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Farmacopea casalinga: l'arte di preparare farmaci in casa

semi rocih pixCon il termine farmacopea s'intende l'arte di preparare i farmaci, in questo caso il riferimento è riferito alle capacità di preparare, in mancanza di medicine vere e proprie, medicamenti usando quei prodotti che offre madre natura. Oggi quest'usanza è molto scemata, anche se non del tutto sparita. Riporto, se pur brevemente, alcuni rimedi usati sicuramente dai nostri bisnonni e forse anche dai nonni e qualcuno ancora adesso.

  • Aceto. Lo si usava per fare le così dette "pezze", ossia dei ritagli di stoffa imbevute di aceto e che venivano poste sulla fronte per calmare i dolori di capo. Era anche dato da odorare a una persona che aveva perso i sensi per farla rinvenire; oppure usato come disinfettante, e questo lo si fa ancora oggi.
  • Acqua. Non si beveva solo per dissetarsi oppure solo per lavarsi, ma ad esempio la si faceva bere a bicchieri a coloro che erano vittime di uno spavento o che provavano paura. L'acqua di Malva invece veniva data per agevolare la digestione. Dalla Malva infatti si ricava un decotto medicinale. Vi era anche l'usanza di dare "l'acqua dei chiodi", così chiamata poiché era quell'acqua usata dai fabbri per far stemperare i chiodi roventi, e che veniva fatta bere a coloro che avevano mal di pancia. Se si soffriva di suppurazioni, ossia di quel processo infiammatorio caratterizzato dalla formazione di pus, era usanza immergere la parte malata in acqua e sale.
  • Borragine, la cui etimologia è quella di "sudorifero", le cui foglie erano poste sulle ferite per farle decongestionare e rimarginare rapidamente.
  • Carota. Ortaggio conosciuto da tutti, si consigliava di mangiarla cruda perché era di aiuto a mantenere una buona vista.
  • Cera d'ape. Veniva posta sopra le screpolature della pelle. Rimedio ancora attuale.
  • Chiara d'uovo. Veniva sbattuta e poi messa sulle distorsioni.
  • Gargarismi. Consiste di assumere qualche sorso di liquido e farlo gorgogliare nella gola. I gargarismi servono per disinfettare la gola infiammata attenuando il dolore. Vari sono i preparativi, ad esempio con Salvia, punte tenere di rovo, previa bollitura.
  • Grasso di maiale. Era applicato sulle emorroidi in chi ne soffriva.
  • Impacco. Questo consisteva nell'applicare di panni intrisi di acqua calda o fredda, o di sostanze medicamentose su parti del corpo sofferenti.
  • Impiastro. Medicamento molle fatto per lo più di farine, semi, foglie bollite o di pomate che venivano applicate, calde e avvolte in una pezza, sulla parte malata. Ad esempio la Farina di granturco impastata con il vino era usata per le costipazioni di petto, catarro, ecc. Oppure i semi di Lino per le bronchiti. (questo vi garantisco che funziona). L'ortica contro il mal di stomaco; le cipolle contro la tosse canina, e altri ancora.
  • Lama di coltello o metallo freddo. Si usava mettere sulla parte che aveva ricevuto una botta, oppure sulle punture d'insetto.
  • Latte di Fico. È quel lattice che si trova nei fichi ancora acerbi, lo si pone sui porri e vi si lascia, ripetendo l'operazione alcune volte sino a che il porro si stacca.
  • Limone. Le sue proprietà sono molte e benefiche, ad esempio contro la diarrea, oppure la scorza bollita in acqua dava un rimedio contro i dolori del ventre.
  • Lumaca. Per curare l'ulcera la si inghiottiva viva.
  • Mattoni caldi. Si facevano scaldare in forno poi, avvolti in un panno, si applicavano sulla parte interessata da dolori reumatici.
  • Olio d'Oliva. Reso tiepido era messo negli orecchi per attenuare il dolore. Si usava come purgante nei bambini, facendone bere alcuni cucchiai, oppure per stimolare l'intestino pigro ponendone alcune gocce nel retto. Come purgante si usava anche l'Olio di ricino, di sicuro effetto. Vi era anche l'Olio di fegato di Merluzzo, un cucchiaio al mattino per garanzia della vitamina D. se l'Olio era sbattuto con acqua era usato contro le scottature da sole.
  • Ortica. Si facevano frizioni con le foglie macerate o infusi, contro la forfora e la caduta dei capelli.
  • Patata. In caso di ustione per non far formare la "bolla", si doveva mettere una fetta di patata cruda sbucciata sul punto scottato.
  • Ragnatela. Veniva usata come emostatico e disinfettante sulle ferite, poiché capace di rimarginarle.
  • Salvia. Oltre che per i gargarismi, viene strofinata sui denti per pulirli e conservarli sani.
  • Suffumigi. In una bacinella d'acqua bollente si fanno sciogliere preparati diversi, soprattutto a base di resine poi, ci si metteva il viso sopra coperto da un asciugamano, e se ne respira il vapore. Utile contro il raffreddore, la costipazione e le affezioni polmonari.
  • Vino cotto. Giunto all'ebollizione, corretto con chiodi di garofano, limone o altro, lo si beve contro il raffreddore.

Rimedi di una volta sicuramente, ma alcuni con effetto garantito.

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