Chiesa di Sant’Eusebio a Cinisello
Cinisello Balsamo nell'antichità: S. Eusebio
A pochi km da Milano si trova l’antica Chiesa medievale di Sant'Eusebio, a Cinisello Balsamo.
L’architettura dell’edificio di culto è un bell'esempio d’arte visibile dalle fattezze dell’abside: le finestrelle ridotte e la decorazione dello zoccolo, risalgono alla fase originaria (VII-VIII secolo).
Gli affreschi propongono una teoria di animali fantastici (gallo, serpe, pesci) in un paesaggio vegetale a palmette.L’affresco più celebre tra quelli qui presenti è dedicato alla cosiddetta “Madonna del latte”, posta accanto a una crocifissione (XIV-XV secolo).
In precedenza sull'opposta parete vi erano affreschi di S. Lucia e di S. Liberata, ricoperte dal recente restauro, come l’affresco di S. Eusebio, realizzato nel catino absidale.
Resti della presenza antica si trovano tutt'attorno alla chiesa: inseriti nelle murature si trovano materiali d’epoca romana: un capitello sopra il tetto della chiesa, coperchi di sarcofagi sul lato dell’edificio, iscrizioni funerarie riferibili a martiri: Tealisinia (la cui epigrafe è la copia di quella originale) e Libaniolus (la cui epigrafe è ora perduta perché murata nel parco di Villa Ghirlanda Silva) sono due dei martiri citati e conosciuti a partire dal 1713.Una lapide, murata nella contro-facciata proviene dalla tomba di Marcellino, ritrovata durante i lavori di restauro nel 1880. Sarebbe stata scoperta sotto il cranio del defunto insieme a frammenti di un balsamario di vetro, poi sepolti di nuovo al di sotto del nuovo pavimento.
La tradizione locale vuole il martirio di questi primi cristiani del contado nord milanese nel presunto (ma poco plausibile e mai scoperto) anfiteatro presso l’attuale frazione di San Fruttuoso (castrum Bovarium – trasposto poi nel dialetto locale come Cassin Boè.
Questi reperti di età romana provano l’utilizzo del quartiere di Sant'Eusebio come necropoli adibita poi a luogo di culto presso le tombe di martiri (sepolture dette “ad santos”): i coperchi dei sarcofagi, l’orma di un bambino murata come ex voto sotto l’affresco della Madonna del latte, il frammento di un’iscrizione funeraria posto nell'emiciclo absidale, in prossimità del tabernacolo (sono leggibili le parole […]US IN PACE KAL DE[...]), altre due lapidi murate nello scantinato di una vicina costruzione dirimpetto alla chiesetta testimoniano un antico passato a cavallo tra mondo romano e avvento del Medioevo, in quei secoli in cui Milano era capitale dell’impero d’Occidente (III-V secolo).
Stefano Todisco
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