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Christo, l'artista che impacchetta natura e architettura

  • Rossella Atzori

Manca ormai poco all’inaugurazione di The Floating Piers, la colossale installazione artistica temporanea (18 giugno – 3 luglio 2016) sul lago d’Iseo ideata da Christo, l’artista di origine bulgara famoso per impacchettare oggetti, architetture e addirittura paesaggi.

the floating piers by christoThe Floating Piers è una passeggiata che farà sognare i visitatori, che saranno parte integrante dell’opera d’arte, e che avranno l’occasione di camminare sulle acque, cullati dal loro dolce movimento sotto i piedi. Si tratta infatti di un percorso pedonale di 4,5 km che unirà i paesi di Sulzano e Monteisola (Peschiera Maraglio) all’isoletta privata di San Paolo, snodandosi per 1,5 km lungo la strada pedonale e per i restanti 3 km sulle acque del lago bresciano, utilizzando un sistema modulare di pontili galleggianti formati da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità, rivestiti da 70.000 metri quadri di tessuto giallo arancione.

La più estesa opera di Land Art, corrente artistica concettuale nata alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti, che interviene sul paesaggio modificandolo. Ma chi è questo artista dalle idee così esuberanti?

christo.pont neuf.parigiChristo è in realtà il nome di un progetto artistico che nasce da due cuori e un unico ideale, da un uomo e una donna che il destino volle nascessero lo stesso giorno (13 giugno 1935), in due Paesi lontani fra loro, per incontrarsi per caso e non lasciarsi più: Christo Vladimirov Yavachev e Jeanne Claude Denat de Guillebon (venuta a mancare nel 2009), due dei maggiori rappresentanti della Land Art, realizzatori di opere su grande scala. Uno il braccio, l’altro la mente.

Christo è principalmente l’ideatore dei progetti e delle opere, mentre Jeanne Claude è stata l’organizzatrice della loro realizzazione; ecco perché i disegni sono firmati da Christo e le opere destinate al pubblico da entrambi. L’idea di “impacchettare” venne inizialmente a Christo, mentre si trovava a Parigi e per campare faceva ritratti per strada. All’inizio si trattava semplicemente di oggetti avvolti nella tela o nella plastica, per arrivare poi, addirittura, a modelli viventi, suscitando l’interesse di artisti del movimento del Nouveau Realisme, tra cui gli amici Arman e Yves Klein.

miami.pinkLa prima collaborazione della coppia è del 1961, con l’opera monumentale Rideau de Fer, un muro creato con barili d’olio a bloccare rue de Visconti, vicino alla Senna, in segno di protesta al Muro di Berlino.

Tre anni dopo la coppia si sposta negli Stati Uniti, e qui, influenzati anche da Man Ray e Joseph Beuys, iniziano a progettare opere di grande respiro intervenendo in maniera effimera (sempre per brevissimo periodo) su monumenti, edifici e paesaggi. Alcune delle loro prime opere furono realizzate proprio in Italia. Nel 1968, in occasione del Festival dei Due Mondi, a SpoletoChristo e Jeanne Claude imballarono la fontana di piazza del Mercato e il Fortilizio dei Mulini, e nel 1974 la Porta Pinciana a Roma. Nel 1968 imballarono addirittura l’aria … 5.600 metri cubi sollevati da gru e visibili da 25 km di distanza (Documenta 4, Kassel), e nel 1972, col progetto Valley Curtain, le celebri Montagne Rocciose in Colorado.

Seguono poi, nel 1976, gli imballaggi della campagna californiana (Running Fence), del Pont Neuf di Parigi nel 1985, e del Reichstag di Berlino nel 1995.

Con l’acqua Christo lavorò già tra il 1980 e il 1983, quando circondò con una cintura di polipropilene fuxia le isole della Baia di Biscayne a Miami. Altre opere colossali opere di land art sono state The Umbrellas (1984 – 91), in Giappone e Stati Uniti, e The Gates (2004 – 2005), un percorso di 37 km attraverso il Central Park di New York.

Con The Floating Piers Christo torna in Italia dopo oltre 40 anni, e il suo estro creativo non ha certo intenzione di fermarsi! L’artista ha già progettato altre due opere, ancora da realizzare: la copertura di un torrente in Colorado, Over the River, e Mastaba, un parallelepipedo composto da oltre 450.000 barili di petrolio vuoti nel deserto degli Emirati Arabi.

Come riesce Christo a finanziare le sue opere (e a offrire lavoro)? Principalmente vendendo i disegni preparatori, i modellini o i collage dei suoi progetti. Per la realizzazione dell’opera sul Lago d’Iseo ha assunto circa 500 persone, senza contare quelle che hanno lavorato per la realizzazione dei materiali. Un esempio vincente di come l’arte possa offrire non solo emozioni, ma anche lavoro.

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