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Milano sotterranea dal mitreo alla catacomba

  • Stefano Todisco

san giovanni in concaDella medievale chiesa di San Giovanni in Conca, in piazza Missori, oggi restano visibili solo alcune parti dell’alzato dell’abside, inglobato nel traffico urbano.

Edificata in età paleocristiana, nel corso del IV secolo, sulle fondamenta di un precedente edificio residenziale romano, venne nuovamente eretta nell’XI secolo ma poco dopo subì danneggiamenti dalle truppe di Federico Barbarossa; i Visconti la elevarono a cappella gentilizia alla fine del XIV secolo vi deposero le spoglie di Bernabò.

Sconsacrata dagli austriaci e adibita a magazzino dai francesi, nel 1879 passò alla comunità dei Valdesi, che ne smontare la facciata per portarla in via Francesco Sforza. Venne poi assorbita, nel 1949, dal piano regolatore.

Scendendo la scalinata si accede alla cripta con volta a crociera sotto la quale si intervallano 18 esili colonne.

Si è ipotizzato un uso cultuale già prima del cristianesimo, durante l’impero romano quando potrebbe essere stata la sede di un mitreo poi rimaneggiato. Il toponimo “in conca” potrebbe derivare dalla scoperta di una grande vasca, forse l’antico fonte battesimale perciò la connessione a Giovanni Battista.

Un altro luogo religioso si nascondeva al di sotto del livello stradale attuale: si tratta delle catacombe che sarebbero state scoperte tra la Basilica di San Lorenzo Maggiore alle Colonne e quella di Sant'Eustorgio, entrambe chiese realizzate nel IV secolo e rimaneggiate poi nei secoli successivi.cripta san giovanni in conca

Negli anni ‘60, in seguito ad alcuni lavori si dice che emerse un complesso sotterraneo strutturato in una galleria che univa le due basiliche. I sotterranei erano forse una catacomba. Secondo alcune voci si trovava persino un mosaico policromo rappresentante il tema dell’Ultima Cena, in grandezza naturale, ascrivibile al tardo impero. Il tutto venne poi ricoperto dal cemento.

La scoperta non è mai stata confermata, ma un cunicolo e una galleria sono stati intercettati nel chiostro di Sant'Eustorgio, oggi sede del Museo Diocesano. La galleria partiva da un breve corridoio, in mattoni, che portava ad un vestibolo con due sedili litici poggianti sulle pareti laterali. Da qui uno passaggio angusto immetteva in una galleria in mattoni con volta a tutto sesto, denominata “Galleria dei Sedili di Sant'Eustorgio”.

Stefano Todisco

Bibliografia

FERRARIO I. E., PADOVAN G., 2008, Milano sotterranea e misteriosa.

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