Skip to main content

Il cibo nell'arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol

Il cibo nell’arte, un menù artistico curioso e a prova di bilancia. 2015, anno della luce, anno dell’Expo (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita), anno del nutrimento, a 360°, non solo inteso come cibo, ma anche.

cibo arte mostra brescia expo 2015 tiziana leopizziIl cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol” è proprio una mostra in linea con il tema dell’Expo che verrà inaugurata il prossimo 24 gennaio a Brescia. Essa fa parte di quella serie di eventi in preparazione a questo grande evento, che prenderà il via nel mese di maggio.

Il curatore Davide Dotti così motiva la scelta dell’elemento cibo che accomuna le opere raccolte, spaziando all'interno di un arco temporale che va oltre quattro secoli, per esplorare le differenti correnti pittoriche:

“Esponendo cento opere focalizzate sul tema cibo, perlopiù appartenenti alla storia dell’arte italiana, dalla fine del Cinquecento a oggi, stringiamo un forte legame con il Tema di Expo Milano 2015. Si compie un viaggio nell'arte, nel cibo e nei luoghi: gli artisti erano molto sensibili alla tradizioni delle loro terre d’origine, così ad esempio, nei quadri dei napoletani ricorrono il casatiello e le sfogliatelle, nei quadri dei toscani e degli emiliani i salumi, nei quadri dei lombardi la cacciagione”.

cibo arte expo 2015 tiziana leopizziCoadiuvato da un comitato scientifico internazionale egli desidera portare alla luce lo stretto legame intessuto tra la straordinaria tradizione eno-gastronomica e la cultura artistica italiana, caratteri distintivi della nostra identità nazionale.

Volete un assaggio per farvi convincere che vale la pena andare a vederla?

Esporti tra i capolavori troverete opere come “Mangiatori di ricotta” di Vincenzo Campi, il “Piatto di pesche” di Ambrogio Figino (la prima natura morta della Storia dell’Arte italiana, antecedente addirittura alla Canestra di Caravaggio), il “Tavolo con angurie” del pittore divisionista Emilio Longoni e “l’Ultima Cena” di Andy Warhol, reinterpretazione pop del Cenacolo di Leonardo, in versione acrilico su tela. Ma troverete anche capolavori di Campi, Baschenis, Magritte, De Chirico, passando addirittura per Manzoni e Fontana per arrivare fino a Warhol.

Aggiunge ancora il curatore, “La mostra è suddivisa in dieci sezioni, che mi piace pensare come dieci portate: l’allegoria dei cinque sensi, mercati dispense e cucine, la frutta, la verdura, pesci e crostacei, selvaggina da pelo e da penna, carne salumi e formaggi, dolci vino e liquori, tavole imbandite, il cibo dell’arte del XX secolo. Ai nostri visitatori offriamo un menu artistico”.

Ecco nel dettaglio come sarà allestito il banchetto: L’allegoria dei cinque sensi, Mercati dispense e cucine, La frutta e La verdura,  Pesci e crostacei, Selvaggina da pelo e da penna, Carne salumi e formaggi, Dolci vino e liquori, Tavole imbandite, Il cibo nell’arte del XX secolo.

Una piramide alimentare - installazione dell’artista Paola Nizzoli – fungerà da “ammazza caffè”,  ricordandoci i sani principi a cui sarebbe opportuno ispirarsi per una vita sana, spensierata e rispettosa, in primis verso se stessi, poi anche verso gli altri e verso il Pianeta.

La mostra sarà dunque una piacevole abbuffata che non appesantirà i visitatori, anzi li farà volare leggeri attraverso i vari secoli che abbraccia, alla scoperta di cibi e piatti tipici delle terre di origine che i vari autori in voga tra il XVII secolo e il XIX amavano dipingere,  raffrontandoli poi all'attuale alimentazioni in cui si è persa traccia di molti elementi del passato.

Davide Dotti si augura che questa mostra lasci un appetito non solo artistico. Scoprire la nostra tradizione gastronomica attraverso gli occhi degli artisti può sicuramente stimolare l’appetito intellettuale. Su cento opere 26 sono inedite, scovate tra collezioni private. Sono molto felice di presentare quelle di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, con i suoi quadri di tavole imbandite, mai esposte in pubblico prima d’ora”.

Una dieta migliore di così? Non mi resta che augurarvi Buon Appetito!

I dettagli tecnici per visitare la mostra:

Brescia, via dei Musei, 30 - Palazzo Martinengo (risalente al XVII sec., che già di suo meriterebbe una visita, visto che accoglie anche affreschi del Moretto, e alcune voci narrano che sia stato luogo d’incontro, nel primo ‘800, tra l’allora proprietaria del palazzo Marzia Martinengo e il poeta Ugo Foscolo).

Pin It