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Gallerie d’Italia Gramsci. I Quaderni del carcere ed echi in Guttuso

gramsci guttuso 1Dal 24 maggio al 17 luglio le Gallerie d’Italia, nel centro storico di Milano, presentano la mostra Gramsci. I Quaderni del carcere ed echi in Guttuso, promossa dall’Associazione Enrico Berlinguer e dalla Fondazione Istituto Gramsci con Intesa Sanpaolo, il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Al centro della mostra i 33 manoscritti dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, uno dei più importanti pensatori del XX secolo, e i dipinti di Renato Guttuso La Battaglia di Ponte dell’Ammiraglio e I Funerali di Togliatti.

Gli autografi di Gramsci arrivano a Milano dopo essere stati esposti a Torino durante il XXIX Salone Internazionale del Libro e con una storia che parte dalla sede storica della Banca Commerciale Italiana, dove le loro vicende si sono incrociate con quelle del presidente Raffaele Mattioli, che si adoperò per proteggere gli intellettuali antifascisti, come lo stesso Gramsci, e si prodigò per salvare i Quaderni stessi.

La mostra è stata progettata per il completamento dei lavori di restauro dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci affidati all’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL).

I quaderni sono in teche appositamente progettate e disposti nella successione cronologica dell’edizione critica pubblicata nel 1975 e poi confermata dall’edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci, mentre didascalie forniscono le indicazioni sull’oggetto esposto e ne illustrano il contenuto.

Addirittura in alcuni casi sono esibite le pagine interne per mostrare la particolare grafia di Gramsci che, anche se minutissima, è di facile lettura grazie alla sua regolarità e all’assenza di segni di ripensamento.

Inoltre i quaderni sono integralmente consultabili in formato digitale attraverso touch screen che permettono di sfogliarne le pagine, con un diretto confronto tra l’oggetto originale e il suo doppio digitale.

Alcuni temi della riflessione gramsciana vengono simboleggiati da La battaglia di Ponte dell’Ammiraglio e da I funerali di Togliatti di Guttuso.

gramsci guttuso 2Il primo dipinto, visibile nella versione per la sede della scuola di formazione del Partito comunista italiano di Frattocchie, oggi conservata dalla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, è un suggestivo richiamo alle note gramsciane sul Risorgimento.

La vittoriosa battaglia combattuta da Garibaldi a Palermo il 27 maggio 1860 ha anche un rinvio alle note di Gramsci sull’impresa garibaldina, alle memorie dei Mille, come le Noterelle di Giuseppe Cesare Abba, fonte d’ispirazione dello stesso Guttuso, ma anche allo scontro tra democratici e moderati e la situazione del Mezzogiorno prima e dopo l’Unità d’Italia.

I funerali di Togliatti, oggi conservato al Mambo di Bologna, sono un’evocazione dell’eredità di Gramsci, ricordata a partire dal suo volto raffigurato accanto al feretro di Togliatti, per mostrare lo stretto legame tra Gramsci e Togliatti, suo primo editore e colui che gestì la sua complessa eredità, oltre al moderno partito politico, gli intellettuali, le classi subalterne e la dimensione nazionale e internazionale, tutte parti dell’eredità del grande politico.

Il biglietto per la mostra Gramsci. I Quaderni dal carcere ed echi in Guttuso costa 5 euro, ridotto 3 e gratuito fino a 18 anni e per le scuole, oltre a consentire l’accesso anche alla mostra.
La Bellezza ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati e alle collezioni permanenti delle Gallerie.

Orari

Dal martedì alla domenica, ore 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30); giovedì ore 9.30-22.30 (ultimo ingresso ore 21.30); chiuso lunedì. 

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