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Intervista all’artista Petra Scognamiglio con il suo sogno di esporre presto a Milano

È online dal 2020 su Youtube, e presto sui canali radio/Tv di Radio Radiosa, il suo progetto come art influencer e storica dell’Arte “La Ragazza con l’orecchino di Petra”. E’ un format fruibile attraverso il web, che si propone di rendere l’arte e l’informazione artistica alla portata di tutti in maniera semplice e talvolta ironica.petra Scognamiglio L’ideatrice si chiama Petra Scognamiglio, visual artist, fashion designer, insegnante di storia dell’arte.

Facciamo una chiacchierata con lei che si racconta e ci presenta le novità sulle mostre che ha in programma.

Piacere di conoscerti Petra, noto che il tuo canale nato da poco tempo conta già moltissimi iscritti. Sta riscuotendo un grandissimo successo, soprattutto tra i giovanissimi e tra chi vuole avvicinarsi all’arte in maniera giocosa e leggera, senza perderne però la profondità. 7dad3471 b57b 498f 986f a397f9a314d1Petra Scognamiglio art

Piacere mio. Io insegno  storia dell’arte al liceo e “La ragazza con l’orecchino di Petra” è nato quando, durante il lock down causato dalla Pandemia, spesso risultava noioso ascoltare le lezioni seduti fissi davanti ad un computer.

Ho così ideato questi brevi video che avevano l’intento di trasportarli, attraverso le immagini. nella storia dell’artista studiato, in maniera allegra ma allo stesso tempo senza perdere la valenza didattica. Sono stati subito entusiasti di questo metodo di studio originale . Questo approccio innovativo sfruttando  i social media (Tik tok , youtube) parlando cioè  ai ragazzi attraverso il loro stesso linguaggio è  legato al  mio desiderio  di rendere  l’arte fruibile  e alla portata di tutti.  Ciò sensibilizza le persone alla bellezza delle opere e alla storia che si cela dietro ognuna di esse.

Come nasce la tua figura di Art- influencer?

Petra artistAmo da sempre l’arte, e, in un periodo in cui si iniziava a parlare tanto degli influencer, ho pensato di utilizzare questo termine “art -influencer” in maniera un po’ provocatoria . Proponevo un’immagine di chi non voleva vendere un prodotto, attraverso i social, bensì sensibilizzare sulle tematiche artistiche .

A tal fine ho iniziato anche a realizzare dei brevi video sul mio canale, dove invitavo  giovani artisti contemporanei a realizzare in direct un’opera d’arte nel giro di pochi minuti. Durante  il periodo di chiusura questo mi è servito molto per trovare una maniera alternativa. I nuovi mezzi di espressione  hanno permesso  a noi artisti di comunicare tra noi e farci  respirare l’arte nonostante questa forzata mancanza di ossigeno .

Il mio intento ora che ci si riavvia verso una graduale normalità, è che questo format prenda ancora più vita. Vorrei girare per le strade d’Italia a raccontare l’arte attraverso le meravigliose opere conosciute o poco note.

 Come è nato il tuo amore per l’Arte?

Credo da sempre, pur non avendo mai pensato da bambina di voler fare l’artista, bensì la scienziata. Disegnare e dare spazio alle idee è sempre stato il mio modo di dare significato alle cose, capirle quando non le capivo, amarle anche se non le amavo e soprattutto essere felice, anche quando non lo ero. In casa da bambina ero affascinata da alcuni quadri di mia madre, che però aveva già smesso di dipingere quando sono nata; erano quadri di donne, e anch’io ho sempre prediletto questo soggetto.

Ho quindi  cominciato  il mio percorso artistico a Napoli, dove mi sono laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Successivamente mi sono trasferita a Roma, partecipando a mostre al fianco di artisti rinomati come Mark Kostabi, noto artista contemporaneo che opera  a New York, nel Kostabi World, un grande studio neo-rinascimentale, fondato nel 1988 ed ispirato alla filosofia di Andy Warhol. Kostabi fu talmente colpito dai miei lavori, da ospitare la mia  prima personale nel suo atelier.

Cosa ricordi del tuo percorso accademico?

