Gli Gnocchi: il piatto tradizionale del giovedì
Gli gnocchi, chi non li conosce alzi la mano! Il termine origina da "nucleus", ossia nocciolo, nucleo e, vedendo un gnocco si intuisce come il termine gli si addica.
È un piatto molto diffuso, non solo in Italia ma nell'intero mondo, anche se con differenze, a volte anche notevoli, sia per forma che per ingredienti. Tanto per non dimenticare la mia origine meneghina, in dialetto si dice gnòcch.
La sua storia è antichissima se si pensa che in Val di Ledro, è stato scoperto in un villaggio palafitticolo dell'età del Bronzo, alcuni bocconcini di piccole dimensioni, proprio come un gnocco, ottenuti da un impasto di farina di cereali macinati a pietra.
Già nella seconda metà del Settecento si trova descrizione di questo semplice piatto, che subito si diffuse ovunque, soprattutto quelli a base di patate, che è l'ingrediente primario. Questo tipo di gnocchi vede la luce con l'arrivo delle patate importate in Europa dall'America, tuttavia gli gnocchi già trovavano posto sulla tavola in pranzi o cene nel Rinascimento, soprattutto nella nostra Lombardia. Erano preparati impastando mollica di pane con il latte, cui si aggiungevano delle mandorle tritate, anche se, a onore del vero, erano conosciuti col nome di "zanzarelli".
Col passare del tempo si aggiunsero altri ingredienti, quali spinaci, bietole, zucca, carote, zafferano, assumendo così diverse colorazioni date dagli ingredienti usati. Un altro nome usato era quello di "malfatti", dove il pane e le mandorle erano sostituite da farina, uova e acqua. Anche se preparare gli gnocchi è un procedimento piuttosto semplice, vi sono accorgimenti che aiutano a una miglior riuscita, ad esempio quello di usare un tipo di patata più consona, come quella abruzzese di Avezzano, oppure di praticare un impasto non prolungato, per mantenere un gnocco più morbido. Anche la pezzatura ha la sua importanza, infatti, più è grande e più sarà morbido. Differenti nella forma sono invece i "gnocchi alla romana", con l'uso di semolino e cotti in forno.
È un piatto facilissimo da preparare e pronto in pochi minuti. Possono essere conditi in modi diversi, il più semplice e classico è con burro e salvia, oppure ai quattro formaggi o gorgonzola, ancora, burro e salsa di pomodoro, o anche con pesto, sugo all'amatriciana o ragù. Per i più esigenti è possibile gustare gli gnocchi al tartufo.
Ogni regione del nostro bel Paese ha una sua ricetta, ma soprattutto un nome proprio per gli gnocchi, infatti, in Trentino si conoscono come "canederli" o "Spatzle" in Alto Adige, gnocchi di patate in Veneto, cotti a vapore in Friuli Venezia Giulia, alla bava in Piemonte e di Castelmagno, alla romana nel Lazio, maccheroni di patate in Romagna. In Campania, e non solo, sono detti "strangolapreti", ottimi poi gli "gnocchi alla sorrentina".
Il popolino poi, che sa trarre da ogni cosa motivo di satira e divertimento, ha creato, in occasione del carnevale, "Papà Gnocco" a Verona, e il "Re Gnocco" a Mantova.
Fatto questo breve excursus "gnoccaro", mi pare doveroso citare alcune gnoccherie nella nostra Milano, cui si può andare a gustarne un buon piatto.
- Gnoccheria il Pasto Giusto, via Bruno Cesana, 10. Offre ben 50 tipi di primi di gnocchi doversi.
- Osteria da Angelino, Piazza della Repubblica. Si può gustare gli gnocchi alla romana.
- Da Marcellino Pane e Vino, si può gustare gli gnocchi alle spinaci su crema di gorgonzola e spinaci. È in corso Sempione, 82.
- Da Papà Francesco, in piazza della Scala, ecco gli gnocchi al gorgonzola.
Potrebbe interessarti anche:
I formaggi lombardi: che delizia
Salumi tipici lombardi: scopriamoli insieme
Il Menù del Natale: ricette per piatti speciali
E allora...... buon appetito.