BRIONVEGA: storia di una parte del design italiano
L’azienda fu fondata a Milano da Leone Pajetta e Giuseppe Brion nel 1945 sotto il nome di B.P.M. (acronimo di Brion Pajetta Milano) e inizialmente si occupava della produzione di componenti per l’elettronica. Solo cinque anni dopo vide mutare il suo nome in Vega B.P. Radio, dovuto alla sua nuova specializzazione nei confronti della produzione di apparecchi radiofonici e verso la fine degli anni ’50, visto l’ingresso nel mercato dei televisori, cambiò nuovamente denominazione diventando la Radio Vega Television. Un ultimo cambiamento, per giungere al nome definitivo di Brionvega, si ha nel 1963 quando Pajetta decise di uscire dall’azionda a Brion ne fu l’unico responsabile.
E’ a partire dagli anni sessanta che Brionvega fa il salto di qualità avvalendosi di designer di fama mondiale e immettendo sul mercato prodotti ed apparecchi radio e televisori innovativi. I suoi prodotti nati in quegli anni sono, infatti, delle vere e proprie icone ed esempi di disegno industriale italiani riconosciuti a livello internazionale, nonchè vincitori di numerosi premi e oggi pezzi importanti di musei di design. Tra questi designer si ricordano i fratelli Castiglioni a cui si deve il progetto del Radiofonografo, Marco Zanuso designer della Radio Grattacielo e, assieme a Richard Sapper, della RadioCubo dei televisori Algol e Doney.
Il Radiofonografo di Piergiacomo e Achille Castiglioni ha una configurazione con le due casse che consentono di creare diverse configurazioni: collocate al di sopra del giradischi per poter ascoltare la radio, fissate ai lati o allontanate per diffondere meglio il suono nello spazio. Le manopole per la sintonizzazione della radio AM e FM, quelle in alluminio e i relativi indicatori a lancette fanno quasi comparire un viso sorridente nel corpo centrale della struttura, ricordando vagamente le fattezze dell’Uomo di Latta del Mago di Oz del 1985. La struttura è in MDF bianco laccato con inserti color tabacco realizzato da sapienti artigiani che rendono, così, ogni pezzo unico. Il piedistallo è realizzato da un unico blocco di alluminio fuso, dipinto, spazzolato e lucidato a mano.
Nel 1963 nasce la RadioCubo dall’idea di Marco Zanuso: il design italiano parla milanese e Richard Sapper caratterizzata da una forma nuova e pulita, colori brillanti: aprendola ci si rende conto di quanto sia diversa dalle altre radio. Anch’essa dotata di maniglia per una perfetta trasportabilità, come per il televisore Algol.
La RadioGrattacielo, nata dalla matita di Marco Zanuso nel 1965, si presenta come rielaborazione della Radio Cubo proponendo, però, una conformazione di tipo verticale innovativa per l’epoca, seppur sia possibile anche stenderla in orizzontale, grazie alla doppia grafica per le frequenze. Pensata in tre varianti colore: rosso, nero e bianco. Rivista oggi in chiave moderna mantiene invariata l’estetica e va ad integrare un ampio display, la sveglia e un ingresso USB per la riproduzione di musica digitale.
Algol, il televisore opera di Sapper e Zanuso nel 1964, è uno dei prodotti simbolo del marchio Brionvega e deve il suo successo al suo design accattivante. Questo innovativo modello è oggi conservato in musei di fama mondiale come, ad esempio, il MOMA di New York, quale esempio del design italiano. Lo schermo inclinato e arrotondato, la maniglia di metallo estraibile e la scocca di plastica in tre colori (arancione, nero e grigio come i colori di sole notte e luna) sono le caratteristiche che rendono questo prodotto unico nel suo genere. Lo stesso Zanuso paragonò la scelta dell’orientamento del monitor con un cagnolino fedele che rivolge lo sguardo al padrone, mentre la maniglia ne richiama il bisogno di portabilità e liberà che caratterizzava quegli anni, un po’ come sarà alcuni anni dopo per la Poltrona Sacco di Zanotta.
Il televisore Doney ha una forma a cui siamo più abituati anche al giorno d’oggi, ma quando nei primi anni ’60 è stato concepito da Richard Sapper e Marco Zanuso era una novità ed andò ad aggiudicarsi il compasso d’oro, premio italiano che va a proclamare ogni anno i migliori prodotti di disegno industriale. La sua fortuna è dovuta anche all’innovazione tecnologica che l’ha visto come primo modello nel suo genere dotato transistor costruito in Europa.
Dopo gli anni d’oro del design italiano e di cui Brionvega è stata in parte artefice, la creatività che la caratterizzava è andata pian piano spegnendosi. L’azienda rimane di proprietà della famiglia Brion fino al 1992, quando è acquistata dalla Sèleco che però purtroppo fallì solo cinque anni più tardi per passare a una nuova proprietà. Ad oggi due diverse aziende detengono i diritti d’uso del marchio: SIM2 Multimendia ha acquisito quello che riguarda l’audio e il permesso di distribuire nuovi prodotti sotto questo nome e riedizioni di esemplari storici, mentre la Onda Communication ha rilevato il brand per quanto riguarda l’ambito telematico iniziando la distribuzione di cellulari e modem UMTS.
Questa acquisizione porterà SIM2 Multimedia a lavorare anche su Algol riproponendolo completamente rinnovato andando a sfruttare componenti digitali di ultima generazione come, ad esempio, l’altoparlante a banda larga, telecomanda ergonomico e multifunzionale nonché l’ottimizzazione del video su cinque livelli. Oggi questo modello viene reinterpretato attraverso il color verde militare e una finitura gommosa creando un interessante contrasto tra la finitura lucida dello schermo e quella opaca della struttura. E’, inoltre, venduto con una marcatura indelebile realizzata a laser a lato dello schermo, una targhetta metallica e una scatola in alluminio a sottolineare l’unicità di ogni pezzo.
Nel 2006 Super//Fluo acquista il marchio Brionvega nel settore dedicato alla produzione di televisori che ha visto spegnarsi nel 2009 a causa del suo fallimento mettendo un punto definitivo alla produzione dei suoi apparecchi televisivi.
Nicoletta Crisponi