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Modi di dire meneghini: il verbo sapere

Riprendo una consuetudine lasciata da qualche tempo e torno a parlarvi di alcuni modi di dire meneghini. Oggi vi parlo del verbo “sapere”, in dialetto milanese “savè”. Vediamo insieme alcune espressioni meneghine legate a questo verbo.modi di dire meneghini mf ia

Espressioni meneghine con "savè":

  • Bisogna ria savel tutt: bisognerebbe sapere il tutto.
  • Chi no sa fà no sa comandà: chi non sa fare non sa comandare. Un proverbio che ci azzecca!
  • Chi sa che nò’l végna: chissà che non venga. Detto con la speranza che arrivi.
  • Creden tutti de savenn: è per tutti quelli che credono di sapere tutto.
  • El le sà mèi de mì: lo sa meglio di me! Usato anche nei confronti di chi ti vuol far passare per ingenuotto.
  • El sà minga quell ch’el fa: non sa più quello che fa.
  • El sà nanca dì dò paroll in cròs: non sa spiccicare una parola, a volte detto di chi è un po’ imbranato.
  • El san i mé pover cài: lo sanno i miei poveri calli. Per indicare di essere stanchi per aver camminato tanto.
  • L’à savuu fà tant che el gh’è riesii: ha saputo fare così bene che è riuscito nel suo intento.
  • Le sà el Signor!: lo sa Iddio!
  • Ma perché te faa inscì?: perché hai agito così?
  • Me la savarà dì: me lo saprà dire poi.
  • Mi soo nagott: io non ne so nulla.
  • Minga per savè i fatt so, ma…: non per sapere i fatti suoi, ma… di fatto sì, voglio sapere i fatti altrui!
  • No savè né de mì né de tì: non sapere né di me né di te, essere in confusione.
  • No savè né perché né percomm: non sapere né il come né il perché.
  • On certo non so che: un certo non so che, qualcosa di poco chiaro che stuzzica la curiosità.
  • Per savèmm regolà: per sapermi regolare.
  • Savè de bon: sapere di buono, avere un buon profumo.
  • Savè de brus: sapere di bruciato, usato anche in senso figurato per “sentire puzza di guai”.
  • Savè de ransc, de fumm, de nagott: sapere di rancido, di fumo, di nulla.
  • Savè fà: saper fare, essere bravi nel proprio lavoro.
  • Savè fà a viv: saper vivere, avere stile e buon senso.
  • Savè i robb a menadit: conoscere le cose molto bene.
  • Savè el fatt sò: sapere il fatto suo, essere esperto.
  • Savè la leziòn: sapere la lezione, sinonimo di “aver studiato bene”.
  • Savè misurà i paroll: saper misurare le parole, usare i termini più appropriati.
  • Savè nanca quanti para fan tre mòsch: non sapere neanche in che giorno si è, essere confusi o ignoranti.
  • Savè quant in i òr: non solo sapere l’ora, ma usato anche per indicare chi “la sa lunga”.
  • Savè menà la barca: saper barcamenarsi, essere abili a cavarsela in situazioni difficili.
  • Se sa mai!: non si sa mai!
  • Se pò minga saveghen de tutt coss: non si può sapere tutto.
  • Soo assee, mi!: so tutto io! Detto per sottolineare una persona presuntuosa.
  • Soo minga cosse di: non so cosa dire.
  • Soo pù de che part voltamm: non so più che pesci prendere, sono in difficoltà.
  • Soo pù in che mond me trovi: non so più in che mondo mi trovo, per indicare un contesto caotico o assurdo.
  • Soo quell che me disi: so quello che mi dico. Per dire che “non sono mica scemo!”.
  • Tant en soo come en saveva: ne so tanto quanto prima, ossia nulla.
  • Te devet savè che…: devi sapere che… frase spesso usata dai pettegoli per introdurre un gossip.
  • Te sètt cos’oo de ditt?: sai cosa ho da dirti? Anche questa spesso preludio di un pettegolezzo.

Anche questa volta mi sono preso lo sfizio di fare una passeggiata tra i modi di dire meneghini di un tempo. Nonostante appartengano a un’epoca passata, molti di questi detti rimangono vivi e divertenti, capaci di strappare un sorriso e di ricordarci le radici culturali di Milano e della sua lingua.

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