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Tiro alla fune: origini e regole del gioco

Sono pronto a scommettere che non c’è nessuno che non si sia mai cimentato, anche una sola volta, in una gara di “Tiro alla fune”. Un gioco semplice, con pochissime regole, atto a misurare l’abilità e la forza dei partecipanti, ma, quali sono le origini di questo gioco?tiro fune

Probabilmente le sue origini devono essere cercate tra antichi popoli, risalenti al 2.500 a.C., dove è possibile vedere una probabile origine rituale, legata alla simbologia delle “forze opposte”, dove ognuna cerca di tirare dalla propria parte l’avversaria per sconfiggerla, e che ancora una volta mette in scena l’eterna lotta del Bene contro il Male, della Luce contro le Tenebre, della Vita che affronta la Morte.

Potrebbe anche essere stata usata come strumento per decretare il risultato di una disputa tra due contendenti che si rifiutano di trovare un accordo, anche se, essendo il gioco legato soprattutto alla pura forza fisica, redimere la questione applicando la giusta forza tra le due parti non era sicuramente di facile soluzione.

Anche la metafora trova una sua collocazione, dove la “corda” assume un significato appunto metaforico, vedasi ad esempio il titolo della canzone “Tug ok War” di Paul Mc Cartney, dove si evidenzia un rapporto di forza tra le diverse nazioni del mondo. Questo gioco si trova molto praticato nella realtà contadina, dove dimostrare la propria forza mascolina, era quasi un dovere, anche se la pratica non disdegnava la presenza femminile.

Tralasciando di prendere in considerazione il gioco del tiro alla fune fatto negli oratori, ai grest, in spiaggia o per puro divertimento, esiste un preciso regolamento, di cui espongo alcune regole, che lo disciplina che così asseriscono:

  • Due sono le squadre che si sfidano, formate da otto persone ciascuna, il cui peso totale non deve superare quello stabilito per categoria.
  • Le squadre devono allinearsi lungo i due capi della corda, che deve avere un diametro di dieci cm, e una lunghezza di 36 metri.
  • Sulla fune è segnato il punto centrale, più il punto, su ogni lato della fune, che deve distanziare quattro metri dal centro.
  • Sono previste anche penalizzazioni dovute a possibili falli.
  • L’età minima per partecipare è di 15 anni.
  • Il campo è sorteggiato, poi, alla partita successiva avviene il cambio.

In Europa il gioco è documentato intorno al Mille in Germania, per poi, nel XV e XVI secolo approdare in Francia e Inghilterra, dando luogo alla stesura di un primo regolamento. Dal 1870 al 1920 il “Tiro alla Fune” fu considerato sport olimpico poi, poiché si voleva ridurre il numero degli sport che partecipavano alle Olimpiadi, fu eliminata. Tuttavia in molti Stati si continuò a praticare questa disciplina sportiva, così ogni singola Associazione fondò una propria Federazione.

Nel 1965 furono patrocinati i “Giochi del Baltico”, in Svezia, mentre nel 1968 i campionati furono ulteriormente estesi. I primi campionati femminili si tennero nel 1986. Dobbiamo arrivare al 1975 per assistere al primo campionato del mondo di “Tiro alla Fune”, dove gli unici vincitori a noi vicini furono gli svizzeri. I campionati mondiali si tengono ad anni alterni.

In Italia è presente la FIGEST.IT – Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali – con sede a Perugia - info@figest.it, dove è possibile conoscere tutte le gare e le manifestazioni legate a questa disciplina. Esiste un Campionato Italiano del Tiro alla Fune, aperto alle tre categorie di peso, ossia kg 540 - 640 – 700.

Conosciuta un poco più nei dettagli questa disciplina sportiva, noi, semplici “popolani”, continuiamo a praticare il gioco come abbiamo sempre fatto, dedicandolo a un momento di sano divertimento magari durante una serena scampagnata o con i ragazzi all'Oratorio, tenendo però presente qualche regola in più.

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