Tempo libero. Mostre gratuite della settimana nelle gallerie d’arte di Milano
Fotografia, scultura, pittura e installazioni per godere del tempo libero e vedere in maniera gratuita le nuove tendenze e proposte di arte contemporanea e non solo.
Oggi iniziamo una nuova rubrica in cui vi segnaleremo settimanalmente 5 mostre proposte dalle gallerie d’arte di Milano. Agenda alla mano e segnatevi quelle che vi incuriosiscono di più.
Correlazioni di Paki Paola Bernardi. Galleria Gli Eroici Furori
Nella galleria Gli eroici furori, a partire dal 23 febbraio inaugura la mostra Correlazioni di Paki Paola Bernardi. Negli spazi è visibile anche l’installazione Risveglio-Family 2021 di Simona Uberto, con i valori e significati che porta con sé e che comunica agli altri.
In questa occasione sono presentate due azioni congiunte e diverse di Paki Paola Bernardi: la prima propone una serie di cianotipie che in parte hanno come fonte di ispirazione la sua esperienza a Berlino e sono mosse dal desiderio dell’artista di comunicare anche gli impulsi degli anni ‘20 e ’30 del Bauhaus e lo sviluppo delle rivoluzionarie teorie psicanalitiche. Tra le altre fonti di ispirazione ci sono le sperimentazioni fotografiche di Man Ray e László e Lucia Moholy-Nagy, oltre a quelle sulla psiche di Wilhelm Reich, che con la sua teoria degli orgoni andò ad ipotizzare un'energia cosmica nell'atmosfera e nella materia vivente, di colore blu. Per questo, le cianotipie di Paki sono tutte di colore blu. La seconda azione di Paki Paola Bernardi in mostra è relativa al suo lavoro di illustratrice e vede la presentazione del nuovo mazzo di carte Archechic: un viaggio attraverso 21 carte, 21 archetipi di donne e 21 stili diversi, in cui ogni carta intende far conoscere la storia della moda e far scoprire qualcosa di sé.
Da martedì-venerdì dalle 15,30 alle 19,00 sabato e mattina su appuntamento
Oggetti trovati nella mente di Attilio Alfieri. Galleria Monopoli
Con Oggetti trovati nella mente, Attilio Alfieri definisce un ciclo di opere di piccole e medie dimensioni create nella prima metà degli anni ‘30.
Collage astratti di pellicole fotografiche in cui l’artista scorge forme archetipiche che sembrano scaturite dall’inconscio: strutture dinamiche o «movimenti virtuali» che rimandano ai mandala e alle geometrie sacre e ai mandale. Gli anni in cui realizzò questi collage erano quelli in cui in Italia cominciavano a essere letti i testi di Jung, ma al tempo stesso erano quelli gli anni in cui il regime fascista iniziava a finanziare le esplorazioni in Tibet. Nella mostra presso la Galleria Monopoli visitabile fino al 17 marzo, i collage astratti degli anni ’30 sono esposti insieme alle opere di tre artisti contemporanei che come Alfieri uniscono nelle proprie opere la propria ricerca creativa con il design ovvero Valeria Manzi, Renato Jaime Morganti, Lucia Sammarco Pennetier.
L’Arte per passione, passione per l’Arte. Galleria Ponte Rosso
Questa volta ci spostiamo a Brera per una collettiva che unisce arte contemporanea e moderna del ‘900. La mostra in corso alla Galleria Ponte Rosso fino al 6 marzo 2021, si suddivide in due sezioni, della durata di due settimane ciascuna, la prima fino a sabato 20 febbraio, la seconda fino a sabato 6 marzo.
Chromasophia di Regine Schumann. Dep Art Gallery
Regine Schumann, per la sua seconda personale alla Dep Art Gallery di Milano, in corso fino al 30 marzo 2021, presenta circa 20 opere in plexiglass acrilico, realizzate ad hoc per la mostra. Chromasophia, titolo della mostra va ad unire le parole Colore/Chroma e Sapienza/Sophia: sapienza del colore che l’artista ha maturato nel corso dei decenni per offrire infinite possibilità combinatorie e sorprendenti. Per la prima volta in Italia, la personale espone la serie recente intitolata Moons, nata dalle urgenze espressive dell’artista emerse nei primi mesi della pandemia, in un momento di libertà di movimento limitata, in un inusuale rallentamento del tempo.
Dulce de leche muy amargo di Stefan Milosavljevic. Galleria The Flat - Massimo Carrasi
Il titolo Dulce de leche muy amargo è riferito a un paradosso, uno stato dell’esistenza improbabile ma non impossibile e attira in una giostra di colori, in cui l’elemento simbolico dell’arcobaleno della bandiera LGBTQI+ è preponderante tra pittura, disegni ed installazioni. Qui l’artista Stefan Milosavljevic ha giocato come un bambino con le tempere. In mostra, fino al 13 marzo, 20 dipinti che pur sembrando minimali abbracciano appunto una serie di onde cromatiche. Le parole chiave di lettura si ritrovano nei loro titoli come corpo, cosmo, sessualità, soglia, abbandono.