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Italo Calvino: tra favole e sperimentazione

calvino Il 19 settembre del 1985 moriva, all'ospedale di Siena, Italo Calvino, scrittore, editore e grande sperimentatore linguistico e narrativo della letteratura italiana nel secondo Novecento.

Nato a Santiago de Las Vegas, presso l'Avana a Cuba, il 15 ottobre 1923, Calvino era figlio di Mario, agronomo di San Remo, che lavorava in una stazione sperimentale di agricoltura e una scuola agraria, e della sarda Evelina Mameli, discendente di Goffredo, assistente di botanica presso l'Università di Pavia.

Dopo aver frequentato l'asilo infantile dello St. George College, nel 1929, Italo con il fratello Floriano e i genitori arrivò in Italia, in tempo per entrare nelle scuole Valdesi e, nel 1934, superare l’esame per accedere al liceo G. D. Cassini.

Con la conoscenza a dodici anni del Libro della giungla di Kipling, Calvino conobbe il mondo magico della letteratura, che lo portò in poco tempo a leggere anche riviste umoristiche e ad appassionarsi al cinema.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Italo cominciò a scrivere racconti, opere teatrali e poesie nello stile di Eugenio Montale, mentre il compagno di liceo Eugenio Scalfari, gli fece conoscere autori proibiti dal fascismo come Huizinga, Vittorini e Pisacane.

Un momento importante nella vita dello scrittore avvenne quando, a causa della morte di un partigiano, si avvicinò al Pci, che lo arruolò in un drappello che per una ventina di mesi venne coinvolto nella lotta tra partigiani e nazifascisti.

Con la seconda guerra mondiale finita, nel 1946 Calvino iniziò a collaborare con la casa editrice Einaudi e grazie al sostegno di Cesare Pavese e del critico Giansiro Ferrata, nel 1947 pubblicò il suo debutto, Il sentiero dei nidi di ragno, sulla guerra dal punto di vista di Pin, un bambino amico dei partigiani.

Mentre diventava amico di scrittori come Pavese, Vittorini, Natalia Ginzburg, Delio Cantimori, Franco Venturi, Norberto Bobbio e Felice Balbo, Calvino collaborò anche con l'Unità torinese e, nel 1949, pubblicò per Einaudi la raccolta Ultimo viene il corvo.

Dal 1950 lo scrittore lavorò alla nuova collana di Einaudi Piccola Biblioteca Scientifico-Letteraria, mentre nel 1951 uscì Il visconte dimezzato, primo volume della trilogia I nostri antenati.

calvino 7Nel 1956 uscirono Le fiabe italiane, che raccontano il Calvino favolista, mentre lo scrittore, dopo i fatti di Ungheria, lasciò per sempre il Pci.

Lontano da una politica attiva, Calvino completò I nostri antenati con Il barone rampante e Il cavaliere inesistente, mentre nel 1962 uscì Marcovaldo, racconti su un povero operaio in una Torino sconvolta dal boom economico.

Dopo aver sposato una traduttrice argentina, nel 1964 lo scrittore si trasferì a Parigi, mentre furono pubblicati Le Cosmicomiche e nel 1967 Ti con zero, sulla vita del cosmo in chiave comica.

Negli anni Settanta Calvino diresse la collana Einaudi Centopagine, dove vennero ospitati molti scrittori minori italiani dell’Ottocento e Novecento e contemporaneamente iniziò a passare le estati in una villa a Roccamare, presso Castiglione della Pescaia, mentre uscivano Le città invisibili e Se una notte d’inverno un viaggiatore, i punti estremi di una lunga ricerca sulla narrazione e sulla possibilità di un nuovo linguaggio nella letteratura italiana contemporanea.

Dopo essersi trasferito a Roma, nel 1980 lo scrittore pubblicò Una pietra sopra, con la maggior parte dei suoi saggi dal 1955 in poi, per poi editare, presso la Garzanti, nel 1984, Collezione di sabbia e Cosmicomiche vecchie e nuove.

Il 6 settembre del 1985, mentre stava lavorando alle Lezioni Americane per l’Harvard University, Italo Calvino venne colpito da un ictus a Castiglione della Pescaia e mori, presso l’ospedale Santa Maria della Scala di Siena, il 19 settembre, a causa di una massiccia emorragia cerebrale.

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