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Urlando Furiosa a Teatro Verdi. La Pelusio racconta la crisi dell'epica

urlando furiosaDal 12 al 17 dicembre va in scena in prima nazionale a Teatro Verdi Urlando Furiosa – un poema etico per la regia di Riccardo Pippa, che vede come interprete unica la sempre energica Rita Pelusio, anche autrice del testo con Domenico Ferrari, Riccardo Piferi e Pippa stesso.

Urlando Furiosa si presenta come una riflessione dissacrante sull'epica "Cos'è un gesto Epico?" chiese Urlando alla Luna. "E' un'impresa più grande di te che sai che potrebbe anche finire male ma che decidi ugualmente di compiere"

L'epica è la forma originariamente di tradizione orale che le civiltà hanno scelto per raccontarsi. La questione di cosa sia un gesto epico oggi non è dunque priva di senso, e si inserisce nel contesto più vasto che riguarda la possibilità di narrare, ad uso sia nostro che dei posteri, un presente sempre più attratto dalla sfuggevolezza dell'immediato, e la possibilità di costruire visioni di presente e di futuro per le quali battersi.

Chi sono i paladini della nostra epoca quando persino i genitori, da sempre visti dai propri figli come degli eroi, devono cedere lo scintillio dell'armatura alla baby-sitter di turno? Per quali valori, amori, signori o religioni vale la pena di battersi? Lo scenario che emerge è sconsolante. A Urlando non piacciono le fiabe, e non indora la pillola. L'amore è sottoposto ad accanimento (ovviamente non terapeutico), i governanti sono inadeguati, la lingua italiana sembra non andare più di moda, il prestigio e l'onore sembrano essere dettati dal possesso del nuovo modello di smartphone e per trovare dei compagni d'arme bisogna affidarsi al volontariato, con il rischio che la buona volontà non sia supportata dalle competenze. Siamo in piena crisi dell'epica.

Arrampicata come un folletto sull'enorme chiodo che campeggia in scena, una bella realizzazione di Simone Fersino, Urlando ingaggia però la sua prima fondamentale battaglia proprio con l'Autrice, nella cui testa è conficcata. E' una battaglia per l'esistenza. Epica è epos, parola che si incarna. Come un novello personaggio in cerca d'autore Urlando reclama con forza il suo diritto ad essere scritta, ma qualcosa nel meccanismo creativo si è inceppato e l'idea stenta ad incarnarsi. Urlando parla e straparla, ma non riesce a narrare. Siamo anche nell'orizzonte di una crisi dell'epos.

Tanto vale farsi aiutare dalla vicina di casa, una transessuale brasiliana che con narcisistico entusiasmo invita a narrare la sua storia.

A ben guardare, scrostando la connotazione macchiettistica del personaggio, il riconoscimento della propria identità sessuale è in alcuni contesti una forma moderna di lotta. Richiede coraggio, comporta rischi, viene sottoposta a prove. Ma questa forma di eroismo viene solo sfiorata, tramortita da una necessità comica che non conosce requie e che incontra comunque il gradimento del pubblico.

Il filo drammaturgico stenta ad emergere, soffocato da un ritmo troppo serrato e disarticolato, che non consente allo spettatore di assimilare quanto avviene in scena e di riconoscere le pur presenti tappe delle canzoni di gesta, riducendole ad un susseguirsi di riuscite gag.

Alla fine, resta l'energia della Pelusio, la sua capacità di reggere la scena e la sua verve comica. Resta quel chiodo conficcato in scena attorno a cui tutto ruota, e le infinite interpretazione a cui esso si presta. Resta l'aspirazione a ritrovare il senno, forse sulla Luna, dove stanno anche i calzini spaiati e le preghiere. E restano le gesta degli eroi veri, quelli fatti di carne e sangue, che a fine spettacolo incontrano il pubblico: Manuela Valenti, direttore della Divisione Pediatrica di Emergency, e Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, a testimoniare che i paladini esistono ancora.

Viviana Gariboldi 

TEATRO VERDI

prima nazionale

Via Pastrengo, 16

dal 12 al 17 dicembre 2017

prezzi: da 20 a 10 euro; giovedì posto unico 10 euro

spettacolo inserito nell'abbonamento Invito a Teatro

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