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Leonardo Manera al Sisal Wincity di Milano: comicità e personaggi dello Zelig

Una nuova serata all’insegna del divertimento si terrà giovedì 4 maggio presso il punto vendita Sisal Wincity di Milano Diaz 7.
Nell’ambito degli appuntamenti della comicità sarà ospite il grande cabarettista Leonardo Manera, artista affermato dello Zelig, che intratterrà il pubblico con uno spettacolo da non perdere assolutamente.

Leonardo ci racconta lo spettacolo e il mondo della comicità.

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Cosa porterai in scena nello spettacolo di giovedì al WinCity?
È un po' un estratto dello spettacolo che faccio normalmente, dove parlo della vita che ognuno di noi fa dalla colazione del mattino alla sera con tutte le varie innovazioni che ci sono state negli ultimi decenni con i cambiamenti e il nostro modo di abituarsi.
Ci sono diverse situazioni del nostro quotidiano: la raccolta differenziata, portare i figli a scuola, andare a lavorare, stare sui social e il rientro a casa. Non mancheranno alcuni dei miei personaggi che fanno parte della mia storia artistica.

Hai sempre creato personaggi molti diversi l’uno dall’altro (Peter, il depresso monocorde, l’alienato di Adriana/Adriana, Donato Sprecacenere, Kripstak e Petretek).  E’ sempre stato un tuo modo di vedere la comicità in diverse prospettive oppure c’è un filo conduttore tra questi personaggi?
Tra tutti i personaggi che ho fatto in televisione e quelli che porto durante la diretta su Radio 24, ne ho fatto circa 40.  Non c’è un filo conduttore comune. A volte gli spunti mi vengono da cose che vedo o leggo, a volte guardando i film. In altri casi sono persone che conosco, oppure sono pensieri liberi che mi vengono quando cammino per strada.

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Forse il filo conduttore unico è quello di raccontare qualcosa attraverso i personaggi per cercare di capire la caratteristica umana: partire prima dal carattere, come sta in scena dal punto di vista fisico, il modo di parlare e cosa vuol raccontare.

Sei impegnato nel tour “Homo Modernus”.  Mi racconti questo spettacolo.
E’ l’estratto che porto in scena. All’ interno c’è anche lo chef emozionale che solitamente faccio. È un cuoco “che non cucina”, ha tutto il ristorante fatto di cashmere e da piatti, che non sono “cose da mangiare”.
È uno spettacolo che ho scritto durante la pandemia, che porto in giro da un po’ di tempo e prossimamente  ci saranno altre date.

In un post del 30 marzo su Facebook, scrivevi “ero l’unico comico in mezzo a molti comici e comunque meno vecchi. Chi me lo fa fare”. Perché questa affermazione?
Il mercoledì sera vado spesso nel locale dello Zelig in viale Monza a Milano dove c’è un laboratorio con il pubblico. I comici vanno a provare dei nuovi materiali o sistemare dei lavori.  Sono l’unico comico della mia generazione che va ancora a provare cose nuove, mentre il resto sono giovani o semisconosciuti. Io mi trovo con loro e allora penso “che me lo fa fare ogni volta sottopormi al giudizio”: perché provare cose nuovo è come cominciare da zero.
Potrei tenere le cose che ho già in mio possesso, invece provo e a volte “butto via” quello che creo. Ho fatto tanti personaggi, alcuni dei quali la gente ricorda maggiormente. Mentre altri pur piacendomi, non li metto in scena perché non hanno catturato l’attenzione del pubblico.

Le cronache parlano dello Zelig in difficoltà sebbene il marchio sia stato recentemente rilevato dal gruppo Mediaset. Cosa sta accadendo?
Il locale (laboratorio) Zelig fa parte di un gruppo più ampio ed è quello che è in difficoltà in alcuni settori. Il locale, comunque, continuerà a esistere perché fa parte della storia di Milano: sarebbe un peccato se dovesse chiudere. Tra l‘altro a ottobre 2023 ci sarà la nuova edizione di Zelig.

Il Covid ha dato un duro colpo anche al teatro, la situazione è in ripresa?
In realtà le persone stanno tornando al Teatro più di prima dopo il Covid.  Fortunatamente, c’è molto desiderio di vedere gli spettacoli dal vivo. Questo è accaduto un po’ per tutto il Teatro.

Aumentano su Tik Tok  le persone che tentano di fare i comici. Questo  sta danneggiando chi fa il vostro mestiere di professione?
E’ vero che sono tanti che provano a fare delle cose su social, ma non sono paragonabili sia come linguaggi, sia come durata:  un mio spettacolo  ha un tempo di 2 ore, mentre un video su tik tok dura pochi secondi.    Le persone vedono la differenza tra uno spettacolo dal vivo rispetto al mondo del sociale, che è tutto un altro mondo. Aggiungo che il pubblico raggiunto è diverso rispetto alle due situazioni.

Ringraziamo Leonardo Manera maestro del cabaret nelle sue diverse forme espressive e artista capace di mettersi sempre in gioco.
Un attore che vive e trova quella quotidianità grande ispirazione per la sua comicità oltre la realtà.

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