Una mostra su Sant’Agostino ai Musei Civici di Pavia
I 1300 anni dall'arrivo delle spoglie di Sant'Agostino da Cagliari a Pavia rappresentano l'evento più importante e identificativo della città lombarda per il 2023.
Per questo il Comune di Pavia, con il contributo di Fondazione Cariplo, ha deciso che i Musei Civici, nell'ambito della programmazione che la città dedica a questa ricorrenza, siano anch’essi protagonisti dell'anno agostiniano con una proposta culturale che coniuga rigore scientifico e originalità.
La mostra Sant'Agostino: la luce e l'immagine. Un viaggio interattivo da Ippona a Pavia, aperta fino al 29 dicembre 2023, è stata realizzata con la cura del personale scientifico dei Musei, realizzata da camerAnebbia, esperta in installazioni multimediali interattive per la fruizione dei beni culturali. L'esposizione unisce il fascino della grande pittura italiana con la tecnologia contemporanea più raffinata messa a disposizione della storia dell'arte. Il risultato è una esperienza di grande suggestione.
La Sala del Rivellino, ripensata per accogliere la mostra, sarà così uno spazio esperienziale in cui il visitatore è protagonista attraverso video e installazioni interattive che accompagnano lungo un viaggio tra i capolavori dell'arte, alla scoperta della vita e del pensiero del Padre della Chiesa del IV secolo D. c.
La vita di Sant'Agostino
Nato il 13 novembre 354, figlio di un consigliere municipale di Tagaste in Numidia e della pia donna Monica, Agostino studiò prima a Cartagine e poi Roma e Milano, ma condusse un’esistenza sregolata, seguita da una celebre conversione avvenuta grazie allo studio dei filosofi antichi.
La sua lunga evoluzione interiore cominciò con la lettura dell'Ortensio di Cicerone che lo entusiasmò ma guidò i sui pensieri verso le tendenze razionaliste e naturaliste.
Poco dopo, lette le Sacre Scritture, Agostino rimase affascinato dall'antagonismo dei manichei tra i due principi opposti e coeterni, Bene-Luce-Spirito-Dio da una parte e Male-Tenebre-Materia-Satana dall'altra.
Dopo aver compreso, con un lungo studio delle arti liberali, l'inconsistenza della religione di Mani, idea poi confermata da un deludente incontro con il vescovo manicheo Fausto, definito in seguito nelle Confessioni un servitore del diavolo, il santo non tornò alla Chiesa cattolica ma si avvicinò alla tentazione scettica dei filosofi e si tuffò nella lettura dei platonici.
Nel suo ruolo di maestro di retorica, Agostino lasciò Roma alla volta di Milano, dove l'incontro con il vescovo Ambrogio fu fondamentale per la sua conversione riuscendo a fargli capire il messaggio della Scrittura.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile 386, vigilia di Pasqua, Agostino fu battezzato dal vescovo insieme al figlio Adeodato, avuto a diciassette anni da una relazione giovanile.
Subito dopo decise di tornare in Africa ma a Ostia mori la madre Monica, cosi decise di restare a Roma dove visse fino al 388 continuando a scrivere.
Agostino si ritirò poi a Tagaste, in Africa, conducendo un programma di vita ascetica e, ordinato sacerdote, a Ippona ricevette il compito di fondare un monastero.
Il pensiero di Sant'Agostino racconta il problema del peccato e della Grazia come unico mezzo di salvezza, sempre contro il manicheismo, la libertà dell'uomo, il carattere personale della responsabilità etica e la negatività del male.
Sviluppò dal punto di vista filosofico il tema dell'interiorità, sostenendo che è nell'intimità della coscienza che si scopre Dio e si ritrova la certezza che fa superare il dubbio.
Fra le sue opere fondamentali è da leggere La città di Dio, racconta della lotta tra il cristianesimo e il paganesimo traslata nella lotta tra la città divina e la città terrena.
Dopo un'intensissima attività episcopale, Agostino morì il 28 agosto 430 nella sua Ippona e, dal VIII secolo, i suoi resti riposano nella chiesa di San Pietro in ciel d’oro a Pavia.