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Canova e il neoclassicismo: le sculture più importanti

Il neoclassicismo è un movimento artistico (letterario, pittorico, architettonico, scultoreo ma anche musicale), nato nel ' 700, che ripropose il gusto antico; quindi gli artisti di questo periodo vollero ritornare alla classicità, soprattutto al periodo greco-romano.

ebe antonio canova neoclassicismo arte guide milanoLa sua teorizzazione prese vita a Roma con gli scritti dell'archeologo e storico dell'arte Johann Joachim Winckelmann; in questo periodo si scoprirono anche le rovine di Ercolano e Pompei.

Si può dire che Antonio Canova “nacque dal marmo”, ossia da una terra ricca di pietra. Il Pedemonte del Grappa era infatti un'area di cave, abitata da artigiani che da secoli esercitavano il mestiere di scalpellini e tagliapietre. Nacque l'1 novembre del 1757.

L'Ebe di Canova

Ora esploriamo una sua famosa scultura: Ebe (1796). La scultura rappresenta Ebe, figlia di Zeus ed Era, nell'atto di servire il nettare agli dei. 

La sua bellezza incarna il modello neoclassico: il volto etereo, le linee fluide delle vesti che delineano il corpo e l'aggraziata gestualità del braccio, accompagnano l'elegante movimento della giovane che pare fluttuare nell'aria e posarsi delicatamente sulla nuvola.

Il gesso del 1796, conservato alla GAM, è il pezzo più prezioso del lascito di Pompeo Marchesi, perché costituisce il modello originale della statua dal quale l'artista ricavò due copie in marmo, oggi conservate alla Nationalgalerie di Berlino e al Museo dell'Ermitage si San Pietroburgo.

Amore e psiche

Fra le più importanti sculture, ricordiamo anche Amore e Psiche (1787-1793), che Canova trasse come tema dalle Metamorfosi di Apuleio e Venere e Adone (1789 -1794). Nella prima scultura, Psiche, dopo aver superato quattro difficili prove imposte da Venere, riesce a congiungersi con l'amato. Psiche in greco significa anima, quindi la scultura rifacendosi al mio greco, sottintende che amore e anima sono connessi sia come significato, che come parole, fra loro.

L'opera è caratterizzata da una sottile passione:la complessità psicologica e sensuale dei due personaggi si palesa nel fluido intrecciarsi di linee e volumi. Tutto sembra ricondurre a un abbandono amoroso ma in realtà le braccia sfiorando e non stringendo, appaiono molto delicate, creando un bacio che in realtà è un “non-bacio” catturato nella scultura, prima dell'atto vero e proprio.

La seconda scultura citata sopra, rappresenta Venere e Adone in un attimo di grande dolcezza: la dea sfiora il volto del giovane trattenendolo dall'andare a caccia. Il corpo un po' efebico di Adone anche se molto scultoreo, si sposa perfettamente col corpo delicato di Venere e sembra che le faccia da appoggio nell'architettura della composizione.

L'opera è neoclassica per il tema proposto, per le rotondità e il drappeggio di Venere e per la levigatezza dei due personaggi. Dal retro si può notare un cane accucciato con il muso appoggiato alla gamba sinistra del padrone. 

Le grazie

Un'altra scultura famosa di Canova è indubbiamente Le Grazie (1813- 1816) dove le tre figure Talia, Aglaia ed Eufrosine (tre divinità antiche) protettrici delle arti, si abbracciano fra di loro “a chiasmo”. Stendhal dichiarò che Canova aveva creato con Le Grazie un nuovo tipo di bellezza, classica e armonica.

Eloisa Ticozzi

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