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Personaggi e creature del folclore italiano: Gata Carogna e Badalisc

Il folclore è un patrimonio culturale che abbraccia leggende, racconti, tradizioni e usanze popolari, diffusi in ogni angolo della nostra penisola. Nel corso della mia ricerca su questo tema, mi sono reso conto di quanto sia vasto e variegato, così ho deciso di suddividere il materiale in più articoli.

In questa prima tappa, vi presento due figure del folclore lombardo: la Gata Carogna, legata alle province di Bergamo e Cremona, e il Badalisc, figura mitologica dei boschi della Valle Camonica.gata carogna mf ai


La Gata Carogna

La Gata Carogna è un animale mostruoso, descritto come una grossa gatta dal pelo rosso, ispido e con uno sguardo feroce. Si narra che si aggiri nei vicoli bui delle città, prendendo di mira i bambini per rubarne l’anima. Probabilmente questa figura è stata inventata per spaventare i piccoli e dissuaderli dall’avventurarsi in strade buie e isolate.

Spesso viene associata al Gatto Mammone, una creatura folcloristica dalla natura ambigua. Alcune descrizioni lo identificano con una scimmia non ben definita, forse un babbuino. Testimonianze del Gatto Mammone si trovano già in testi antichi, ma anche nelle fiabe, dove viene rappresentato come un mostro terrificante, a volte associato al demonio, il cui scopo sarebbe quello di spaventare le mandrie al pascolo. In alcune versioni, però, il Gatto Mammone ha un ruolo positivo, essendo immune agli incantesimi malvagi, e porta sul muso nero una "M" bianca come segno distintivo.

Il Gatto Mammone ha lasciato tracce nella cultura popolare e nell’arte: appare, ad esempio, nei libri di Geronimo Stilton e in un film del 1975 intitolato Il gatto mammone.


Il Badalisc

Il Badalisc (noto anche come Badalisk o Badelisc) è una figura mitologica della Valle Camonica, in provincia di Brescia. Vive nei boschi ed è estremamente difficile incontrarlo, tranne durante una particolare celebrazione che si tiene ogni anno tra il 5 e il 6 gennaio, in occasione dell’Epifania.

Durante questa festa, nel piccolo paese di Andrista, frazione del comune di Cevo, alcuni giovani si inoltrano nel bosco per catturare il Badalisc. Una volta legato, il mostro viene portato in paese e condotto in piazza, dove la comunità si raduna per ascoltarlo. Si dice infatti che il Badalisc, invisibile per il resto dell’anno, osservi e ascolti tutto ciò che accade nel paese, accumulando segreti e pettegolezzi.

Nel giorno dell’Epifania, il mostro ha l’opportunità di rivelare tutto ciò che ha visto e sentito, declamando i suoi discorsi – chiamati in dialetto locale “ntifunada”. Pur raccontando le “magagne” degli abitanti, il Badalisc evita di fare nomi precisi, mantenendo un alone di mistero.

Dopo questa "bufera" verbale, il Badalisc viene ospitato in una stalla, mentre i paesani si concedono un ricco banchetto per celebrare la giornata. Una volta terminati i festeggiamenti, il mostro viene liberato e ritorna nei boschi, dove rimane fino all’Epifania successiva.

Aspetto del Badalisc

Il Badalisc è descritto come un essere alto e robusto, con un corpo simile a un grande sacco. La sua testa, ricoperta di peli di capra, è sormontata da due corna. Ha occhi fiammeggianti e una bocca enorme che lo rendono particolarmente inquietante.


La festa del Badalisc

Questa particolare cerimonia si svolge ogni anno ad Andrista e rappresenta una tradizione unica, che mescola folclore, comunità e convivialità. Per chi desidera assistere, è un’occasione imperdibile per immergersi nella cultura millenaria della Valle Camonica e vivere un’esperienza autentica e originale.


Per ora, mi fermo qui, ma presto tornerò con altri racconti di personaggi folcloristici italiani, tra creature mostruose e figure bizzarre. Restate sintonizzati!

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