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Monza Vivian Maier. Nelle sue mani

vivian maier monza 1Dopo il grande successo della mostra Robert Doisneau. Le merveilleux quotidien, dall’8 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017, gli spazi dell’Arengario di Monza ospiteranno la mostra Vivian Maier. Nelle sue mani, a cura di Anne Morin, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Monza, di Chroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York, realizzato con la consulenza scientifica di Piero Pozzi. 

Figura singolare e affascinante, recentemente ritrovata e definita una delle massime esponenti della cosiddetta street photography, Vivian Maier nacque New York nel 1926 da madre francese e padre austriaco e trascorse la maggior parte della sua giovinezza in Francia, dove cominciò a scattare le prime fotografie utilizzando una modesta Kodak Brownie.

Nel 1951 tornò a vivere negli Stati Uniti e iniziò a lavorare come tata per diverse famiglie, una professione che manterrà per tutta la vita e che, a causa dell’instabilità economica e abitativa, condizionerà alcune scelte importanti della sua produzione fotografica. 
Fotografa per vocazione, Vivian non usciva mai di casa senza la macchina fotografica al collo e scattava compulsivamente con la sua Rolleiflex accumulando una quantità di rullini così grande che non riusciva nemmeno a svilupparli tutti.

Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del nuovo millennio, senza fissa dimora e in gravi difficoltà economiche, Vivian vide i suoi negativi andare all’asta a causa di un mancato pagamento alla compagnia dove li aveva immagazzinati.

Parte del materiale fu acquistata nel 2007 da John Maloof, un agente immobiliare, che, affascinato da questa misteriosa fotografa, iniziò a cercare i suoi lavori dando vita a un archivio di oltre 120.000 negativi, che ha permesso al grande pubblico di scoprire in seguito l’affascinante vicenda della bambinaia-fotografa. 

La mostra nasce dal desiderio di rendere omaggio a questa straordinaria artista che mentre era in vita ha realizzato un numero impressionante di fotografie senza farle mai vedere a nessuno, come se volesse conservarle gelosamente.

Attraverso un racconto per immagini composto da oltre cento fotografie in bianco e nero e a colori, oltre che da pellicole e negativi, il percorso espositivo racconta Vivian Maier da vicino, lasciando che siano le opere stesse a sottolineare gli aspetti più intimi e personali della sua produzione. 

Con uno spirito curioso e una particolare attenzione ai dettagli, Vivian ha ritratto le strade di New York e Chicago, i suoi abitanti, i bambini, gli animali, gli oggetti abbandonati, i graffiti, i giornali e tutto ciò che le scorre davanti agli occhi, con un certo fascino verso ciò che è lasciato da parte, essere umano o no, e un’affinità emotiva nei confronti di chi lotta per rimanere a galla.  

L’esposizione da' la possibilità di scoprire una straordinaria fotografa che con le sue immagini mai banali racconta uno spaccato originale sulla vita americana della seconda metà del Ventesimo Secolo. 

Per tutta la durata della mostra, una serie d’incontri ed eventi gratuiti, a cura di Piero Pozzi, fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design, permetteranno ai visitatori di approfondire l’opera di Vivian Maier e la storia della fotografia dalle origini fino ad oggi. 

Vivian Maier. Nelle sue mani

Fino all'8 gennaio 2017

Luogo: Arengario di Monza

Biglietto: intero € 9, ridotto € 7, scuole € 5

Da martedì a venerdì: 10.00-13.00 / 14.00-19.00 Sabato, domenica e festivi: 10.00-20.00   

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