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Bunker antiaerei a Milano: i rifugi della Seconda Guerra Mondiale

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Milano e le altre città della Lombardia divennero forti presidi per la popolazione, con la costruzione di rifugi antiaerei. Queste strutture, un tempo simbolo di protezione e speranza, sono oggi testimoni silenziosi di un'epoca cruciale della storia italiana.

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I Rifugi Antiaerei di Milano: Testimonianze del Passato in Luoghi Inaspettati

Rifugio Antiaereo della Stazione Centrale

La Stazione Centrale di Milano, una delle principali arterie della città, ospita uno dei pochi rifugi antiaerei rimasti integri nella sua struttura originaria. Costruito con mattoni e cemento armato, questo rifugio era formato da due lunghe gallerie parallele con volta a botte, progettate per proteggere la popolazione in caso di attacco aereo.

Il Rifugio Antiaereo di Via Adriano

Ancora oggi ben visibile, il rifugio antiaereo di Via Adriano si distingue per le sue torri in cemento armato alte 30 metri. Un'imponente testimonianza del passato che si staglia contro il cielo di Milano.

Il Rifugio Antiaereo di Piazza Grandi

In Piazza Grandi, nei pressi di Corso XXII Marzo, si trova un monumento dedicato allo scultore Giuseppe Grandi. Ma sotto la superficie, nascosto agli occhi dei passanti, si nasconde un altro rifugio antiaereo. Suddiviso in 23 vani comunicanti e dotato di quattro accessi indipendenti, questo rifugio poteva ospitare fino a 400 persone. Oggi, nonostante non sia visitabile, rappresenta un pezzo di storia nascosto sotto la vita quotidiana della città. L'opera fu inaugurata il 30 novembre 1936 ed è costituita da una statua in bronzo di un uomo gigante dall'aspetto primitivo che cerca ispirazione dalla natura rappresentata da una cascata d'acqua scrosciante.

Fin qui tutto normale, ma ciò che pochi sanno è ciò che sorge sotto il monumento, cioè una struttura in cemento armato nascosta nel sottosuolo che serviva come ricovero antiaereo per la protezione della popolazione contro i bombardamenti.

Il Complesso dei Bunker Breda

Immersi nel verde del Parco Nord di Milano, i bunker Breda sono un'icona della resistenza durante il conflitto. Oggi, questi rifugi offrono non solo un viaggio nella storia, ma anche un palcoscenico per concerti, installazioni artistiche e proiezioni di film, creando un ponte tra il passato e il presente.

Rifugio 87: Il Baluardo Sotto la Scuola

Nascosto sotto la scuola elementare Leopardi, il Rifugio 87 è uno dei 100 rifugi pubblici creati in città durante la guerra. Sebbene sia stato costruito con uno scopo puramente pratico, oggi è un luogo di ricordo che permette di capire meglio come la popolazione ha affrontato quegli anni bui.

Rifugio Antiaereo 56: Un Rifugio in Piazza

Il Rifugio Antiaereo 56, situato sotto la fontana di Piazza Grandi, è uno dei rifugi più ampi di Milano. Con le sue 25 stanze, poteva ospitare fino a 450 persone, fornendo un rifugio sicuro durante i bombardamenti.

I Bunker della Lombardia

Oltre ai rifugi antiaerei di Milano, anche altre città della Lombardia ospitano importanti testimonianze storiche. A Varese, i Giardini Estensi nascondono un complesso di bunker utilizzati durante i bombardamenti. Nel comune di Marnate, un bunker venne costruito per proteggere i materiali militari.

Brescia è sede di Bunkervik, un rifugio antiaereo ora trasformato in un luogo dedicato all'arte contemporanea. E a Como, il Museo Rifugi Antiaerei (MuRAC) ospita un rifugio antiaereo ed antigas.

I bunker e i rifugi antiaerei della Lombardia sono testimonianze preziose di un passato che ha segnato profondamente la nostra storia. Visitando questi luoghi, possiamo comprendere meglio quel periodo e rendere omaggio a coloro che hanno vissuto quei momenti difficili. In un tempo di pace, diventano potenti strumenti per ricordare, comprendere e riflettere. 

I rifugi antiaerei erano segnalati esternamente con  un pittogramma raffigurante una freccia con l'acronimo di uscita di sicurezza U.S. Uno dei ricoveri antiaerei rimasto ancora integro nella sua struttura originaria è quello della Stazione Centrale, costruito in mattoni e cemento armato, dove due lunghe gallerie parallele con volta a botte, garantivano il rifugio in caso di allarme aereo.

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