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Giulio Romano: Arte e Desiderio

Palazzo Te celebra il genio di Giulio Romano con la mostra Arte e Desiderio.

mostra-arte-giulio-romano-palazzo-te-mantova-tiziana-leopizziLa mostra indaga la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e invenzioni figurative prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia. Cuore della mostra è la produzione di Giulio Romano, quindi il percorso espositivo si sviluppa per evidenziare la diffusione capillare di un ampio repertorio di immagini erotiche nella cultura artistica cinquecentesca e svela le influenze tra cultura alta e cultura bassa nella produzione di tali immagini.

I preziosi oggetti esposti provengono da venti istituzioni italiane e straniere, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Ermitage di San Pietroburgo, il Musée du Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, la Galleria Borghese di Roma, e la Galleria degli Uffizi e il Museo del Bargello di Firenze e sottolineano il carattere giocoso, inventivo e talvolta sovversivo di queste invenzioni artistiche. Si mostra la flessibilità del soggetto erotico, utilizzato in opere che spaziano dai disegni ai dipinti, dalle sculture alle incisioni, dalle maioliche agli arazzi.

Il tema della mostra indaga un aspetto poco noto dell’arte del Rinascimento, connesso al luogo che la ospita. Soggetti erotici e storie amorose sono ricorrenti nelle sale di Palazzo Te, capolavoro indiscusso della carriera artistica di Giulio Romano. Ne sono esempio le vicende di Bacco e Arianna affrescate nella Camera delle Metamorfosi; o la passione di re David per la bella Betzabea che prende forma nella Loggia di Davide; e in particolare la storia tormentata di Amore e Psiche che si snoda sulle pareti e sul soffitto della sala omonima.

Vi sono anche diversi riferimenti all’interno del palazzo alla storia d’amore, in questo caso terrena e contemporanea, tra Federico II Gonzaga e Isabella Boschetti, cominciata nel 1516 e terminata solamente con la morte del duca, nel 1540. Giulio Romano: Arte e Desiderio, allestita nell’Ala Napoleonica del palazzo, si snoda in 6 sezioni.

Il percorso dell’esposizione si apre con la presentazione teatrale di una figura di Venere di marmo antica, già di proprietà di Giulio Romano, donata dall’artista al marchese di Mantova, Federico II Gonzaga. L’opera testimonia come la scultura antica ebbe un impatto fondamentale sull’immaginazione degli artisti del Cinquecento, che operavano a Roma, in particolare Raffaello e Giulio Romano, e fornì loro lo stimolo per la creazione di nuove opere dal carattere scopertamente sensuale.

La prima sezione illustra la produzione giovanile dell’artista al tempo della sua attività nella bottega di Raffaello, e in particolare il suo intervento nella decorazione della stufetta del Cardinal Bibbiena nel Palazzo Vaticano (1515-1516), e nella Loggia di Psiche alla Villa Farnesina a Roma, il cui tripudio di antiche divinità costituì una ineludibile fonte di ispirazione per l’affresco realizzato successivamente da Giulio Romano a Palazzo Te.

La seconda sezione è dedicata a I Modi, una serie di 16 immagini pornografiche disegnate da Giulio Romano, incise da Marcantonio Raimondi e accompagnate da sonetti licenziosi composti da Pietro Aretino. In seguito a una severa campagna censoria da parte dell’autorità papale, queste incisioni sono andate perdute, ma la loro eccezionale fortuna è attestata dalla proliferazione di immagini erotiche ad esse ispirate e realizzate con diverse espressioni artistiche tra cui disegni, bronzetti e decorazioni su maiolica istoriata.

Continuiamo con la sezione intitolata Arte e Seduzione, in cui è presente una copia antica della Fornarina di Raffaello, probabilmente realizzata da Raffaellino del Colle, un collaboratore di Giulio Romano, e il Ritratto di cortigiana di Giulio stesso, sempre ispirato al famoso ritratto erotico raffaellesco.

A seguire, la sala dedicata a Gli amori degli dei, che racconta attraverso disegni e incisioni, la grande fortuna collezionistica di cui godettero i soggetti erotici nel Cinquecento, mascherati dietro una più accettabile apparenza della storia mitologica, giustificati come traduzioni in immagini di invenzioni letterarie e poetiche.

La quinta sezione costituisce il cuore della mostra ed è dedicata al quadro monumentale di Giulio Romano intitolato i Due Amanti, ad oggi conservato all’Ermitage. Affiancano il dipinto due opere di eccezionale importanza artistica: un arazzo con Mercurio ed Erse, ispirato a un’invenzione di Raffaello per la Villa Farnesina e un cartone di grandi dimensioni preveniente dal Louvre raffigurante Giove e Danae, di mano di Perino del Vaga.

Il tema degli amori clandestini di Giove torna nell’ultima stanza dell’esposizione, in cui è presente un grande cartone raffigurante gli amori di Giove e Leda ispirato a una invenzione di Michelangelo e la sensuale Danae di Correggio, commissionata da Federico II Gonzaga nel 1530-1532.

L’esposizione, a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon, è parte integrante del programma di mostre ed eventi Giulio Romano è Palazzo Te (settembre 2019 – giugno 2020) ed è promossa da Comune di Mantova, prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Te con la casa editrice Electa; con il contributo di Regione Lombardia, Camera di Commercio di Mantova, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Cariverona, Fondazione Comunità Mantovana Onlus; con il supporto degli sponsor tecnici Aermec, Smeg, Glas Italia, Pilkington e con il sostegno di Amici dei Palazzo Te e dei Musei Mantovani, MeglioMantova, Agroittica Lombarda.

Giulio Romano: Arte e Desiderio

Fino al 6 gennaio

Palazzo Te

viale Te 13, Mantova

Orari

Ora legale: lunedì dalle ore 13:00 alle 19:30

Da martedì a domenica dalle ore 09:00 alle ore 19:30

Ora solare: lunedì dalle ore 13:00 alle 18:30

Da martedì a domenica dalle ore 09:00 alle ore 18:30

Chiuso il 25 dicembre

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

Ingresso: intero 12 euro, ridotto 9 euro

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