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Proteggere dalle pulci il cane, il gatto, la casa

  • Mirella Elisa Scotellaro

Le pulci sono parassiti ematofagi che vivono sul corpo dei mammiferi, del cui sangue si cibano.cane gatto foto pixabay

Le conseguenze di una infestazione da pulci possono essere non solamente cutanee (sintomi di carattere dermatologico, come prurito intenso, rossore, grattamento e croste), ma anche di tipo intestinale, poiché le pulci sono talora intermediarie del Dypilidium caninum, una tenia che si trasmette e prolifera non solo nel cane ma anche nel gatto, e può raramente trasmettersi all’uomo.

Il controllo sulle infestazioni di cane o gatto comincia dalla sanificazione dei luoghi da loro frequentati, tenendo presente che la massima efficacia nell’impiego degli antiparassitari si ottiene con l’eliminazione delle pulci in età non ancora riproduttiva, onde anticipare il deposito delle uova. Per questo motivo, se il cane (o il gatto) infestato vive in casa, è indispensabile in prima battuta provvedere contemporaneamente alla sua disinfestazione, a quella dell’area domestica ma anche  a quella di ulteriori animali eventualmente conviventi, pur se apparentemente indenni; in un secondo tempo, dopo un paio di settimane, è bene passare ad un’altra accurata disinfestazione generale, volta a sopprimere gli individui eventualmente nati da uova residue che nel frattempo si fossero dischiuse.

Fin qui è pacifico che sia inutile prendersi cura del problema soltanto sull’animale. Le pulci, infatti, pur vivendo su quest’ultimo, durante gli stati intermedi della crescita saltano e si diffondono in massima parte - all’incirca per il 90/95% - nell’ambiente, dove: dallo stato di uova in 5 giorni diventano larve, in ulteriori 15 giorni diventano pupe, e in pochi giorni ancora diventano adulte.

Passare l’aspirapolvere in tutta la casa, insistendo particolarmente su moquette, tappeti, angoli e fessure e disfarsi immediatamente del sacchetto di raccolta della polvere rappresentano il primo passo verso la soluzione. I tessuti debbono essere lavati ad alte temperature, mentre gli arredi, non potendo andare in lavatrice, vanno puliti (possibilmente anche più volte) con elettrodomestici a vapore.

E’ bene quindi lavare i pavimenti e le altre superfici con detergenti che disinfettino, ed eventualmente passare anche delle sostanze repellenti nelle fessure o nei luoghi di difficile accesso per la pulizia. Per questi ultimi prodotti, però, è importante sentire il parere del veterinario, ed attenersi scrupolosamente alle sue indicazioni in riferimento alla loro potenziale tossicità. Chiaramente, se le pulci dovessero essersi oramai annidate fin sotto le coperte del nostro letto e i cuscini del divano, potrebbe risultare insufficiente una “disinfestazione fai-da-te” e rendersi necessaria una “disinfestazione di tipo professionale”.

Va ricordato che i prodotti in commercio per i trattamenti antiparassitari contro le pulci da applicarsi direttamente sui nostri amici a quattro zampe sono presidi medico-sanitari, e che pertanto, anche se di facile impiego, richiedono adeguata cautela. Essi svolgono una doppia azione: quella di disinfestazione, ma anche quella di prevenzione dalle reinfestazioni, e comprendono un’ampia gamma di preparati che vanno dai praticissimi spot on alle lozioni spray, shampoo medicati, polveri, e solo nei casi di infestazioni particolarmente complesse con più agenti patogeni, possono prevedere la somministrazione di pillole o punture su espressa prescrizione veterinaria.

Anche la semplice applicazione dei prodotti esterni va sempre eseguita previa consultazione medica in quanto strettamente consigliabile solo su animali sani e non portatori di intolleranze o allergie.

Quanto all’ambiente esterno, può essere utile sapere che i prati e i giardini molto soleggiati sono meno esposti alla proliferazione delle pulci rispetto a quelli più umidi e ombreggiati, per cui sarà buona prevenzione sottoporre a periodica disinfestazione (minimo annuale) per lo meno questi ultimi.

Immagine tratta da pixabay.com 

Mirella Elisa Scotellaro

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