La vita è imperfetta? Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei
Come accennato nell’intervista rilasciata a Milanofree, la mia vita si divide tra arte, scrittura e sociale.
I miei tre mondi, talvolta, si uniscono insieme.
Qualche settimana fa ho annunciato la creazione della campagna (im)perfetti montanari, piccoli uomini di montagna intagliati personalmente nel legno, imperfetti ma nello stesso tempo belli da collezionare, ognuno diverso dall’altro e perciò unici.
La loro creazione e il loro acquisto serve per finanziare la pubblicazione di un importante lavoro di ricerca denominato “Asma e altura” del comitato scientifico della Pediatria di montagna. Un lavoro di ricerca che sicuramente porterà nel prossimo futuro ad un ulteriore avanzamento di studio.
Perché vi dico questo?
Ho sempre pensato che la vita che ognuno vuole la deve sognare. Tutto parte da cosa e come si sogna.
Mentre intaglio con un coltello dei piccoli blocchi di cirmolo, mi rendo conto che sono io stesso a dare forma ai legnetti. Sono io che se voglio il cappello del montanaro, verso destra o verso sinistra, intaglio inconsciamente verso destra o verso sinistra.
Ai più può sembrare una stupidata, ma io mi sono meravigliato.
Io intaglio senza regola, come mi ha sempre consigliato il mio caro amico scrittore, alpinista e scultore Mauro Corona.
Mauro ha sempre detto che bisogna partire dall’alto e di non aver timore di togliere. “senza nessuna regola, perché sennò abbiamo paura di sbagliare e non impariamo mai”.
Tutte le volte viene fuori qualcosa di diverso. Gli uomini di legno sono sempre diversi. Eppure, la mano è sempre la stessa. E, credetemi, sono uno più bello dell’altro.
E così, tra un intaglio e l’altro, ho capito che il sogno, nella sua concezione di bellezza, si scontra con la realtà, creando imperfezione. E, nell’imperfezione, vi è una bellezza naturale, unica, originale.
La scultura, come la vita, trova la sua bellezza non nella perfezione, che talvolta è anche annoiante, ma nell’imperfezione. Lì sta la nostra vera vita.