Uva da tavola: scopriamo insieme le varietà da gustare
In questo articolo vi voglio parlare dell'uva da tavola, che è cosa diversa dall'uva per la produzione del vino. La questione della diversità la si trova nella specie, infatti, l'uva da vino, da noi in Europa, appartiene esclusivamente alla specie Vitis vinifera, quella da tavola riconosce anche la varietà Vitis labrusca, che sono originarie del Nord America.
A questo proposito si conosce la classica uva fragola da cui si ottiene il "Fragolino", che non è un vero e proprio vino. Diciamo che l'uva da tavola è "meno sofisticata" da quella di vino e che quando il frutto viene considerato maturo e con gli zuccheri al punto giusto è pronto per essere gustato sulla tavola dai commensali.
Di uve da tavola ve ne sono ben diciassette varietà, sia di origine italica che straniera. L'Italia è il primo produttore europeo di uva da tavola, anche questo un primato che fa onore ai nostri agricoltori.
Proviamo allora a conoscere più da vicino queste delizie.
Uva Italia. È la più diffusa da noi. Il suo colore è giallo-verde, di forma conica e polpa succosa e molto dolce. Gli acini presentano una buccia spessa e croccante.
Uva Regina. È una delle più antiche cultivar del bacino mediterraneo, tanto che la maggior produzione la si riscontra proprio in Puglia e Sicilia. Gli acini si presentano dorati, buccia spessa e resistente, polpa dolce e aromatica. Già dai primi di settembre è possibile trovarla in commercio. Sicuramente una delle più conosciute.
Uva Isabella. Uva da tavola a bacca nera, con acini piccoli e succosi e con buccia spessa. Molto resistente.
Uva Cardinal. Varietà precoce, già presente agli inizi di agosto. Presenta una bacca scura, acini sferici di colore tendente al rosso, polpa croccante e carnosa e dolce. Usata come ingrediente della sangria.
Uva Centennial. Di origine californiana, bianca, senza semi e un acino di colore giallo intenso. Buccia sottile, polpa carnosa e dolciastra.
Uva Crimson. Bei grappoli con acini di colore rosso bordeaux, presenta una bacca allungata e un buon sapore, polpa croccante e soda. La sua raccolta è settembrina.
Uva Vittoria o Victoria. È anche questo un vitigno precoce a bacca bianca. È un incrocio tra l'uva Regina e la Cardinal, e il suo grappolo è piuttosto consistente e pesante. I suoi acini sono molto grossi e sodi, buccia spessa e di colore giallo carico.
Uva Red Globe. Una delle varietà più coltivate nel nostro bel Paese. Bacche molto voluminose dal colore rosso-violaceo e molto dolce. Ottima per la macedonia.
Uva Sant'Anna di Lipsia. Uva con acini a buccia sottile, giallo-verdastro, succosa e perciò molto apprezzata dagli insetti, soprattutto le api. I grappoli sono a forma conica.
Uva Autumn Royal. È una varietà priva di semi e presente una bacca nera dal colore intenso. Matura da settembre a novembre. Gli acini sono di forma ellittica, voluminosi e resistenti. Polpa consistente, croccante e di sapore delicato.
Uva Big Perlon. Di colore nero tendente al viola, polpa dolce e gustosa. Uva molto apprezzata dai consumatori.
Uva Baresana. È una varietà antica dell'entroterra barese, suddivisa in parecchie cultivar locali. Il suo colore è bianco perlaceo, quasi trasparente, polpa croccante e buccia molto sottile. Molto dolce. Viene fatta anche appassire per la produzione del vincotto, di origine molto antica già usato dai Romani.
Uva Montonico. È un presidio Slow Food del Teramano. Il vitigno è molto forte e si adatta a molteplici tipi di terreno. Gli acini sono grossi e rotondi, di colore giallo-verde e polpa succosa e carnosa. Si presta molto bene per essere appassita.
Uva Pizzutello di Tivoli. È tipica del Lazio e presenta una bacca sia bianca che nera. Gli acini sono allungati e allissoidali, e presentano una buccia sottile. La polpa è croccante e di sapore dolce e delicato. È prodotta in quantità ridotta e rientra in una delle varietà protette.
Uva Apulia Rosa. È una varietà tipica pugliese caratterizzata dal colore rosa. Di forma perfettamente sferica degli acini e con una polpa molto succosa e saporita. I grappoli, normalmente, sono di grosse dimensioni.
Uva Michele Palieri. Varietà a bacca nera e frutto di un incrocio. Il nome è quello del suo "inventore". La sua maturazione avviene tra agosto e settembre. Molto resistente grazie a una buccia croccante e forte. Gli acini sono di forma ellittica e presentano una polpa succosa e dolce.
Uva Moscato di Amburgo. È un vitigno italiano e che presenta una varietà di colori. Le sue varietà sono da riferirsi al vino, mentre il Moscato di Amburgo si può considerare uva da tavola. Molto resistente alle malattie in quanto pianta vigorosa. Gli acini presentano un colore rossiccio-marrone, la polpa molto succosa, dolce e profumata.
Uva Fragola. La si distingue per il sapore intenso di fragoline di bosco. Il colore può variare da nero, al bianco però più acidula, o bianca precoce, decisamente più dolce in quanto presenta una carica zuccherina maggiore di altre varietà. Da gustare con i dolci.
Uva Sultanina. È la varietà che più si presta per essere essiccata. Quando è fresca si presenta senza semi, i suoi acini sono bianchi tendenti all'ambra, contiene una quantità considerevole di zuccheri. La si trova in molte confezioni alimentari, ad esempio nei muesli, in barrette energetiche eccetera.
Uva Lugliatica. Varietà dell'Emilia Romagna di precoce maturazione. Il suo colore è il giallo e molto bella da vedere. Di polpa succosa e saporita. Già presente in commercio dal mese di luglio.
Uva Zibibbo. È nota soprattutto per il suo vino, ma la varietà Zibibbo di Pizzo Calabro, presidio Slow Food, è consumata come uva da tavola. Di bel colore giallo carico e leggermente puntinata. È prodotta con molta parsimonia.
Uva Colombana di Peccioli. Rarissima uva da tavola prodotta nelle terre Pisane e considerata, purtroppo, in via di estinzione. Varietà antica con chicchi voluminosi e rotondi, di colore bianco-ambrato, di sapore dolce e di profumo intenso. È un'uva che si presta ad essere conservata.
Ecco una panoramica dell'uva da tavola che possiamo gustare. Non vi nascondo che a fine ricerca mi sono stupito nell'apprendere di tutte queste varietà, le più, almeno a me, sconosciute.
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