500 euro al miglior pollice verde di Bascapè: idea da estendere
Siamo nella provincia di Pavia dove sorge il comune di Bascapè, il cui nome deriva da Basilica Petri, che era l'antica chiesa pievana. I Bascapè furono anche i signori che detenevano il feudo.
Il comune diede anche i natali al poeta in volgare milanese Pietro da Barsegapè, vissuto tra il XIII e XIV secolo. In principio Bascapè apparteneva al territorio milanese poi, nel 1786, passò sotto la provincia di Pavia.
Si ricorda anche Giovanni Francesco Bascapè, poi Carlo, che divenne vescovo di Novara. Discendente di una nobile famiglia il cui nome era dal latino Basilica Petri, e questo potrebbe suggerire che, pur nascendo a Melegnano, l'origine del Casato possa essere proprio Bascapè. Il nome è inoltre divenuto più popolare grazie al romanzo storico "La chimera", che racconta la storia di una ragazza accusata di stregoneria e finita al rogo in quel di Novara, proprio quando la diocesi era retta da Carlo Bascapè.
Un altro fatto increscioso è la caduta dell'aereo su cui viaggiava Enrico Mattei, presidente dell'ENI, il 27 ottobre 1962 proprio in questo territorio.
Fatte queste precisazioni, vengo al motivo del titolo. La sindaca del Comune, Emanuela Curti, ha indetto una competizione – concorso dedicato a fiori, piante e orto.
Queste sono le categorie cui poter partecipare:
- il balcone più fiorito e più bello.
- il giardino più originale.
- nell'orto, il pomodoro più grande.
Il premio consiste in 500 euro per ogni vincitore di ogni categoria.
Per partecipare ci si deve rivolgere ai volontari del Comune i quali, raccolti i nominativi, forniranno a tutti una lista di fiori, piante e semi. Il tutto sarà acquistato a prezzi agevolati dai vivaisti della zona.
I partecipanti, a lavoro ultimato, dovranno mandare una fotografia del loro operato in Comune, mentre una giuria appositamente creata, valuterà le opere realizzate assegnando un punteggio che alla fine decreterà i tre vincitori che potranno ritirare il meritato premio.
Considerato il periodo di quarantena, l'idea è buona, in quanto offre la possibilità di impegnarsi in qualcosa di bello e utile, alleggerendo così la tediosità delle giornate di "clausura" forzata.
L'idea potrebbe anche essere seguita da altri comuni lombardi, e non solo.
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