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Visitare un Castello: conosciamo come è fatto

castello castelvecchio verona foto milanofreeQuanti di noi sono andati, o andranno, a visitare un Castello con le sue mura, le sue stanze, gli arredamenti eccetera, tuttavia alcuni aspetti sulla costruzione architettonica del maniero ci sfuggono, ebbene, permettetemi di colmare questa lacuna.

Osservando le sue mura non possiamo non vedere una stretta apertura verticale che serviva per colpire il nemico rimanendo riparati, è la Feritoia, il cui significato si riallaccia a "ferire". Il muro provvisto di queste feritoie che vediamo davanti alla porta della fortezza per accrescerne la forza e la difesa è chiamato Barbacane. Un collegamento tra due parti del castello è detta Bretella, che appunto significa collegamento, infatti, noi usiamo questo termine per indicare il collegamento tra due strade.

Cammino di ronda, spazio per il passaggio delle ronde, ossia di soldati armati, lungo la merlatura delle cortine e delle torri o lungo i parapetti dei terrapieni. Altro termine è Cortina che vuole indicare il tratto di una cinta muraria, presente nelle antiche fortificazioni, compreso fra le torri o i bastioni. Ciascuno dei tratti di muro regolarmente intervallati, elevatisi sul parapetto in cima alle fortificazioni, per dare riparo ai difensori, si chiama Merlo. Sappiamo che i Merli a coda di rondine sono poi stati identificati con il partito dei Ghibellini, mentre quelli a forma di parallelepipedo sono attribuiti al partito dei Guelfi.

La parte più elevata e centrale di un castello o di una fortezza, in genere costituita da una torre particolarmente robusta si chiama Mastio, che attinge dal latino masculus, ossia maschio. A volte il Mastio prende il nome di Dongione, termine originato dalla lingua francese. Il Fossato, che circonda il maniero come ulteriore difesa, dalla grandezza e profondità variabile. All'esterno delle mura molto spesso vi era la presenza di una Scarpata, che consiste in una superficie laterale inclinata che collega la piattaforma stradale col terreno naturale, questo per rendere più difficoltosa l'eventuale scalata alle mura del maniero.

castello legnano foto milanofree

Spalto, il cui senso originario si voleva identificare con "palizzata", ma anche sinonimo di "mura o bastioni". In Longobardo il termine potrebbe aver assunto il valore concreto di "barriera divisoria" - "palizzata difensiva". Le Torri di vedetta o Torrioni, varianti come tipo di costruzione, erano grosse torri merlate posizionate nelle mura perimetrali dei castelli e fortezze e che permettevano, essendo piuttosto alte, di avere una ottima visuale sul paesaggio circostante.

Una Grata in robusto ferro era posizionata all'entrata principale del castello ed era comandata da appositi argani; utilizzata per offrire una ulteriore difesa ai castellani. Se si osserva una Torre, si possono vedere delle Feritoie per tiro laterale, avevano lo scopo di colpire il nemico sui fianchi. Il Ponte levatoio sappiamo tutti cosa sia e qual era il suo scopo. La Postierla, che origina dal latino e significa "porticina posta dietro" indica l'apertura, riservata di solito ai pedoni, aperta nelle mura, spesso di lato alla porta maggiore e con proprio chiusura a levatoia, ossia che si può alzare e abbassare a volontà.

Vediamo invece la Caditoia o Piombatoia, che è un vano con un buco nel pavimento posto tra la mensola o pietra che sostiene il parapetto, detto "Beccatello" e che aveva lo scopo di bersagliare con pietre, piombo fuso, olio o acqua bollente, pece, l'assediante che si apprestava a scalare le mura o che cercava di forzare la porta. Un'opera leggera in legno o muratura era la Bertesca, detta anche Garitta, fatta a torretta e costruita a piombo o sporgente da un muro fortificato, il cui scopo era quello di migliorare le funzioni di avvistamento e di guardia. Era così anche identificato un pannello di legno ruotante posto tra merlo e merlo per coprire meglio il tiratore.

Qui mi fermo, sperando si essere stato utile per tutti coloro che si recano in visita a un castello.

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