Teatro Manzoni a Milano
Il Teatro Manzoni si trova al numero 42 dell'omonima via e dal 15 maggio 1850 consolida una grande tradizione di spettacoli teatrali di prosa iniziata esattamente il 15 maggio 1850 quando sette insigni cittadini milanesi, i nobili Luigi Rivelli, Luigi Cusani, Alessandro Melzi, il marchese Apollinare Rocca Saporiti, il conte Leopoldo Pullè, l'ingegner Carlo Cereda e il signor Antonio Mazzorin, fondarono la società anonima "Teatro Sociale di Milano" con un capitale sociale di lire 600.000.
L'intenzione dei fondatori era di creare un teatro che rinnovasse in Italia i fasti del grande teatro di prosa. Sorse in Piazza San Fedele, alle spalle del Palazzo Marino, esattamente di fronte alla chiesa, nell'area già occupata dal palazzo Sannizzari il cui proprietario Don Giacomo possedeva il famoso "Sposalizio" di Raffaello. Il nuovissimo Teatro Sociale di Milano fu il primo in Europa ad essere illuminato elettricamente da una stazione centrale di distribuzione, e costò un milione e centotrentamila lire e poteva contenere un numero massimo di 1.050 spettatori. Per "Il Teatro della Commedia", (così si chiamò dal primo giorno), il sipario fu realizzato dal Bertini e dal suo allievo Cavenaghi e rappresentava un'ispirata allegoria che accomunava in una romantica luce lunare Plauto a Vittorio Alfieri e Menandro a Carlo Goldoni. Per la prima dell'opera "La fiaccola sotto il moggio" nel 1905 il sipario divenne di velluto rosso a frange d'oro. Alla morte di Alessandro Manzoni, il 22 maggio 1873, il Consiglio di Amministrazione, prontamente riunito, decise di rendere omaggio all'illustre scomparso intitolandogli il Teatro. Questo nome diede nuova vita al teatro che fino a quel momento, nonostante gli sforzi dell'impresario Luigi Bellotti Bon, non aveva avuto molta fortuna, e gli spettatori arrivarono numerosi.
Il Teatro era stato inaugurato da "I mariti" di Carlo Torelli, cui seguì "Amore senza stima" di Carlo Ferrari, il "Kean" di Dumas con la compagnia di Ernesto Rossi ; "Antonio e Cleopatra" di Shakespeare e "Cavalleria Rusticana" del Verga, entrambe interpretate da Eleonora Duse. Sempre la Duse fu l'interprete della prima opera che Gabriele D'Annunzio presentò al Teatro Manzoni : "La Gioconda". Gerolamo Rovetta, Marco Praga, Camillo e Giannino Antonio Traversi, Carlo Bertolazzi e Sabatino Lopez delinearono nelle stagioni successive "lo stile" del Teatro Manzoni che divenne il simbolo del teatro per la commedia, la tragedia e il dramma. La fama ed il prestigio del teatro si fecero sentire anche all'estero. Sarah Bernhardt portò al Manzoni "La dame aux camelias" di Dumas figlio. L'ultima sera l'attrice considerò però gli applausi tiepidi e insufficienti : interruppe lo spettacolo, lasciò il teatro e Milano. Da quella mitica serata altri interpreti, personaggi ed autori si susseguirono nelle varie stagioni. Niccodemi, Alfredo Testoni, Febo Mari e Irma Gramatica e ancora Virgilio Talli, Ruggero Ruggeri, Maria Melato e Annibale Petrone. Il 9 maggio 1931 F. T. Marinetti presentò con la Compagnia Futurista "Simultanina".
Negli anni successivi il regime fascista fece sentire il suo peso sulla cultura italiana e anche il Teatro Manzoni ne subì le conseguenze. Roberto Farinacci, il gerarca di Cremona, scrisse una commedia in tre atti : "Redenzione". Le cronache del tempo ne riportarono il grande successo. Nel 1943 Paola Borboni presenta tre testi pirandelliani : "La vita che ti diedi", "L'amica delle mogli", "Vestire gli ignudi". Furono gli ultimi spettacoli presentati su quel glorioso palcoscenico, poiché a metà agosto una delle migliaia di bombe cadute su Milano lo ridusse in macerie. Nel dopoguerra sulla sua area sorse la Banca Nazionale del Lavoro, mentre solo il 20 ottobre 1950 rinacque il nuovo Teatro nella omonima via Manzoni su progetto dell'architetto Alziro Bergonzo, decorato da Achille Funi e da Pericle Fazzini. Uno spettacolo dell'American National Ballet lo inaugurò. Il nuovo "Teatro della via Manzoni" aveva 1.100 posti :una grande e confortevole platea e una sola fila di palchi.
