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Villa Clerici a Milano: fascino senza tempo

Situata nel quartiere di Niguarda a nord di Milano, Villa Clerici rappresenta uno dei tesori più sfarzosi e storici della città di Milano. Divenuta celebre grazie agli affreschi del grande Giovanni Battista Tiepolo, questo palazzo è un viaggio attraverso secoli di storia, arte e intrighi familiari. Ma cosa la rende così speciale e affascinante?

L'Eredità della Famiglia Clerici

La famiglia Clerici si fece strada nel patriziato milanese attraverso il commercio di seta e il prestito a usura. Giorgio Clerici (1648-1736), il patriarca della famiglia, era anche il costruttore della Villa Carlotta: gioiello da visitare sul lago di Como, un altro capolavoro italiano. Nel 1722, il piccolo Anton Giorgio Clerici ereditò il palazzo, dando avvio a un'epoca di cambiamenti significativi.

Artisti di Calibro Internazionale

Già nel 1733, Anton Giorgio intraprese un considerevole lavoro di restauro, affidando la realizzazione degli affreschi a Giovanni Battista Tiepolo. Purtroppo, alcune delle sue opere più famose sono andate perse durante la Seconda Guerra Mondiale a causa dei bombardamenti che distrussero Palazzo Archinto, un'altra proprietà della famiglia.

La Galleria degli Arazzi: Un Capolavoro Barocchetto

Le condizioni della Galleria erano particolari, con una larghezza di soli 5 metri e una lunghezza di 22 metri. Nonostante le limitazioni, Tiepolo riuscì a creare un gioiello del Barocchetto milanese, con un affresco che celebra sia le divinità dell'Olimpo che la stessa famiglia Clerici. L'opera rappresenta anche un tributo alle quattro parti del mondo all'epoca conosciute.

Il Carro del Sole: Un Omaggio a Anton Giorgio

La parte centrale del dipinto rappresenta il Carro del Dio Sole, un simbolo che può essere visto anche come una celebrazione del potere e dell'influenza di Anton Giorgio. La raffigurazione del Dio del Sole rappresenta una vera e propria celebrazione dell'ascesa sociale della sua famiglia.

Le Vicissitudini del Palazzo

Nel corso degli anni, il palazzo passò di proprietà più volte e divenne, tra le altre cose, la sede della Corte d’Appello nel 1862. Oggi ospita l'Istituto di Studi di Politica Internazionale (ISPI).

 

Nel 1955 Giovanni Gronchi, Presidente della Repubblica Italiana inaugurava la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, collocata nella settecentesca Villa Clerici in Milano Niguarda.

E’ stata questa manifestazione il punto di arrivo di un lungo percorso che Dandolo Bellini, stretto e fondamentale collaboratore della Casa di Redenzione Sociale, aveva compiuto.
Nato nel 1911, giovanetto aveva incontrato don Giovanni Rossi ed aveva stretto con lui un rapporto di intensa collaborazione, che sarebbe poi continuato fino alla conclusione della vita terrena di don Giovanni.
Dandolo Bellini aveva coltivato fin da giovane l’amore e la passione per le arti nelle molteplici modalità espressive, approfondendone la conoscenza e affinando il gusto nel corso degli anni.Villa Clerici Milano

Per la Casa di Redenzione Sociale aveva curato fin dalla fondazione gli aspetti propagandistici approntando cartoline, almanacchi ed opuscoli che riproducevano opere artistiche o composizioni pittoriche dello stesso Dandolo.
Quando don Giovanni Rossi, si trasferì in Assisi, per fondare la Pro Civitate Christiana, Dandolo Bellini era rimasto ad operare presso la Casa di Redenzione. Tuttavia aveva proseguito una intensa ed assidua collaborazione, curando la rivista “Il Regno”, oltre a molte altre pubblicazioni e partecipando alla realizzazione di mostre artistiche, sia temporanee che permanenti della Pro Civitate Christiana.
Contemporaneamente, per il liberarsi in Milano di spazi, con la costruzione di nuovi e più idonei padiglioni per l’attività sociale primaria della Casa di Redenzione Sociale, aveva sistemato nella Villa Clerici una raccolta di opere artistiche di soggetto sacro e una serie di arredi antiquari, acquisiti pazientemente nel corso degli anni.

