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Canto Clandestino. Festa e rito civile ai Giardini della Stazione Centrale

canto clandestinoCapita spesso che ci si interroghi sul senso del teatro. Sul senso di doversi scomodarsi dal calore domestico per recarsi in un posto a vedere gente che su un palco si agita, parla e narra.

È un interrogativo che si è riproposto con la nascita del cinema, della televisione, ancora di più con la nascita di forme di fruizione liquida delle performances, che sembrerebbero rendere davvero obsoleto il concetto di fruizione della visione in un luogo deputato e assieme ad altri.

Eppure, nel bene e nel male, il teatro sembra poter trovare una sua ragione d'essere, e questa ragione, al di là della storia narrata o agita, risiede sempre in un fondamentale elemento costante: chi va a teatro partecipa ad un rito. Un rito di catarsi, un rito emozionale, un rito di condivisione di esperienze, un rito (se siamo fortunati) di riflessione su tematiche che richiedono un'attenzione collettiva perché riguardano la vita dell'intera comunità.

Il teatro è nato così, e a questa vocazione torna volentieri, celebrando il suo rito e celebrandosi in esso, uscendo dalla dinamica lavorativa di repliche e tournée per consacrarsi all'irripetibilità di un grande evento. Una festa.

Domenica 14 gennaio e domenica 21 gennaio, alle 16, ai Giardini di Piazza Luigi di Savoia (di fianco alla Stazione Centrale), in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Teatro degli Incontri col patrocinio del Comune di Milano presenterà Canto Clandestino, uno spettacolo-evento teatrale che si propone proprio come rito civile.

Lo spettacolo, che vedrà il 14 gennaio la partecipazione di Filippo Del Corno, assessore alla cultura di Milano, e di Mimmo Sammartino, autore del libro Un canto clandestino saliva dall'abisso, parte dalla rievocazione dell'affondamento nel 1996 del pescherecchio F-174 al largo delle coste siciliane per giungere ad interrogarsi su chi sia davvero padrone del mare, della terra e dei sogni.

Nel farlo, proprio come un rito, si propone come evento pubblico e gratuito, e si avvale della partecipazione di gruppi in rappresentanza della comunità: il coro Voci di Donne diretto da Camilla Barbarito, la scuola popolare Donne Migranti della Casa in Movimento di Cologno Monzese, una delegazione del comitato studentesco e cittadini musicisti.

Scopo dichiarato di Canto Clandestino è dar voce a ciò che è clandestino nel senso di nascosto, a ciò che i nostri occhi scelgono di vedere o non vedere.

La location scelta, a ridosso della Stazione Centrale, monumentale porta di accesso alla città e sottobosco di umanità, appare quanto mai azzeccata.

Viviana Gariboldi 

Canto Clandestino

domenica 14 e domenica 21 gennaio 2018, h 16:00

Giardini di Piazza Luigi di Savoia

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