Come doveva essere il nuovo teatro? Restare fedele alla tradizione, allo stile, che lo aveva contraddistinto prima della guerra o doveva fare spazio ad un nuovo teatro milanese? I primi anni di gestione furono affidati a Remigio Paone, che alternò nella sua programmazione la prosa, alla rivista, al teatro leggero.
Eduardo De Filippo, Colette Marchand, Ruggero Ruggeri, Jean Louis Barrault e Madeleine Renaud, Camillo Pilotto e Gerard Philippe, Renato Rascel e Wilkie Henderson, Billi e Riva, Diana Dei e Alba Arnova sono i nomi più celebri di quegli anni. Adolfo Smidele succede a Remigio Paone ed allaccia solidi e duraturi rapporti con il Teatro Stabile di Genova che rappresenterà a Milano nel teatro di Via Manzoni molti dei suoi spettacoli. Mentre in commemorazione di Renato Simoni il Teatro diviene "Teatro della Via Manzoni - Renato Simoni", i milanesi cominciano a chiamarlo più semplicemente Manzoni, decidendo che il vecchio nome ottocentesco fosse per consuetudine meno complicato e più adatto al Teatro.
La terza gestione dal 1967 fu affidata all'editore bolognese Carlo Alberto Cappelli che, affiancato da Garinei e Giovannini, darà al teatro leggero una parte significativa nella storia del Teatro di Via Manzoni. Vittorio Gassman, Nino Taranto, Glauco Mauri, Mario Scaccia, Valeria Moriconi, Giancarlo Sbragia, Ivo Garrani, Enrico Maria Salerno sono i nomi più celebri degli ospiti dal '60 in poi. Con essi, e dal '78 con la nuova gestione del gruppo Fininvest - direzione artistica Luigi Foscale - il Teatro Manzoni consolida il suo ruolo di teatro di prosa autentico e genuino, aperto ai grandi protagonisti della scena. La memorabile "Maria Stuarda" di Franco Zeffirelli con Valentina Cortese e Rossella Falk inaugura un periodo dedicato alle produzioni. Seguono, nell'ordine, Vittorio Gassman nella straordinaria interpretazione del "Macbeth", la coppia Alberto Lionello ed Erica Blanc in "Divorziamo ! !", ancora Lionello in "Il giuoco delle parti" di Pirandello, Ivana Monti e Andrea Giordana in "Tovaritch" e "Fiore di cactus".
Le compagnie ospiti che si sono succedute sono inoltre legate ad altri importanti nomi, primo fra tutti quello di Eduardo De Filippo, nella sua ultima storica interpretazione nella città di Milano, che lo vede impegnato in tre atti unici : "Gennareniello", "Dolore sotto chiave", "Sik sik l'artefice magico"; poi, in una carrellata di successi, Gabriele Lavia, Philippe Leroy, Tino Buazzelli, Lindsay Kemp, Franca Valeri, Anna Proclemer, Enrico Maria Salerno, Lina Volonghi, Paolo Stoppa, Paola Quattrini, Giorgio Albertazzi, Gian Maria Volontè, Ivo Garrani, Mario Scaccia, Aldo e Carlo Giuffrè, Giancarlo Sbragia, Ombretta Colli, Gigi Proietti, Monica Guerritore, Luca De Filippo, Umberto Orsini, Turi Ferro, Ornella Vanoni, Tino Carraro, Adriana Asti, Monica Vitti, Valeria Moriconi, Ugo Tognazzi, Massimo Dapporto, Mariangela Melato, Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice, Lina Sastri, Giuliana De Sio, Renzo Montagnani, Sergio Castellitto, Franco Branciaroli, Ernesto Calindri, Marco Columbro, tutti testimoni dell'eredità e del proseguimento di una gloriosa tradizione.
Inoltre, per rispondere alle sempre più varie esigenze del pubblico milanese, il teatro ha arricchito i suoi cartelloni con spettacoli musicali tra cui spiccano le produzioni della Compagnia della Rancia quali "Cabaret" e "West Side Story", e del Teatro Sistina di Roma (Garinei e Giovannini) con gli apprezzati spettacoli di Enrico Montesano, Gino Bramieri, Johnny Dorelli e Loretta Goggi. Il Teatro confida di mantenere alto il nome della prestigiosa sala con lo stesso impegno costante che lo ha contraddistinto nelle passate stagioni.
TEATRO MANZONI
Via Manzoni, 42 Milano - Zona San Babila Tel. 02/76000231
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