Skip to main content

Tu es libre. Storia di foreign fighters e libertà a Teatro i

tu es libreLa più grande conquista alla quale un essere umano possa aspirare è la libertà. Questo ci è stato insegnato. L'autodeterminazione, la libertà di movimento sono valori ormai pressoché acquisiti, per chi ha l'immeritata fortuna di vivere in questa parte del mondo. La libertà di poter scegliere cosa fare della propria vita è vincolata, certamente, da ragioni familiari o economiche. Ma c'è. E' nel nostro DNA.

La libertà di poter scegliere chi essere, invece, è altra cosa, e di limiti non ne ha. Mai, da nessuna parte. 

Immaginiamo dunque una ragazza, che racchiuda in se' tutte le possibilità della gioventù. Una ragazza che viva nella parte fortunata del mondo, a Parigi, in quella Francia che, per dire un'ovvietà, contempla nel suo motto proprio la parola Liberté. Una ragazza cresciuta da una famiglia amorevole, senza problemi economici, che l'ha iniziata alla lettura dei classici. Una ragazza che studia. Una ragazza con amici e fidanzato. Una ragazza normale, come siamo state noi, come sono i nostri vicini, o come sono le nostre figlie. Una ragazza con un orizzonte sconfinato davanti, sette cieli limpidi sopra la testa e una consapevolezza di libertà che reclama con forza le sue ali.

Questa ragazza si chiama Haner, come uno dei termini che compone il nome Andromaca, letteralmente uomo che combatte, la moglie di Ettore, nell'Iliade. Curiosa scelta per una figura che non ci ricordiamo come combattente ma come madre che attende sulle mura, con suo figlio, l'esito della battaglia del marito. Una donna che attende la pace, potremmo dire.

Ma chi attende in realtà ha paura. Gli eroi sono altro. Gli eroi sono coloro che nella guerra si impegnano, poco importa se vincenti o perdenti. Poco importa se Achei o Troiani. Poco importa se Francesi o Siriani. La guerra ci riguarda tutti.

Una mattina di buon'ora Haner decide di mettere in pratica la sua libertà. Abbandona tutto e tutti e parte per unirsi a Daesh. Lo spettacolo inizia due anni dopo questa partenza, all'indomani di un attentato in un supermercato a Parigi. E' stata Haner? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che le persone a lei più vicine verranno convocate. Madre, padre, fidanzato e amica tracceranno un proprio profilo di Haner. Una pluralità di punti di vista che non riuscirà a illuminare l'orrenda possibilità che si apre nell'esercizio assoluto di una libertà che non contempla tra i propri valori la vita.

In una scenografia scarnissima Liliana Benini, Maria Caggianelli, Viola Graziosi, Alberto Malanchino e Alberto Onofrietti, assieme all'autrice Francesca Garolla, intessono una trama di relazioni tutta giocata sulla prossemica, e traducono con grande intensità lo sbigottimento e il senso di inquietudine che assale anche il pubblico in sala.

Inquietudine indubbiamente determinata dall'attualità del testo (finalista al Premio Riccione per il Teatro), sicuramente influenzata dall'assurda normalità della famiglia e dell'ambiente nel quale si sviluppa la scelta di Haner, ma soprattutto amplificata dalla consapevolezza che gli strumenti per eccellenza che ci permettono di avere conoscenza e comprensione del mondo, ovvero i rapporti di causa-effetto, qui non valgono. La domanda del bambino e il grido della madre restano senza risposta. Non esiste un perché.

Tu es libre è una regia di Renzo Martinelli e una produzione di Teatro i con il sostegno di Fabulamundi Playwriting Europe, progetto all'interno delle cui residenze artistiche francesi il testo ha visto la luce.

Teatro i

Via Gaudenzio Ferrari 11, Milano

al 15 novembre all'11 dicembre

prezzi: 18 / 12 / 11,50 / 9 euro - giovedì Vieni a Teatro in Bicicletta: 7 euro

Spettacolo inserito nell'abbonamento Invito a Teatro

Viviana Gariboldi 

Pin It