Aziende storiche lombarde: Radiomarelli S.p.A.
Riprendendo l’interessante esplorazione delle aziende lombarde che hanno fatto la storia delle nostre città lombarde nel loro settore produttivo e/o merceologico, questa volta vi voglio parlare della Radiomarelli S.p.A.
L’Azienda viene fondata a Milano nel marzo del 1930 da Giovanni Agnelli e Antonio Stefano Benni, mentre lo stabilimento era sito in Sesto San Giovanni. La Radiomarelli fu fondata come divisione della più nota Fabbrica Italiana Magneti Marelli e creata per produrre e commercializzare apparecchi radiofonici in Italia. Il solo reparto dedicato alla produzione delle radio impiegava ben 800 operai.
I primi apparecchi furono prodotti con brevetti americani poi, in un secondo momento, la progettazione divenne autonoma con valvole prodotte dalla FIVRE, una azienda italiana. Gli apparecchi Radiomarelli non faticarono a trovare un notevole successo, dovuta soprattutto all’ottima qualità tecnica. I primi modelli avevano nomi legati alla mitologia: nel 1930 esce sul mercato “Musagete”, che era l’epiteto di Apollo; nel 1931 ecco “Coribante” che rappresentava, mitologicamente parlando, un sacerdote di Cibele; quattro anni dopo ecco “Tirteo”, un poeta greco antico, e “Taumante”, padre delle Arpie e di Iride.
Nel 1936 l’Azienda decise di cimentarsi nel campo televisivo, grazie anche alla collaborazione della RCA americana. Terminata la guerra d’Etiopia, la Radiomarelli mise sul mercato apparecchi radio che portavano i nomi delle località dove si svolsero le battaglie in terra d’Etiopia, ecco così nascere: il modello “Axum”, il “Dubat”, “l’Ual Ual” e “l’Assab”. Altri modelli tuttavia portavano nomi di stelle, come: “Alcor”, “Merak”, “Mizar”, “Altair e Aldebaran”.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la produzione di Sesto San Giovanni venne trasportata in un capannone dismesso in provincia di Modena, precisamente a Carpi. Purtroppo nel 1943-1945 l’aviazione alleata bombardarono tutti gli stabilimenti della Magneti Marelli distruggendoli. Terminato il periodo bellico si procedette alla ricostruzione e, nel 1946, in occasione della Fiera di Milano, l’Azienda espose il radioricevitore portatile 9U65; i radioricevitori 9A75 e 9A85; il radioricevitore 9A26 e il radiofonografo 9F26.
Gli anni successivi vedono l’Azienda impegnata anche, nella produzione di televisori e di elettrodomestici. È doveroso ricordare che, nel 1939, Radiomarelli unitamente alla Magneti Marelli, presentarono i primi apparecchi televisivi elettronici al mondo. Col trascorrere del tempo la concorrenza dei produttori asiatici provoca all’Azienda un momento di difficoltà tanto che la Radiomarelli fu ceduta alla “Saimart” (Società Esercizio Industriale Manifatturiere Radio e Tv) di Torino.
La Saimart, nel 1975, assorbe la “Magnadyne Radio”, azienda che produceva elettronica di consumo, e la “Lesa”, acronimo di Laboratori Elettrotecnici Società Anonima, che produceva materiale elettrico. All’inizio del 1977 le aziende cessano la loro storia e rimaneva sola la Elcit, ossia Elettronica Civile, società creata dalla Seimart. Dopo varie traversie anche questa Società, siamo nel 1998, cessa ogni produzione. Nonostante questo il marchio Radiomarelli è stato parzialmente riutilizzato, ritrovandolo in diversi prodotti.
Alcuni storici modelli della Radiomarelli
Ricordo alcuni modelli che hanno fatto la storia della Radiomarelli nel tempo.
- Il Radiofonografo a valvole RD59 del 1937.
- Il Televisore a valvole RV175 del 1938.
- La Radio a valvole “La Voce del padrone” Modello 406 degli anni 40.
- La Radiomarelli modello rd 233 degli anni 50
- La Lavatrice Radiomarelli del 1957.
- Il Giradischi Radio Marelli del 1960.
- La Radio portatile a transistor RD320 del 1967.
- Il Magnetofono a valvole RM5 del 1965.
Oggi i prodotti della Radiomarelli, soprattutto Radio e Giradischi sono oggetti di collezionismo, come ad esempio il Radiomarelli Axum anni 30 e il Radio Mare sempre degli anni trenta, prodotti vintage.
Ancora una volta è un’altra Azienda italiana a farsi onore nel campo industriale e creativo.
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