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La storica distilleria dei Fratelli Branca

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Veramente una curiosità, un simbolo della Milano che è stata, ma anche della Milano di oggi.
 
Nella circonvallazione esterna di Milano, al numero 2 di Via Resegone, troviamo la storica fabbrica Fratelli Branca Distillerie, dove ancora oggi si produce lo storico liquore Fernet Branca, oltre ad ospitare un Museo con la collezione completa che ospita una lunga carrellata che racconta i centosettantadue della storia del noto marchio.
Le origini dell’azienda risalgono al 1845 quando Bernardino Branca elaborò una formula con circa ventisette tra spezie ed erba varie, che avesse la proprietà di curare due malattie molto diffuse all’epoca, il colera e la malaria,  effetto  dimostrato dai certificati e dagli studi medici conservati in una teca nel museo.
Dopo poco tempo la bevanda ottenne un successo così straordinario, al punto che dieci anni dopo i Branca aprirono uno stabilimento in Porta Nuova per soddisfare le richieste del mercato.
 
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Al centro di questa prima parte del museo troviamo le erbe e le spezie che la Branca usava per creare i suoi prodotti, come la mirra e l’aloe, mentre la formula del Fernet Branca rimane un segreto custodito solo dagli eredi della famiglia e dagli operai che ne conoscono ciascuno una piccola parte in modo che nessuno possa sapere la formula completa.
Un altro aspetto peculiare del museo è l’attenzione alla produzione, con una esposizione di mortai, alambicchi e distillatori ottocenteschi, oltre alla ricostruzione di una erboristeria in cui venivano preparate le erbe, nonché delle varie sezioni dell’azienda agli inizi del Novecento.
Inoltre vi sono esposte tutte le marche e le bottiglie che l’azienda ha prodotto nel corso della sua storia, come il Brancamenta, del 1965 e il brandy Stravecchio Branca.
 
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Tra gli oggetti curiosi sono da ricordare una lettera di Gabriele D’Annunzio, che ringraziava l’azienda per una fornitura di china, e una proveniente dal Vaticano.
 
Ma la Branca fu all’avanguardia anche nelle tecniche di comunicazione e della pubblicità, come dimostrano le teche contenenti gli oggetti più disparati con il marchio dell’azienda dalle carte da gioco al portafogli, oltre a una serie di calendari pubblicitari a foglietti strappabili, che spesso riportavano eventi legati all’attualità.
Un’altra curiosità riguarda la nascita del famoso logo dell’azienda, un’aquila che stringe tra gli artigli la bottiglia di Fernet Branca, ideato nel 1893 da Leopoldo Metlicovitz con lo scopo di simboleggiare la fama del liquore in tutto il mondo.
Nelle altre vetrine troviamo le imitazioni del Branca raccolte in tutto il modo dai dipendenti dell’azienda nel corso degli anni e le testimonianze dell’utilizzo pubblicitario del marchio Branca nel mondo dello sport da parte di campioni come Alberto Ascari e Muhammad Ali.
Nell’ultima parte del museo troviamo le immagini e gli spot che nel corso degli anni ha portato l’immagine del Fernet Branca nelle case degli italiani oltre ai ricordi degli stabilimenti che un tempo l’azienda aveva aperto in tutto il mondo, come negli Stati Uniti a Tribeca e in Argentina, tuttora operativo. 
Nel sottosuolo dell’azienda troviamo anche le ottocento botti in rovere dove il Fernet e il brandy Stravecchio rimangono ad invecchiare da un anno e tre anni, mentre alla fine del percorso troviamo la botte madre, che ha più di cent’anni.
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