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Scienza, Ragione e Fede: un equilibrio necessario tra credenza e verificabilità

Dopo aver letto un articolo inerente la “divinità della scienza”, come da qualche tempo a questa parte qualche ideologo degli ultimi tempi vuol che diventi il nuovo dio universale, mi permetto di dire la mia in merito.scienza fede

Se mi dovessero rivolgere la domanda: tu credi nella scienza? La mia risposta sarebbe: certo che ci credo, ma non ciecamente e senza dare alla ragione il suo spazio. Perché? Per il semplice motivo che la scienza è analizzata, espressa e gestita da scienziati, ossia persone che, come me e tutti, non sono esenti da errori e fallimenti. La storia non è scevra di esempi in tal senso, quindi attribuire a loro un potere che non hanno mi pare un comportamento irragionevole. Inoltre la scienza studia e si basa su ciò che già esiste, quindi che qualche Intelligenza ha creato, piaccia o meno. La scienza dunque come panacea universale che tutto risolve a cui bisogna rendere il nuovo culto? Ma fatemi il piacere! Basta un microscopico virus per mandare in tilt le certificate certezze, quando addirittura non vi siano tra i medesimi scienziati opinioni diverse sul medesimo argomento; lo abbiamo visto in occasione del Covid, dove si assisteva a opinioni divergenti tra gli stessi “esperti”, lasciando l’ascoltatore con un punto interrogativo in testa. Questo mi porta a dire che la scienza non è affatto sempre esatta tanto è che molte ipotesi si sono poi dimostrate fasulle.

Questa ideologia, definita scientismo (un altro ismo pericoloso), pretenderebbe di rassicurare l’umanità che, poiché colui che chiamiamo Dio non esiste, la scienza è pronta a prenderne il posto. Dunque pronti a sottomettersi all’onniscienza della stessa e alla sua onnipotenza. Ma è proprio così?

La scienza, a partire dall’illuminismo e dal positivismo ha perso il suo carattere sacro per indicare tutte quelle discipline che definiamo “scienze naturali” che dovrebbero essere verificabili per mezzo di appositi esperimenti empirici. Non scordiamoci che il positivismo si ispira all’esaltazione del progresso scientifico e che, con l’illuminismo, condivide la fiducia nella scienza e nel progresso scientifico-tecnologico. Questo mi porta a dire che la scienza “non esiste”, ma esistono gli scienziati, ossia donne e uomini non esenti da pregi ma pure di difetti. Quindi se io non sono esente da difetti sono soggetto ad errare, per cui né onnipotente né onnisciente né super – partes.

Il ricercatore Daniele Fanelli ha compiuto una indagine in merito alla manipolazione o falsificazioni di dati scientifici, e purtroppo i risultati non sono del tutto limpidi e onesti. Un’altra ricercatrice ha condotto una indagine su errori che accadono involontariamente in una ricerca e il risultato è tutt'altro che incoraggiante. Quanto rilevato da questi ricercatori è una questione di rilevante importanza in quanto il rischio è che politiche sanitarie, ambientali ed economiche, prendendo per buoni  dati che poi si rilevano errati, emanino comportamenti che, nel tempo, si rivelano fallimentari e che si pagano cari.

Quanto detto sino ad ora mi invita allora a prestare molta attenzione ad aprire bene gli occhi e le orecchie, e dare spazio alla sana Ragione – erre maiuscola – che pretende di essere ascoltata invitandoci a meglio conoscere i contenuti di una proposta, di una ideologia, prima di seguire il gregge perché è di moda o perché così fan tutti.

Ho messo anche il termine Fede, in quanto anch’essa è chiamata in causa, poiché se mi viene proposto di depositare la mia fede in una nuova “religione” che è lo scientismo, mi devo porre delle serie domande prima di accettare a mente chiusa. Qualcuno potrebbe dire di non avere nessuna fede, non penso proprio, in qualcuno o qualcosa si deve pur credere, infatti, persino una capra crede nel suo padrone.

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