Riapre a Milano la Cripta del Santo Sepolcro
Un avvenimento che non deve passare inosservato, tanto è l’importanza, archeologica e storica, di quest’artistico monumento, mi riferisco alla cripta che si trova all'interno della Chiesa del Santo Sepolcro a Milano.
La chiesa si trova in piazza Santo Sepolcro, a fianco della Biblioteca Ambrosiana, e la cripta è visitabile tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 20.
Veniamo adesso a raccontare un po’ della sua storia.
La chiesa è stata eretta nel 1030 e consacrata dall'allora arcivescovo di Milano, Ariberto d’Intimiano, alla Santissima Trinità. La titolazione cambiò con l’avvenimento delle Crociate, infatti, siamo nel 1100 e Gerusalemme era stata riconquistata, l’arcivescovo di Milano Anselmo IV decise di dedicare la chiesa al Santo Sepolcro, proprio in onore dell’avvenimento, tanto che fece edificare nei sotterranei, una riproduzione esatta del Sepolcro di Cristo, nel cui interno si troverebbe della terra di Gerusalemme e delle reliquie provenienti dai luoghi santi, portate da crociati rientrati da quelle terre.
La cripta assunse subito a luogo di grande sacralità, tanto che San Carlo Borromeo la scelse come personale luogo di preghiera, si poteva trovare inginocchiato ogni mercoledì e venerdì in meditazione, e da lui stesso definita “ palestra dello Spirito Santo”. (è stata posta, al suo interno, una statua del Santo in ginocchio). Il futuro Santo istituisce per l’occasione la festa dell’Invenzione della Croce, dove una processione dal Duomo si porta al Santo Sepolcro con il Crocefisso contenente il Sacro Chiodo.
Nel 1527 alcune pie donne fondano una congregazione che quattro volte l’anno si riuniscono ad adorare il Santissimo Sacramento per quaranta ore consecutive, mentre nel 1532, i Padri Somaschi usufruiscono della cripta come rifugio per i ragazzi poveri e orfani, per sottrarli ai pericoli della strada. È possibile notare la presenza di una grande palma in rame, questa rappresenta, nella simbologia cristiana, la vittoria, l’ascesa, la rinascita e l’immortalità.
Tutti abbiamo presente i rami di palma della domenica delle Palme, che rimandano all’entrata trionfale di Cristo a Gerusalemme e che pone l’accento sulla Resurrezione. I martiri spesso sono effigiati con un ramo di palma in mano, simbolo non tanto del martirio quanto della loro resurrezione nella gloria di Dio. Un affresco datato 1300, purtroppo non in buone condizioni, raffigurerebbe Maria Maddalena, la prima che vide il sepolcro vuoto. Interessante è anche la pavimentazione, costituita da lastroni di pietra bianca detta “ di Verona”, provenienti dal lastricato dell’antico foro romano del IV secolo.
Un accostamento interessante legato all'apertura della cripta, è l’esposizione in fac-simile della Sacra Sindone custodita a Torino, e posta in un’apposita teca climatizzata. Un telo, quello Sindonico, che lascia trasparire tutto il suo fascino e invita a porsi delle domande.
Per i milanesi residenti o per chi è in visita alla nostra Milano, non deve perdere l’occasione di visitare quest’antico gioiello fortunatamente restaurato e riportato al suo splendore.
Cripta del Santo Sepolcro - piazza Santo Sepolcro