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Possiamo salvare il mondo prima di cena di Jonathan Safran Foer in streaming al Teatro Menotti

  • Alessio Corini

possiamo salvare il mondo photo maria luiza fontana atelier produzioni7

In scena dal 17 al 20 dicembre un nuovo appuntamento in streaming a cura del Teatro Menotti: Possiamo salvare il mondo prima di cena ispirato all’omonimo libro di Jonathan Safran Foer. L’adattamento teatrale è curato da Emilio Russo e interpretato dagli attori del Collettivo Menotti: Enrico Ballardini, Giuditta Costantini, Nicolas Errico, Helena Hellwig, Jacopo Sobrini e Chiara Tomei.

Tema dello spettacolo: i cambiamenti climatici. Niente di nuovo, in verità. Perché questo non è il primo spettacolo che se ne occupa e, crediamo non sarà l’ultimo. Perché collezionare informazioni, portare prove, produrre argomentazioni che attestano la sempre più inesorabile china che ha preso il processo di riscaldamento globale innescato dall’uomo, non sembra essere sufficiente a determinare un cambiamento che possa radicalmente invertire la tendenza e permettere di salvare il pianeta.

Lo sanno anche i protagonisti dello spettacolo, giovani ragazzi che parlano, creano, discutono, cantano come in una specie di comune degli anni ’60. Sanno che parlare di cambiamenti climatici, non è di moda, o forse lo è troppo, al punto che l’argomento finisce spesso per risultare stantio nelle conversazioni quotidiane delle persone.

Ma nell’appassionato sforzo di creazione collettiva che gli attori condividono sul palcoscenico, si riesce forse a cogliere la verità, il motivo profondo a causa del quale non si riesce più neanche a sperare di poter cambiare le cose. Ovvero: la crisi della capacità di credere.

C’è stato un momento in cui è successo. Un momento tra il fervore degli anni della contestazione e oggi in cui abbiamo smesso di credere. Come uomini e donne, come creature responsabili delle sorti di questo pianeta e di questa società. E siamo stati travolti dal cinismo. Un cinismo inarrestabile che non riusciamo più a contrastare.

Forse è un problema di percezione. Forse è solo che la crisi climatica ci appare collocata ancora troppo in avanti del tempo per preoccuparcene davvero. O forse, più semplicemente (e ce ne rendiamo conto ancora di più oggi nella situazione di emergenza che stiamo vivendo) abbiamo smarrito la capacità di provare empatia.

In fondo, diciamocelo, non ce ne frega niente di chi popolerà la Terra nel futuro così come non ce ne importa nulla del fatto che vi sia gente al mondo che soffre, si ammala o non ha di che vivere.

Diciamoci chiaramente che senza la capacità di cambiarci dentro non andremo lontano e forse non ci interessa proprio andarci, lontano.

Ci provano, però, gli attori di Possiamo salvare il mondo prima di cena. Provano a convincerci. Impattando sull’aspetto emotivo, trascinando il pubblico (virtuale in teatro ma reale dietro gli schermi) in una Woodstock di racconti, storie esemplari, canzoni cantate al ritmo di chitarra folk, spingendosi dentro la verità fino a toccare le corde profonde del nostro essere.

Difficile dire se questo tentativo avrà successo. Probabilmente no. Probabilmente si tratta solo di un altro bello spettacolo pieno di buone intenzioni. Probabilmente non saremo capaci di quei piccoli gesti tanto simili a quello di spegnere le luce la notte, come fecero gli americani durante la guerra per proteggere le proprie coste dai sommergibili tedeschi. Probabilmente continueremo a mangiare carne tutte le volte che ne abbiamo voglia, continueremo ad andare in macchina a prendere il giornale.

Però ci resta solo questo. Provarci. In nome di una speranza senza nome. In nome di quelli che eravamo noi, umani, quando eravamo ancora capaci di credere.

Teatro Menotti

Via Ciro Menotti, 11

Possiamo salvare il mondo prima di cena

Spettacolo in diretta streaming su teatromenotti.xarena.it

Dal 17 al 20 dicembre ore 20.30

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