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L’album delle figurine: storia e curiosità

Un giocattolo? Assolutamente no, piuttosto un interessante e istruttivo passatempo, cui personalmente, devo parte delle mie conoscenze.album figurine milan

Purtroppo degli album riempiti da ragazzo, non ne possiedo più neppure uno probabilmente smarriti duranti i ripetuti traslochi, e devo riconoscere che un po’ mi spiace. Ecco allora che mi lascio trascinare dall’occasione di fare un articolo proprio inerente queste raccolte di figurine.

L’idea di creare delle figurine pare nasca in Francia nel XIX secolo, per esigenze di promozione commerciali. L’idea trovò subito estimatori, tanto che negli Stati Uniti pensarono bene di inserire queste figurine promozionali nei pacchetti di sigarette e, visto il successo, altri commercianti seguirono l’esempio. Questo portò alla nascita delle collezioni e dello scambio tra collezionisti di figurine, quello che ogni ragazzo/a che voleva riempire il proprio album immancabilmente faceva.

Probabilmente qualcuno si ricorda delle “figurine Liebig”, oggi divenute un prezioso cimelio storico, stampate dal 1872 al 1974.figurine liebig

E nel nostro Bel Paese? Il fenomeno si avvicina in sordina, perché acquisti notorietà, dobbiamo attendere il 1934, grazie all’EIAR, che tramite il programma radiofonico “I Quattro Moschettieri”, con il contributo delle aziende Perugina e Buitoni, hanno permesso di far conoscere questo modo di collezione. Pensate che chi riusciva a completare centocinquanta album vinceva una Fiat 500, conosciuta come “Topolino”.

Il concorso divenne trampolino di lancio su tutto il territorio nazionale, e la produzione di figurine, con soggetti diversi, aumentò. Nel 1949 fu l’Azienda L. Lavazza, sul filone della Liebig, a lanciare sul mercato figurine da collezione con temi diversi, come ad esempio quello dedicato ai Castelli. Un anno dopo le Edizioni Lampo escono con le figurine “animali di tutto il mondo”; un successo, soprattutto tra i giovani. Ricordo che uno dei miei album era proprio inerente agli animali. Poi arrivarono le figurine dei calciatori, e qui si ricorda la casa editrice modenese Panini.

Quanto impegno per cercare quelle due o tre figurine che ti mancavano per completare l’album! E quanto contrattare, se mi dai quella di…, io ti do quella del… oppure te ne cedo tre se mi dai quella del portiere tal dei tali; eppure tutto ciò aveva il suo fascino, come quando, facendo passare il mazzetto che l’altro aveva di doppie sperando di trovare quella che ti mancava, le due parole che si pronunciavano erano: “Ce l’ho e mi Manca”.

Ripeto ancora una volta che pensando alle figurine ne sento la nostalgia, lo so che ci sono anche oggi, e che non serve più nemmeno la colla perché sono auto incollanti, però quei gesti mi riportano inevitabilmente all’infanzia, e anche a quei momenti che t’innervosivi perché per completare l’album ti mancavano solo due figurine e vigliacca se riuscivi a trovarle. I temi della raccolta erano diversi, dallo sport alla storia, dagli animali alla natura, alla geografia, e moltissimi altri ancora.

Milano, proprio in occasione dell’Expo, ha regalato ai milanesi la possibilità, tramite il Corriere della Sera, di godersi, tramite le figurine, 150 anni di storia, dal 1865 a oggi, di personaggi che hanno fatto grande la nostra Milano.

Ci sarebbe ancora molto da dire, tuttavia prima di lasciarvi, vi voglio dare l’indirizzo del Museo della Figurina che si trova in Modena in Corso Canalgrande, 103, al secondo piano del Palazzo Santa Margherita. Per info: tel. 059.2032919

Dopo aver visionato quanto esposto, vi garantisco che ritorna la voglia di ricominciare una raccolta di figurine.

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