Nel 1955 aveva curato, a Milano in via San Calimero, una mostra della produzione di soggetti sacri del maestro Francesco Messina. In quell’occasione aveva promosso un incontro di grande significato culturale, tra il Maestro e l’Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini. Questo evento aveva avviato l’aspetto pubblico e didascalico della promozione artistica di Dandolo Bellini, aspetto contrassegnato, come abbiamo ricordato, con l’inaugurazione del Museo di Villa Clerici.
Continuerà poi ad arricchire la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei ed a promuovere pubblicazioni di varia natura sempre corredate da illustrazioni di soggetto artistico.

Si occuperà, inoltre, durante il pontificato di Paolo VI, del rinnovamento degli appartamenti apostolici, di un gran numero di pubblicazioni con significativi soggetti artistici e della istituzione della sezione di arte moderna dei Musei Vaticani.
Infine tornato in Milano, dopo la morte di Papa Montini, continuerà a lavorare al miglioramento della Galleria di Arte Sacra e dei due teatri all’aperto sino alla conclusione del suo percorso terreno avvenuta il 6 marzo 1982.


UN INCONTRO FONDAMENTALE
S.E. Monsignor Pasquale Macchi

Quando nel 1955 Dandolo Bellini inaugurava la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei poneva le basi per una formulazione dei concetti riguardanti l’Arte e il Sacro che fosse chiara ed esauriente il più possibile.
Coinvolgeva in questo tentativo, l’insieme delle persone interessate all’argomento: uomini di Chiesa come il Cardinale Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano, ed artisti esecutori di opere di soggetto sacro, tra i quali emergevano due sommi maestri titolari dell’Accademia di Brera e cioè Francesco Messina per la scultura e Aldo Carpi per la pittura. Visitando la Galleria, Giovanni Battista Montini attuò degli incontri significativi con l’arte: proprio qui egli ebbe a testimoniare di riconciliarsi con l’arte moderna. Incontri ugualmente significativi egli ebbe con i singoli artisti che chiamò, diventato Papa Paolo VI, ad operare per la Chiesa; ma l’incontro più evidente è stato con Dandolo Bellini che egli chiamò a collaborare per la realizzazione della Collezione d’arte moderna religiosa nei Musei Vaticani. Risulta così evidente quanto importante sia stato l’impatto della Galleria di Villa Clerici con la personalità del futuro Papa Paolo VI.
Oggi, nelle restaurate sale della Galleria, vi presentiamo i due grandi maestri ed alcuni loro allievi per testimoniare la bontà del cammino percorso e per constatare come si sia incarnato l’insegnamento teorico e spirituale di Papa Paolo VI.
I Maestri qui presentati sono la testimonianza viva di quanto può dire la bellezza incarnata nel sacro. Per loro il sacro nell’arte esprime l’ “umano” e, per quanto può, il “divino” o per meglio dire lo “spirituale” che dà significato a tutto l’uomo e lo eleva nell’abbandono a Dio, nella certezza della speranza, nello splendore della carità.
Non è che questi artisti abbiano appositamente voluto tradurre in pratica, quasi scolasticamente, i magistrali insegnamenti di Paolo VI: in realtà lo hanno fatto perché erano in consonanza col Papa vivendo in loro stessi quello che egli esprimeva.
Tra le tacite parole che l’Arcivescovo di Milano, poi Paolo VI, ebbe a dire per apprezzare l’opera degli artisti e aprire alla loro intuizione nuovi orizzonti spirituali, riporto qui un brano del suo discorso rivolto agli artisti invitandoli a partecipare alla Missione di Milano, da lui voluta per l’anno 1957: “ Sentite la chiamata che la Chiesa vi fa. Essa vi dice: “Venite ad aiutarmi perché io ho un tesoro da consegnare agli uomini; date forma a questi concetti sublimi della religione: io ho da elevare la vostra arte a sacerdozio che sia mediatore tra Dio e gli uomini... Se l’artista è illuminato da Dio, sarà capace di esprimere Dio. E perché questo avvenga, avete bisogno di essere discepoli prima che maestri: per poter esprimere, bisogna prima imprimere”.
Al di sopra delle diatribe riguardanti l’arte sacra, qui ci troviamo nella manifestazione solare della bellezza che canta lo spirito non teorizzando, ma ringraziando Dio che ci ha creato e muove la nostra vita sulle tracce del suo progetto divino, scoperto anche nelle armonie della bellezza intuita ed espressa nell’arte.

Galleria Arte Sacra dei Contemporanei
Tel 02 6470066  villaclerici.it
Via Giovanni Terruggia 14 (secondo ingresso al civico n. 8), Milano

Informazioni utili:

Tram 4-5 direzione Niguarda.
autobus 51-86-166
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