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Santi di Milano: san Gervasio e san Protasio

  • Barbara Lozzi

Santi Gervasio e ProtasioAgiografia

Non si conosce l’esatto periodo storico in cui vissero questi due personaggi. Si suppone siano morti all’incirca nel III secolo dopo Cristo a Milano. San Gervasio e san Protasio erano gemelli, e nacquero da santa Valeria e da san Vitale.

Le notizie che ci sono pervenute circa le loro vite sono poche e confuse, al limite della leggenda. Non è possibile, pertanto dare versioni certe, ma solo approssimative. Tra gli studiosi c’è chi li colloca nel periodo di Nerone durante le prime persecuzioni contro i cristiani, chi ancora nella seconda metà del III secolo dopo Cristo, periodo di persecuzioni per opera di Valeriano, Decio, e qualche anno dopo da Diocleziano.

I loro genitori, si narra, furono anch’essi santi venerati dalla cristianità. Dopo la loro morte (furono uccisi), i figli non vollero vendicarsi ma decisero di donare i propri beni ai poveri di Milano. Dedicarono le loro vite alla preghiera e al prossimo, seguendo le regole cristiane. Come per la maggior parte dei cristiani, toccò loro, purtroppo, una tragica fine. A causa della fede cristiana vennero  perseguitati e imprigionati. Subirono torture e umiliazioni e furono uccisi. A Gervasio fu tagliata la testa, mentre Protasio fu flagellato a morte. Le loro spoglie furono ritrovate nel 386 in una zona di Milano oggi compresa tra Garibaldi e l’Università Cattolica. Anche in quest’occasione vi sono elementi al limite del mito. SI racconta che a riconoscere i cadaveri fu il vescovo di Milano Ambrogio, il quale ebbe un presentimento.

Reliquie

I loro corpi vennero, in un primo momento deposti nella basilica di santa Fausta e il giorno dopo tradotti nell’attuale basilica di sant’Ambrogio. Quello stesso giorno, Il 19 giugno, il vescovo Ambrogio proclamò santi i due gemelli Gervasio e Protasio e fece depositare le loro reliquie sotto l’altare della basilica ambrosiana. All’incirca nell’835 i loro corpi furono rimossi dal loculo, assieme ai resti di Ambrogio e conservati, assieme, in un’unica urna. Nel 1864 l’urna fu aperta; all’interno era piena d’acqua limpida e sul fondo erano adagiati tre scheletri. Nel 1874 i tre scheletri, attribuiti a san Gervasio, san Protasio e sant’Ambrogio, furono collocati in un’urna d’argento e cristallo.
Il giorno della loro commemorazione è il 19 giugno.
Comuni italiani in cui sono santi patroni
Novate Milanese, Parabiago (MI); Bariano, Spirano (BG); Cortenova (LC); Cologne, Ossimo, Poncarale, San Gervasio Bresciano (BS); Seveso (MB); Maleo (LO); Bormio, Sondrio (SO); Saltrio (VA); Baveno, Domodossola, Trasquera (VB); Campagnola Emilia (RE); Casso (PN); Città della Pieve (PG); Denno (TN); Dosolo (MN); Granozzo con Monticello (NO); Massignano (AP); Montebello della Battaglia (PV); Torri di Quartesolo (VI); Virgoletta di Villafranca in Lunigiana (MS); Nimis (UD); San Trovaso (TV).

Chiese dedicate

Ai santi Gervasio e Protasio, commemorati assieme, sono dedicate alcune chiese situate in vari comuni italiani tra cui:
 Gorgonzola, Novate milanese, Parabiago, Milano, Trezzo sull’Adda (MI); Bariano (BG); Brallo di Pregola, Pavia (PV); Nadro (BS); Maleo (LO); Sondrio; Nibionno, Lecco (LC); Galliate Lombardo (VA; Mantova; Baveno, Domodossola (VB); Firenze; Villafranca in Lunigiana (MS); Mestre, Venezia (VE); Rapallo (GE); Budrio (frazione Pieve) (BO); Corbanese, Preganziol (TV); Campagnola Emilia, Scandiano (RE); Zibello (PR); Mazzè, Pinerolo (TO); Città della Pieve (PG); Torri di Quartesolo (VI).

Barbara

Vedi anche:

Sant’Ambrogio: Santo e Scrittore

Milano: il ritrovo degli scapigliati

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