Gita fuori porta a Caglio: sulle orme dei luoghi di Giovanni Segantini
Questa volta vi voglio portare a visitare una mostra permanente “a cielo aperto” in quel di Caglio, siamo in provincia di Como, dell’artista Giovanni Segantini, che vi soggiornò dal 1885.
Il comune di Caglio si trova nel cosiddetto Triangolo Lariano, che è quella parte di terra compresa tra i due rami del Lago di Como. La storia di questo Comune attraversa le vicissitudini della Valle Vallassina, condividendone vantaggi e svantaggi, divenendo comune autonomo solo dal 1947. In passato Caglio fu terra di rinomati scalpellini.
Lo scopo principale della visita è senza dubbio quello di visitare l’originale esposizione dei più importanti capolavori dell’artista, riprodotti in grandi dimensioni e collocati all’aperto lungo le vie del paese tramite un percorso guidato. Nelle sue opere del periodo brianzolo, i soggetti preferiti del Segantini attengono la vita agreste, il pascolo, il lavoro nei campi, la filatura e la tosatura, testimoniando, tramite la pittura, la vita di tutti i giorni delle genti di campagna e di montagna.
Ovviamente Caglio offre al visitatore anche altre piacevoli occasioni culturali ma non solo; ad esempio sentieri per escursioni o il parco avventura. Ecco comunque una panoramica di cosa si può vedere in questo bel paesino.
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Santuario di Santa Maria in Campoè. Si tratta di un santuario di origine medievale, riedificato dal Cinquecento sino al Settecento. Un presunto miracolo avvenuto nel 1626 fece si che la chiesa divenne un santuario. Interessante è una Madonna del Latte tra due Angeli musicanti datata 1508. Nel santuario si conserva una reliquia datata 1729 che la tradizione popolare attribuisce al velo della Madonna.
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Santuario dei Santi Gervasio e Protasio, che sono anche i patroni del paese, è chiesa parrocchiale. Il santuario è stato modificato negli anni 1615-1660. Al suo interno si possono ammirare affreschi del pittore Andrea Appiani.
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Chiesa romanica di Santa Valeria, con affreschi trecenteschi raffiguranti la Madonna del Latte e di santa Valeria con in braccio i figli Gervasio e Protasio.
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Cappella della Beata Vergine del Carmine, conosciuta in loco come la “Cappella dei Morti di Pianura” in quanto durante il triste periodo della peste l’edificio funse da lazzaretto.
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Il centro storico del Comune si presenta con antichi edifici in pietra a vista, visibili nelle stradine strette del paese. Interessante una vecchia pesa pubblica , un antico lavatoio e un convento, così come un tavolo di pietra anticamente usato per il gioco del mulinello.
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Non poteva mancare un monumento a Giovanni Segantini.
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Vi sono anche delle aree naturali interessanti quali: il Castagneto, l’Oasi faunistica, il Parco Carlito, il Parco Daini e il Parco delle Rimembranze.
Come è mia consuetudine nel presentare una gita fuoriporta, riporto alcuni piatti tipici del luogo che vi invito a gustare.
Crespelle al bitto, con farina, uova, latte, birra, formaggio e panna. Il Bitto è un formaggio DOP.
Crema Lodigiana, a base di tuorli d’uovo, zucchero, albumi montati a neve, mascarpone e rum.
Charlotte di mele. Un dolce con mele, pere o fragole in una corona di savoiardi sfumata in un liquore.
Per arrivare a Caglio in auto strada Milano – Lissone - Carate Brianza – Erba – Canzo – Rezzago – Caglio. La distanza da Milano è di circa 74 chilometri.
È possibile anche via treno, partendo da Milano con la linea ferroviaria R16 di Trenord sino ad Asso, poi con autobus C37 sino al piazza del Municipio di Caglio.
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