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Dieci regole per genitori: come educare i futuri adulti di domani

Chi ha avuto il piacere e l'onore di diventare genitore sa molto bene che non è un compito facile educare al meglio la propria prole, per questo mi permetto di elencare dieci suggerimenti che possono essere d'aiuto.genitori foto pixabay

L'elenco segue un ordine alfabetico.

  • AFFIDABILITA'. La parola origina dall'aggettivo "Fido", che significa di provata fedeltà e lealtà. È evidente che un padre e una madre che dimostrino fedeltà e lealtà si acquistano il rispetto e l'emulazione dei figli. Fedeltà e lealtà sono due valori estremamente importanti in una persona e in una coppia. Errano grandemente quei genitori che scusano, minimizzano e assolvono sempre gli sbagli del figlio, lo educano all'irresponsabilità. Una persona leale paga il proprio errore.
  • COLLABORAZIONE. La collaborazione in una coppia è indispensabile, le gioie e i problemi vanno condivisi e affrontati insieme. Si è liberamente scelto di stare in due "sulla barca", quindi collaborare per il bene di entrambi e della famiglia è essenziale, così come è giusto coinvolgere la prole, ovviamente al momento giusto e per problemi alla loro portata, nel collaborare all'unità.
  • DIALOGO. Ove manca un dialogo, un parlarsi, un confidarsi, possono nascere incomprensioni, sospetti, allusioni, diffidenze che spesso conducono a liti. Se è importante il dialogo nella coppia, lo è anche con i figli, abituarli a confidarsi con i genitori è aprire un dialogo costruttivo.
  • DISCIPLINA. Una parola divenuta quasi tabù. Il termine deriva da "discere", ossia imparare, insegnamento, educazione. Questo porta i genitori alla responsabilità di correggere, di stabilire regole sensate e limiti precisi  da rispettare, altrimenti si rischia che un figlio/a lasciato a sé stesso è come una barca senza timone, che finirà per andare alla deriva o, peggio ancora, a capovolgersi.
  • ESEMPIO. Ingrediente indispensabile per essere credibili, che vale più di mille parole. I figli, soprattutto da piccoli, sono degli osservatori formidabili, degli ascoltatori anche se non pare e anche degli imitatori, ecco perché è più che opportuno che i genitori diano un esempio, ovviamente non a parole, ma con i fatti, è l'unico vero modo. L'esempio annovera anche la Coerenza.
  • IDENTITÀ. L'identità comprende i propri valori, quello in cui si crede e la propria personalità, ossia la propria persona. Più si ama la propria identità più si è pronti a combattere e difendere quello in cui si crede. Possedere una identità chiara non vuol dire essere dei dittatori, ma esercitare la propria autorità con coerenza e fedeltà, senza compromessi o cedimenti che portano poi al senso di colpa e a rimpiangere sulla propria debolezza. Oggi molta gioventù non sa dove dirigere la propria bussola della vita, perché non vede negli adulti una identità chiara. Si tende a credere a tutto e a nulla, a ciò che in quel momento più conviene. Si diviene gregge al seguito di mode e/o di abili incantatori.
  • IMPEGNO. Il primo impegno in una coppia è quello di Amarsi, che vuol dire volere il bene dell'altro. Questo richiede sicuramente impegno e, a volte sacrificio, soprattutto quando vi sono figli. Mi insegnava un mio maestro che quando un sacrificio è fatto per amore, non è più tale, è leggero, è sopportabile, solo se fatto per altro può divenire pesante sino ad essere insopportabile. Educare che ognuno in famiglia ha degli impegni da assolvere, per il bene proprio e di tutti.
  • PERDONO. Saper perdonare non vuol dire scusare sempre e tutto, ma significa lasciarsi alle spalle un'offesa, non coltivare un risentimento o elaborare vendette. Sapersi scusare di un proprio errore, ovviamente se fatto con contrizione e non tanto per, è un atto di sana umiltà che porta al perdono. Importante è seguire quel detto che dice: errare è umano, è perseverare nell'errore che è diabolico, pertanto se vi è sincero pentimento vi sarà senz'altro atto di perdono. Ricordiamoci che il perdono tanto per perdonare si chiama buonismo, e serve a poco.
  • RISPETTO. È quel sentimento che nasce da stima e da sana considerazione. In primis si parte per il rispetto della propria persona, il volersi bene per intenderci, poi al rispetto per la persona con cui si ha deciso di condividere la propria vita, per i figli e per il proprio prossimo. Il rispetto va a braccetto con la dignità della persona, ove questo manca arrivano disaccordi, scontri e anche tragedie.
  • VALORI. Cosa sono? Sono i principi morali che si sceglie per la propria vita e in cui credere, e su questi si imposta e si cerca di insegnarli anche alla prole. Senza valori solidi si è come alla deriva, si diviene deboli, vulnerabili, accondiscendenti un po' a tutto, fragile preda di falsi profeti. Solo se i genitori hanno dei principi morali  forti possono insegnare hai figli il saper distinguere e scegliere tra ciò che è bene, è giusto e ciò che è male e sbagliato.

Dieci semplici suggerimenti che spero possano essere d'aiuto.

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