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Naviglio di Paderno: viaggio nella storia idraulica della città

paderno naviglio

Fra il 1506 e il 1507, e successivamente nel 1513, Leonardo da Vinci soggiornò nella villa dei Conti Melzi a Vaprio d’Adda, rendendo così anche Paderno e Trezzo aree di grande interesse leonardesco. Nella villa di Vaprio furono custoditi i manoscritti di Leonardo prima della loro dispersione e furono condotti gli studi per il superamento della stretta dell'Adda ai Tre Corni presso Paderno, con l'ideazione di una diga sul fiume.

Questo progetto prevedeva un canale navigabile parallelo al tratto di fiume, anticipando una soluzione che sarebbe stata realizzata tra il 1516 e il 1577 con la costruzione del Naviglio di Paderno. Le rocce incassate di Cornate, ritratte da Leonardo in vari dipinti, tra cui la celebre "Madonna delle Rocce", testimoniano l'ispirazione che l'artista trasse da questo paesaggio.

Il Naviglio di Paderno, seppur il più breve, fu il più arduo da realizzare a causa della necessità di superare un dislivello di 27 metri in soli 2,5 km, impiegando tecniche d'ingegneria idraulica all'avanguardia.

La costruzione del primo tratto del Naviglio iniziò nel 1518, ma la rapida di Paderno, che ostacolava la navigazione sull'Adda, richiese quasi tre secoli per essere superata. Durante il periodo in cui Milano veniva fortificata dagli spagnoli con i "bastioni", Giuseppe Meda, eminente ingegnere idraulico milanese, propose di rendere navigabile tutto il percorso dell'Adda, creando un breve naviglio e costruendo due conche, di sei e diciotto metri, per vincere il dislivello. Tuttavia, la fragilità del terreno e la mancanza di fondi rallentarono i lavori, portando più volte all'imprigionamento di Meda. Anche le innovazioni tecniche del suo successore, il Bisnati, non furono sufficienti per superare le difficoltà. I lavori cessarono definitivamente nel 1598.

Solo nella seconda metà del Settecento, grazie agli studi di Pietro Nosetti e al progetto dell'idraulico Paolo Frisi, si trovò una soluzione per le rapide di Paderno, ripartendo il salto d'acqua in dieci tronchi orizzontali. Sotto il regno di Maria Teresa d'Austria, le rapide dell'Adda furono finalmente superate: i lavori iniziarono nel 1773 e si conclusero nel 1777, con un collaudo definitivo nel 1790 a causa di continue frane. Il Naviglio di Paderno, lungo 2,6 km, superò il problema della pendenza con la costruzione di sei conche, le più alte dei navigli lombardi, e fu dotato di tre scaricatori per controllare le piene.

Con la realizzazione del Naviglio di Paderno, si completò il sistema dei Navigli che collegava la navigazione dal Lago Maggiore al Lago di Corno. Sul nuovo corso d'acqua, già nel 1780, iniziò il trasporto di merci come ferro, carbone e legname, specialmente verso Milano, con un servizio pubblico regolare tra il Lago di Como e Milano. Questo servizio, assimilato a quello in uso sul Ticino, offrì tariffe di navigazione ridotte e alcune esenzioni daziarie, assicurando alle barche discendenti un carico di ritorno col trasporto del sale.

Alla fine dell'Ottocento, anche il Naviglio di Paderno entrò in crisi e verso il 1930 cessò ogni attività, con le sue acque che non furono più utilizzate nemmeno per l'irrigazione.

Vedi anche la Breve storia di Milano
Navigli di Milano: storia e locali

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