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Musica sacra: una tradizione antica che sta perdendo la sua intensità

La cristianità è entrata nella settimana santa, un momento tutto particolare e intenso dove si ricorda la passione e la morte di Gesù il Cristo, per terminare con la Sua risurrezione. Ci fu un tempo in cui la musica sacra trovava, in questo “tempo forte” una intensa presenza che sapeva caricare di patos gli avvenimenti, coinvolgendo profondamente i fedeli. Oggi purtroppo non è più così, infatti, la musica sacra è stata accantonata per dare spazio a musiche più profane e meno coinvolgenti.musica sacra oliver

Cosa si intende però per musica sacra? È quel genere musicale associato a una tematica sacra o religiosa, opponendosi all’altro termine di musica profana. Tuttavia la musica sacra si suddivide in:

  • Musica liturgica. È una musica prettamente legata ad un rituale liturgico specifico o una particolare funzione, ad esempio un matrimonio.
  • Musica religiosa o sacra. È una musica legata a una comunità dal punto di vista religioso. Pensiamo ad esempio al “Magnificat
  • Musica spirituale. È quella musica che permette di elevare l’anima a Dio, anche fuori da un contesto religioso.

Ovviamente per musica sacra non si deve intendere unicamente quella a indirizzo cristiano, poiché ogni tradizione religiosa ha una sua specificità musicale. In ambito cattolico una musica sacra molto conosciuta è il “canto gregoriano”, anche se oggi lo si può ascoltare raramente. Vi sono inoltre, sempre in ambito cattolico, ma non solo, Messe di Requiem, il Te Deum, i Salmi; dove lo strumento musicale dell’organo trova la sua massima rappresentatività.

Vediamo adesso alcune forme musicali legate alla musica sacra.

  • Antifona. È una frase, normalmente breve, che viene di preferenza cantata in una salmodia durante una celebrazione liturgica dell’ufficio o della messa.
  • Cantata. Forma ispirata alle vicende tratte dalle Sacre Scritture, in lingua latina o moderne.
  • Canto devozionale. È un canto in cui il testo abbia attinenza con tematiche religiose o spirituali, in cui viene espresso un chiaro senso di devozione.
  • Canto gregoriano. È un canto liturgico solitamente, ma non sempre, interpretato da un coro di voci maschili. Deve essere cantato a cappella, ossia senza accompagnamento strumentale.
  • Corale. È una forma musicale tipica degli inni religiosi, e normalmente piuttosto facili da cantare.
  • Lauda o lauda spirituale. Significa lode ed è una canzone sacra in volgare, conosciuta anche come la musica dei flagellanti. Una Lauda famosa è quella di San Francesco del Cantico delle Creature.
  • Mottetto. Breve componimento in forma polifonica vocale o vocale strumentale che si esegue in ambito liturgico.
  • Oratorio.  Designa un genere musicale eseguito in forma di concerto. Deriva da uno spazio in cui si riunivano i membri di una confraternita o di una comunità religiosa.
  • Passione o Passio. Narra la Passione di Cristo e origina dai Vangeli. Ricordo la “Passione secondo Giovanni” e la “Passione secondo Matteo” di J. Sebastian Bach.

Esiste anche la “musica di ispirazione cristiana” che include musica contemporanea come il Christian metal, il Gospel, il rock cristiano e la musica cristiana hip hop. La diffusione della musica folk e pop liturgica la si deve all’opera dei Gesuiti e Carismatici americani, mentre nelle chiese protestanti è diffusa la musica pop. Secondo il Concilio Vaticano II l’organo a canne deve mantenere la sua preminenza nella chiesa cattolica, poiché con il suo suono completo è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie religiose, nonché di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose dello spirito.

A mio modesto parere purtroppo oggi si assiste a un canto che ha perso molto della sua capacità di coinvolgere e innalzare lo spirito, mentre sarebbe di buon auspicio riprendere le antiche tradizioni che sapevano far vibrare le corde dell’anima.

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