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Il generale Mac Mahon, l'eroe della battaglia di Magenta

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Penultimo figlio di Maurice Francois, generale dell’esercito francese apparente a una nobile famiglie le cui origini risalgono al Medioevo, Patrice Mac Mahon nacque il 13 giugno 1808 nel castello di Sully, sito nel cuore delle campagne della Loira.
Inizialmente il giovane Mac Mahon sembrava essere affascinato dalla vita religiosa, ma dopo poco tempo cominciò a nutrire un forte interesse per la carriera militare e così decise di iscriversi alla scuola speciale di Saint – Cyr.
Dopo un breve periodo di prova con gli Ussari e nella fanteria di linea, nel 1830 Mac Mahon viene inviato in Algeria, dove parteciperà all’assedio di Algeri guadagnandosi la Legion d’Onore per un’audace azione al colle della Mouzaia.
Nel 1832 è tra i soldati che parteciparono nell’assedio di Anversa, per poi essere promosso l’anno successivo a capitano del corpo di Stato Maggiore.
Successivamente Mac Mahon torna in Algeria dove si distingue negli scontri con le tribù berbere locali, e ciò gli valse, nel 1845, la nomina a colonnello di linea e in seguito nel 1848 quella a generale.
La prematura morte del generale Saint – Arnaud conduce nel 1852 Mac Mahon in Crimea, dove viene nominato comandante della prima divisione di fanteria francese che combatteva con i Russi per la conquista della Crimea.
L’8 settembre 1855 il generale entra nella leggenda quando, durante l’assedio al bastione di Malakoff, guida le sue truppe fino alla sommità in una serie di feroci scontri corpo a corpo favorendo la caduta di Sebastopoli e ottendo la Legion d’Onore.
Dopo essere stato nominato senatore nel 1856, Mac Mahon sentendo il richiamo dell’azione nel 1858 torna in Algeria come comandante in capo delle forze di terra e di mare.
Ma dopo poco tempo il generale viene richiamato in patria dall’imperatore Napoleone III, che gli conferisce il comando delle forze francesi che dovranno combattere al fianco dell’esercito piemontese per la liberazione del Lombardo Veneto durante la II guerra di indipendenza italiana.
Mac Mahon accetta l’incarico e in poco tempo le sue truppe conobbero una serie di notevoli successi contro gli austriaci tra Montebello della Battaglia e Palestro.
Ma sarà nella battaglia di Magenta,  combattuta il 4 giugno del 1859, che il genio strategico del generale troverà il suo apice.
Infatti proprio una sua geniale mossa strategica, condotta allo scopo di cogliere alla sprovvista le truppe austriache, condusse alla vittoria l’esercito franco – piemontese, permettendo così la conquista di Milano l’8 giugno.
A seguito delle vittorie di Solferino e Melegnano, l’11 luglio viene firmato a Villafranca l’armistizio che segna la fine della guerra e l’annessione della Lombardia al Piemonte.
Dal 1864 al 1870 Mac Mahon diventa governatore generale dell’Algeria, ma le sue riforme sono messe in discussione dallo stesso imperatore e dai cattolici locali.
 
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La guerra franco – prussiana del 1870 – 71 vede il declino del generale, che commette una serie di errori tattici e tecnici che contribuirono alla sconfitta di Sedan, in cui l’esercito francese viene decimato da quello prussiano.
Dopo la guerra, dal 1873 al 1879 Mac Mahon è il presidente della Repubblica Francese, ma la sua lealtà e la sue riforme non sono  ben accolte dal popolo francese, al punto da doversi  dimettere a favore di Jules Grèvy.
Ormai vecchio e solo, il generale si spegne nel suo castello di La Foret de Montcresson, nelle campagne del Loiret, il 17 ottobre del 1893.
I suoi resti furono tumulati nella chiesa degli  Invalides, davanti a una gran folla in cui si trovava anche una delegazione di magentini, guidata dal parroco don Cesare Tragella.
Nel 1895 Magenta inaugurò il monumento al generale Mac Mahon, che con il suo coraggio e il suo valore aveva consentito alla piccola città lombarda di entrare nei libri di storia. 
 
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