Re Magi a Milano. Racconto di un bassorilievo
Uno dei culti religiosi più antichi e sentiti di Milano è quello dei re Magi, le cui reliquie sono conservate nella basilica cittadina di Sant'Eustorgio, in corso di Porta Ticinese.
Tradizionalmente considerati astronomi e sacerdoti zoroastriani, secondo il Vangelo di Matteo (2, 1-12) giunsero da Oriente a Gerusalemme per adorare il bambino Gesù appena nato, portandogli in dono oro, incenso e mirra. Li condusse fino a Lui la stella cometa, loro attributo iconografico. Tornarono nei loro Paesi, e più nulla si seppe di loro (eccetto che nei vangeli apocrifi).
Agli inizi del IV secolo Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, compì un pellegrinaggio in Terra Santa e fece eseguire diversi scavi nell'intento di ritrovare sacre reliquie. Tra queste, oltre il presunto ritrovamento della “vera Croce”, le spoglie di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, i tre re Magi, che fece traslare nella basilica di Santa Sofia a Costantinopoli (oggi Istanbul).
Fu proprio qui, a Costantinopoli, che pochi anni dopo le vide Eustorgio, vescovo di Milano, che vi si dovette recare nel 344 per ottenere la convalida della propria elezione dall'allora imperatore Costante, che gliene fece dono.
Secondo la tradizione Eustorgio affrontò il lungo viaggio di ritorno a Milano portando con se la pesantissima arca in pietra, contenente i corpi dei re Magi, usando un carro trainato da una coppia di buoi. Voleva portarla fino alla basilica di Santa Tecla (nell'attuale piazza Duomo), ma arrivato alle porte della città, appena fuori dalle mura, nei pressi della Porta Ticinese, il carro sprofondò nel fango e non fu possibile spostarlo in nessun modo (topos ricorrente nella costruzione di chiese e santuari), così che Eustorgio interpretò il fatto come un segno divino, e decise di costruire la nuova basilica proprio in quel punto … che coincideva con il luogo in cui l’apostolo Barnaba aveva battezzato i primi cristiani della città di Mediolanum.
Storia? Leggenda? Tradizione?
Esistono testimonianze di questo fatto particolare, che lo abbiano tramandato fino a noi, o si tratta solo di una sbiadita tradizione orale?
Ci viene in aiuto l’arte (che allora era considerata più che altro alla stregua di artigianato), che aveva l’importantissimo compito di istruire la popolazione, per la maggior parte analfabeta, assolvendo la funzione di Bibbia pauperum … la Bibbia dei poveri! Pitture, sculture, bassorilievi, dovevano raccontare una storia. Non solo: dovevano raccontarla bene, in maniera ortodossa.
E così, come una miniatura su un codice medioevale, questa storia avventurosa è raccontata da un piccolo bassorilievo scolpito su un concio in pietra, posto sul capitello del quarto pilastro (a fascio) a destra, nella navata centrale.
E’ un concio piuttosto piccolo, posto abbastanza in alto … per cui occorre percorrere la navata aguzzando la vista e facendo molta attenzione.
Si distingue però chiaramente un uomo (sant'Eustorgio?), con in mano un bastone, che cerca di fare avanzare una coppia di buoi, tenendoli per il giogo. Gli animali trainano un carro con sopra un’arca di dimensioni molto grandi … l’arca dei re Magi; quella stessa che si trova conservata poco più avanti, nel transetto destro. Sopra di loro un angelo, raffigurato a mezzo busto, spunta dal cielo, tenendo un oggetto (un ramo o un qualcosa simile a uno scettro) nella mano sinistra. Si tratta evidentemente proprio del racconto del miracolo che spinse Sant'Eustorgio a edificare lì la basilica.
Nella metà del XII secolo le reliquie dei re Magi furono nascoste nella chiesa di San Giorgio a Palazzo per proteggerle da Federico Barbarossa, che riuscì comunque a trovarle e farle trasferire nel duomo di Colonia per il tramite del suo consigliere (e arcivescovo della città tedesca), Reinald von Dassel. Era il 1162.
Da allora numerosi furono gli sforzi per riportare a Milano i corpi dei re Magi, finché, nel 1903, il cardinal Ferrari riuscì ad ottenere la restituzione di alcuni frammenti ossei, che da allora sono custoditi in una teca sopra l’altare, accanto al sarcofago vuoto.
Per celebrare l’Epifania, per antichissima tradizione attestata fin dal Medioevo, si svolge ogni anno, nel giorno del 6 gennaio, un corteo storico che parte da piazza del Duomo e arriva fino alla basilica di Sant'Eustorgio, facendo una breve sosta davanti a San Lorenzo.
CORTEO STORICO DELL’EPIFANIA
Ore 11:00 – ritrovo dei partecipanti in piazza Duomo
Ore 11:30 – partenza del corteo, che attraverserà via Torino, le Colonne di San Lorenzo, corso di Porta Ticinese e piazza Sant'Eustorgio.
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