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Nel mondo magico di Roberto Bombassei: dalla magia al sociale

scriverealtaquotarobertobombasseiRoberto Bombassei è un artista, scrittore, poeta e divulgatore. Ma non solo. Intervistare Roberto non è facile. Pur apparendo costantemente sui mass media per le sue innumerevoli attività, declina ogni volta interviste dirette.

Si considera un uomo “con una curiosità da bambino” e riesce ogni volta ad andare in profondità su ogni cosa che lo interessa. Per noi è un onore e un piacere porre a lui alcune domande sulla sua persona e sul suo mondo.

Roberto Bombassei, chi è?

“Bella domanda. Sono fondamentalmente un uomo curioso, con una curiosità da bambino. Quando mi incuriosisce una cosa, beh non mi fermo più. Devo approfondirla fino a che non diventa una parte di me.

Comunque, nasco artista prestigiatore, faccio spettacoli. Ma, la parte che mi piace è creare effetti, per me o per altri artisti amici, pubblicarli in libri ed articoli e tenere conferenze.

Pur scrivendo delle mie creazioni magiche (le mie prime note di conferenza sono datate prima meta degli anni 90) qualche anno fa ho scoperto la scrittura come mezzo per parlare delle mie passioni. Ritengo la scrittura un potente mezzo per poter divulgare idee, pensieri, opinioni e trasmettere passione.

Con la scrittura riesco a parlare liberamente di tutto quello che mi piace. La collana delle interviste impossibili, che qualche anno fa ho ideato, mi porta a parlare con tutti i personaggi storici che amo. Parlo con loro, trasmetto i loro pensieri. Sembra un gioco, ma non lo è. Dietro c’è un duro lavoro di ricerca, di selezione di frasi, di pensieri e di concetti, ma soprattutto di passione.  La scrittura è e rimane per me un modo come un altro per rimanere me stesso.

Vedi, la pandemia covid avrebbe dovuto far pensare di più le persone sulle cose che, nella loro vita quotidiana, fa. Avrebbe dovuto far sì che le persone eliminassero molte cose inutili per ritornare ad essere esseri umani normali. Invece credo che poche persone ci siano riuscite.

Io lo faccio da almeno 30 anni. Ho tolto tutto quello che non è essenziale dalla mia vita. Io faccio solo le cose che amo.”

La tua carriera è divisa in più ambiti. Come fai a fare tutto così bene?

“Io non uso mai il termine carriera, perché io non sto facendo una carriera. Io sto facendo una vita.

Riesco a passare dall’arte, alla scrittura, alla pubblicazione di articoli, al sociale perché vivo in compartimenti stagni. Se penso alla magia, faccio magia. Se penso al sociale faccio sociale.

Sociale per me significa portare avanti la mission di sensibilizzare l’esterno alla fibrosi cistica, malattia multiorgano che attualmente non ha una cura. La nascita della mia associazione FC ALTOMILANESE rappresenta la mission mia e della mia famiglia.

Questo è attualmente il mio interesse principale.

Il resto, scrivere, creare, pubblicare rimane un profondo gioco che va avanti da oltre 30 anni.”

Cosa pensi di trasmettere a Milano free?

“Mi piacerebbe parlare, nei futuri articoli, di tante cose: dall’amore per la montagna a libri interessanti da leggere, passando per poesie, pensieri e condividere passioni. Ma anche dubbi. Solo indagando i dubbi possiamo crescere. Le parole sono uno strumento per far pensare.”

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