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Significato dell'Inno Nazionale Italiano

Bandiera italiana che sventola nelle campagne lombardeRitengo che tutti gli italiani conoscano, almeno quelle prime strofe che vengono sempre cantate, quello che è riconosciuto come il nostro inno nazionale, ovvero Fratelli d'Italia, anche se il nome originale era quello di "Canto degli Italiani".

Sappiamo che il disegno di legge che riconosce l'inno di Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, è stato approvato in via definitiva nel novembre del 2017. Con quest'articolo voglio presentare non solo il testo dell'intero inno, ma cercare di capirne il contenuto, mettendoci magari un personale commento. Ecco il testo completo:

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.

Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.

Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;

Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,

I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.

Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

 

È evidente che l'inno è di chiara ispirazione patriottica manifestando il desiderio di ribellarsi all'oppressore straniero mettendosi sotto un'unica bandiera. Vi sono richiami al passato glorioso dell'Impero Romano mantenendo un linguaggio che richiama al combattimento, all'esercito. Così come alla battaglia di Legnano, con la sconfitta dell'imperatore Federico I detto il Barbarossa, oppure la rivolta popolare di Genova guidata da Giambattista Perasso detto Balilla. Fu inoltre cantato durante la spedizione dei Mille.

Vediamo adesso di conoscerne meglio il contenuto.

  • Fratelli d'Italia, chiaro il richiamo a sentirci un unico popolo. Va però ricordato che la prima versione riportava "Evviva l'Italia".
  • L'Italia s'è desta, si è svegliata dal proprio "letargo". (Visto l'andamento odierno non mi pare sveglia ancora del tutto).
  • Dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. È chiaro il riferimento al generale Romano Publio Cornelio Scipione detto l'Africano per aver condotto la vittoriosa campagna militare contro il cartaginese Annibale nella battaglia di Zama.
  • Dov'è la Vittoria? È nella terra italica.
  • Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò. Porgere la chioma voleva dire essere sconfitti, infatti, i Romani, usavano tagliare i capelli, la chioma appunto, agli sconfitti e agli schiavi. Tirare in ballo poi Dio stesso per dire che era destinata a essere schiva di Roma mi pare un po' azzardato.
  • Stringiamo a Coorte, siam pronti alla morte, l'Italia chiamò. Il termine coorte, ideato proprio da Scipione l'Africano, per i soldati Romani, significava "schiera", "guardia del corpo". Quindi, teniamoci uniti, vicini, perché l'Italia ci ha chiamati anche a morire per lei.
  • Noi siam da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi. È un richiamo alla necessità dell'unità, di essere un solo popolo, uniti non solo da una bandiera, ma da ideali comuni. Lo dice anche un proverbio: l'unione fa la forza. Abbiamo raggiunto, oggi 2020, questo traguardo?
  • Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò. Stringiamoci a Coorte ecc. ecc. Il termine speme significa speranza, quindi è la sentita speranza che si riesca a fondersi in un'unica nazione.
  • Uniamoci, Amiamoci, l'Unione e l'Amore rivelano ai Popoli le Vie del Signore. Un riferimento al messaggio evangelico di Gesù. (ancora tutto da avverarsi però).
  • Giuriamo far libero il suolo natio: Uniti per Dio chi vincer ci può? Stringiamoci a Coorte ecc. Vi è manifesto l'intento di far capire che uniti per Dio è impossibile perdere. (qui la frase meriterebbe un approfondimento).
  • Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano, ogn'uom di Ferruccio, ha il core, ha la mano. Il richiamo al Ferruccio, in realtà Ferrucci Francesco, è al condottiero italiano al servizio della Repubblica di Firenze. Il richiamo al core e alla mano è inneggiare alla tenacia e all'osare.
  • I bimbi d'Italia si chiaman Balilla, il suon d'ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamoci a Coorte, eccetera. Il termine Balilla è in riferimento, come già accennato, alla rivolta popolare di Genova, mentre i Vespri richiamano la ribellione scoppiata a Palermo all'ora del tramonto, dei vespri appunto, contro i dominatori francesi. Qui si capisce come si sono riportati due avvenimenti, uno al nord e uno al sud d'Italia per testimoniare l'unità.
  • Son giunchi che piegano le spade vendute: già l'Aquila d'Austria le penne ha perdute. Le spade vendute sono quelle dei mercenari che stanno, come l'Austria, perdendo l'egemonia.
  • Il sangue d'Italia, il sangue Polacco, bevè, col Cosacco, ma il cor le bruciò. Stringiamo a Coorte, eccetera. Qui il riferimento è il sangue italiano bevuto dall'Austria con i suoi alleati, tra il 1700 e il 1748, ma questo le ha bruciato il cuore e la situazione gli si è rivoltata contro quando gli italiani hanno deciso di reagire.

Ecco, adesso conosciamo meglio il nostro inno nazionale.

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