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Una pedalata campagnola: da piazza Tirana a Bereguardo

pista ciclabile foto pixabayCon l'arrivo della primavera giunge la voglia di dedicarsi alle passeggiate e/o a qualche salutare pedalata. Ve ne voglio proporre una che, quando abitavo ancora al Lorenteggio, ben più di quarant'anni or sono, ogni tanto facevo in compagnia di amici. Ho usato il termine campagnola poiché al tempo la campagna era un po' la padrona del territorio.

La partenza era da Piazza Tirana e la tappa da raggiungere, Bereguardo e visitare il borgo.

Il Comune si trova nella provincia di Pavia presso la riva sinistra del fiume Ticino, superato dal notissimo ponte di barche. Questo Comune fa parte del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino. Fu Luchino Visconti a far costruire un castello all'inizio del XIV secolo poi, attorno ad esso si sviluppò l'abitato. Il centro divenne villa ducale, con la grande riserva di caccia, voluta da Gian Galeazzo Visconti, e che abbracciava le due sponde del Ticino raggiungendo Abbiategrasso. Ottone Visconti creò il Consilio dei Sapienti di Provvisione, una magistratura con competenze speciali, i quali nel 1378 provvidero a fortificare il borgo data la sua importanza commerciale e militare, furono costruiti anche undici ponti, poi abbattuti da Francesco Sforza nel 1449 e sostituiti dal ponte di chiatte o barche tuttora esistente.

Il castello fa anche oggi la sua ottima figura, presentandosi come una struttura imponente che sorge al centro dell'abitato circondato da un fossato ora vuoto, ma che un tempo riceveva acqua dal Naviglio detto di Bereguardo. Va precisato che l'ala nord del castello fu demolita così come vi furono dei rimaneggiamenti che intaccarono l'originaria struttura. La nobile famiglia Pisa, divenuta proprietaria del castello, nel 1897 donò la struttura al Comune di Bereguardo.

Da visitare anche la chiesa parrocchiale di Sant' Antonio Abate, terminata nel 1762 su una precedente cappella del 1425, e quella di San Zeno e del nome di Maria eretta nel 1549.

Merita attenzione anche il Palazzo Robolini o dei marchesi del Majno, di fronte al castello, edificio della fine del 1600 con un bel porticato a sei archi e salone decorato a stucco. Si ritiene che la costruzione sia dovuta al nobile Lorenzo Scagliosi Panizzari, consigliere aulico in quanto degno di essere nell'aula, ossia nella reggia, per meriti legati a doti intellettuali e d'autorità.

Un momento di meritato relax è possibile farlo sulla spiaggia del Ponte di Barche, definita anche la "spiaggia dei poveri", che tuttavia permette di "riprendere fiato" e godersi il sempre affasciante Ticino, magari mentre una grigliata spande il proprio profumo. Per chi invece preferisce mettere le gambe sotto un tavolo e gustarsi qualche piatto tipico della zona, non mancano i ristoranti, come ad esempio la Trattoria Ticino, con possibilità di gustare la Cassoeula, oppure al Ristoro di Campagna o Dalla Lalla con un'ottima carne alla brace. Insomma, basta informarsi un po' e poi scegliere quel che più fa al caso proprio.

Poiché il tempo passa anche senza chiederci il permesso, e alla propria casa bisogna far ritorno, si risale in sella e, pedalata dopo pedalata, si ritorna da dove si era partiti.

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