Gli anni dell’Accademia sono stati per me una scoperta continua ed un percorso di crescita importante.

All’epoca realizzavo installazioni multimediali con un piccolo  gruppo di artisti. Desideravo  creare ambienti nei quali le persone potessero immergersi, estraniandosi per un momento dal contesto quotidiano, un invito al gioco e alla riflessione. Ricordo tra queste l’installazione presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella di Napoli, dal titolo “Svendesi entusiasmo”, un’opera che denunciava l’attuale scarso riconoscimento sociale dell’artista.  

Poi è arrivato il successo

Nel mio percorso ho ancora tanto da dover realizzare, ma sono contenta e faccio tesoro di tutte le esperienze fin qui fatte. Dopo il mio trasferimento nella capitale ho avuto modo di conoscere delle personalità di spicco della critica d'arte contemporanea, come Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Francesco Gallo Mazzeo, Giorgio Grasso.

Le mie mostre in giro per l'Italia sono state curate da loro in diverse sedi , tra le quali ricordo : il MAVV (Wine Art Museum) presso la Reggia di Portici, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, Palazzo Zenobio di Venezia in occasione della Biennale di Venezia. 

Inoltre  il Castel dell'Ovo di Napoli, il Museo di Arte Contemporanea di Caserta, il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, il Museo Angelo Rizzoli di Ischia, il Museo Archeologico di Grosseto, l’Università Urbaniana di Città del Vaticano. Infine il Museo del Cioccolato di Forza d'Agrò, Palazzo Zanca di Messina e altre.

 Hai anche ideato un brand di T-shirts Art, coniugando arte e moda, sempre in maniera attuale e con uno sguardo alle nuove generazioni 

Sì, sono ideatrice del brand d’abbigliamento “Petra Art Collection”, una linea di t-shirts dedicate alla Storia dell’Arte.

T-shirtsArt” by Petra Scognamiglio è un brand che ho presentato ufficialmente a Roma qualche anno fa con un evento in Piazza Farnese.

Nel 2019 ho ricevuto il premio “Golden Muse Award”dalla Camera Nazionale Giovani Fashion Designer.T-shirt art Petra Scognamiglio

Attraverso questa linea rielaboro delle opere conosciutissime attualizzandole  o ritraggo miti contemporanei (l’ultimo ritratto  è dedicato alla grande Raffaella Carrà) .

 Il fashion design è un campo nel quale mi piace muovermi e che ben si sposa con altri miei progetti artistici, che presenterò prossimamente e in cui rientra il mio ruolo di art influencer.

Ed infine i tuoi progetti futuri

Due le mostre che terrò in primavera: la prima si svolgerà presso una bellissima location,  Palazzo Chigi ad Ariccia, ed è  una mostra  dove esporrò due mie opere, di cui una inedita.  

La  seconda, invece,  si svolgerà a Napoli, nel contesto di un grande evento.

In più  porterò avanti il mio progetto legato al web, "La Ragazza con l'orecchino di Petra", innovazioni e collaborazioni con il mondo della radio. 

Cosa ti lega a Milano?

A Milano sono stata  tra gli artisti inseriti nel  progetto espositivo Pop Up Revolution!, legato tra l'altro all'Electronic Art Cafè, a cura di Umberto Scrocca e Achille Bonito Oliva.  All’epoca del mio arrivo a Roma l’elettronica arr cafe aveva sede nella bellissima Piazza Farnese e lì ho conosciuto i più grandi artisti presenti come Enzo Cucchi o  Mark Kostabi. 

Inoltre ho avuto varie collaborazioni con artisti di Milano, tra cui il regista Massimo Fanelli, a cui mi lega anche una splendida amicizia e con cui ho avuto modo di collaborare nell'ambito del cinema, interpretando me stessa.  

Un luogo di Milano  a cui sono molto affezionata è il Blue Note, per il mio amore per la musica ed il forte legame che ho con il mondo del jazz, avendo ritratto molti amici jazzisti,  spesso realizzando anche le copertine dei loro album. Spero di poter esporre presto a Milano,  una città che mi piace molto e che mi auguro di poter conoscere sempre di più.

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