La Confraternita dei Disciplini a Milano
Sarà capitato a tutti di aver sentito il nome di questa Confraternita, non fosse altro per averlo letto in qualche libro o in altro modo. Qual è però la storia di questa Confraternita? E nella nostra città era presente? Vediamone allora, anche se sinteticamente, la storia.
Le Confraternite dei Disciplini nascono, per merito del perugino Ranieri Fasani, nella seconda metà del Milleduecento, diffondendosi rapidamente sia in Italia sia in tutta Europa. Gli aderenti praticavano una rigida disciplina liturgica e spirituale, non tralasciando di adoperarsi per opere di carità come l’assistenza ai bambini abbandonati, agli infermi, ai condannati a morte. Nella loro rigida disciplina praticavano anche la flagellazione volontaria e rituale, tanto che venivano anche detti Flagellanti, Penitenti o Battuti, oltre che Disciplini o Disciplinati, o Scuole.
A Milano la loro presenza pare attestata dal 1300, tuttavia con l’interessamento, nel cinquecento, del Cardinale Carlo Borromeo che aveva iniziato l’opera delle riforme delle “Scuole” ambrosiane, che contavano circa millecinquecento confratelli riuniti in sedici scuole principali, quella di Sant’Agata, San Bernardino, Sant’Ambrogio, Santa Caterina di Porta Comasina, San Biagio, Santa Croce fuori Porta Romana, San Gottardo in Santa Caterina al Ponte dei Fabbri, San Giovanni Battista, Santa Marta a Porta Orientale, San Giacomo a Porta Nuova, Santa Maria Maddalena, San Rocco, Santa Marta a Porta Ticinese, San Bartolomeo e San Michele fuori Porta Nuova, San Rocco a Porta Comasina, San Pietro Scaldasole, San Giovanni Decollato. (vedasi pp 689-691 paragrafo Istituzioni del Cattaneo).
Con riferimento alla nostra città, conosciuto è il Santuario Arcivescovile di San Bernardino alle ossa, che risale al XIII secolo. Sappiamo che nel 1145 nei pressi della basilica di Santo Stefano in via Brolo, fu edificato un ospedale e, davanti alla basilica si sistemò il cimitero dove, nel 1210 fu edificata una camera per accogliere i corpi dei defunti. Cinquantotto anni dopo il Priore e chi reggeva l’ospedale, fecero edificare, vicino all’Ossario, una piccola chiesetta, dedicata alla Passione di Maria Vergine, San Sebastiano e Ambrogio, sino a che, nel 1340 la Confraternita laica dei Disciplini chiese di poter edificare, sopra la chiesetta, un oratorio, dedicato a San Bernardino. Sappiamo che nella seconda metà del Trecento una confraternita si stabilì in una zona di Porta Nuova, così come nel 1394 fu edificata la chiesa di San Giovanni decollato. In Via San Calimero al 9, all’interno, si trova un Oratorio di San Michele dei Disciplini.
A Milano esiste ancora la Via dei Disciplini, si trova tra Corso Italia, Via Amedei, Via Crocefisso e Via San Vito.
L’abbigliamento dei Disciplini prevedeva più di un capo, conosciuta è la tonaca bianca con cappuccio che copre tutta la testa e il viso e un cordone legato alla vita che scendeva sino a toccare terra.
Si poteva notare, sul lato destro, la presenza di una corona, e sul petto una croce rossa.
Naturalmente, per i novizi, era prevista una cerimonia di ammissione, essa esigeva una richiesta scritta di ammissione e, dopo che il responsabile aveva preso le dovute informazioni sulle qualità morali e sull’onestà di vita del soggetto, esso era chiamato alla cerimonia d’ammissione, che si svolgeva in un giorno di festa.
Il novizio porta la veste e una candela bianca, e deporrà questi sull’altare. Il maestro dei Novizi, invita il richiedente fuori dalla chiesa, mentre il coro intona il Salmo “Miserere”, quando giungono le parole “Domine labia mea”, il novizio rientra in chiesa e va a inginocchiarsi davanti all’altare, dove il sacerdote, vestito con Cotta e Stola, vestirà il novizio, pronunciando le orazioni proprie. Alla vestizione segue il Coro nel canto “Veni Creator Spiritus”, e alle parole “Accende lumen”, il cappellano accenderà la candela porgendola al novizio e, mentre si canta il “ Te Deum”, avverrà lo scambio della pace.
Molto spesso affreschi, come ad esempio “ il trionfo della Morte”, sono collegati ai Disciplini, bellissimo quello che si può osservare a Clusone (BG), che volentieri invito a vedere. E proprio nel bellissimo Museo di Clusone, si può leggere i ventotto articoli che caratterizzano la Regola dei Disciplini. Riporto solo due articoli, lasciando ai lettori il piacere di leggerli tutti visitando il Museo.
REGOLA DELLA SCUOLA DEI DISCIPLINI DI SANTA
MARIA MADDALENA – RIFORMATA NELL’ANNO 1470
- Cap. II-III Chi vuole entrare nella Scuola, anzitutto deve perdonare tutti quelli che lo hanno offeso e fare una generale “conversione dei suoi peccati”, deve poi fare la Disciplina (flagellazione) per due mesi, al termine dei quali, se avrà osservato quanto prescritto vestirà la “ Capa de la penitenza”, zoè l’abito della Schola. Tra le condizioni per far parte della Confraternita l’età minima quattordici anni, non esercitare l’usura, non “avere amiga”, essere di bona vita e onesta convertatione.
- Cap. XIII è proibita la disciplina individuale e quella praticata fuori dalla Schola.
Ancora molto ci sarebbe da scrivere sulla Confraternita, ma lo spazio non me lo consente. Un altro pezzo di storia, anche della nostra Milano, ho portato a conoscenza, invitando i lettori a visitare, e sono molti, i luoghi, dove i Disciplini hanno praticato la loro Scuola.