Al Mic serata ottocentesca con flipbook
Mercoledì 22 gennaio alle ore 21, in occasione di una serata speciale, rigorosamente ottocentesca, il Mic-Museo Interattivo del Cinema torna indietro di due secoli per celebrare la singolarità di un oggetto del pre-cinema caduto nell'oblio, il flipbook.
I Flipbook
Nati a cavallo tra Ottocento e Novecento, i flipbook erano libretti di piccole dimensioni, senza contenuti scritti ma vivacemente dipinti. La loro particolarità risiedeva nell'anomala presenza di schizzi che cambiavano aspetto solo se le pagine venivano sfogliate con molta rapidità. In questo modo, alla stregua di altri oggetti caratterizzanti il pre-cinema, come il fenachistoscopio o il zootropio, i disegni creavano l'illusione del movimento, quasi che fossero animati, con l'unica differenza che erano lineari e non circolari come gli altri due.
Ugualmente apprezzati dai bambini come dagli adulti, i flipbook nacquero negli Stati Uniti il 16 maggio 1882 da Henry Van Hovenbergh, e furono di notevole impatto anche per il loro facile uso promozionale di altre invenzioni contemporanee o successive, come le automobili e le sigarette; negli anni Sessanta del Novecento, per esempio, marchi del calibro di Ford, ma anche Disney e Mc Donald's, li usarono come brochure interattive per promuovere i loro prodotti.
In tedesco per designarli si usava l'espressione Daumenkino, cioè "cinema-pollice", poiché si sfogliavano tenendo fermo un lato con una mano e facendo scorrere le pagine con il pollice dell'altra.
La serata tematica
L'accattivante illusione dei flipbook tornerà ad abbagliare gli spettatori nella serata del 22 gennaio prossimo, alle 21, durante la quale i partecipanti, che sono invitati ad aderire al dress code ottocentesco, gusteranno l'assenzio durante la proiezione e visiteranno successivamente il Museo guidati dall'inaspettata presenza del pioniere George Melies, immergendosi nei magici anni apripista della settima arte.
Foto di Cambodia4kids.
Bernadette Hanna
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