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Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

santa maria miracoli milanoAccanto all’antica chiesa di San Celso, al numero 37 di Corso Italia, si trova il Santuario di Santa Maria dei Miracoli voluto dalla devozione popolare in seguito ad un miracolo avvenuto nel 1485.

Nel 1430 il duca di Milano Filippo Maria Visconti fece costruire una piccola chiesa per proteggere l’edicola votiva con l’immagine della Madonna voluta da Sant’Ambrogio per ricordare la sacralità del luogo del martirio dei santi Nazzaro e Celso.

La chiesa era posta in senso trasversale a quella di san Celso con un piano molto più basso di quello attuale che faceva sì che l’affresco dell’antica Madonna - nascosto ai fedeli da un velo - formasse la pala d’altare del tempio visconteo. Il 30 dicembre del 1485, nel pieno di una delle ricorrenti pestilenze dell’epoca, la chiesetta era gremita per la messa e la signora Caterina Galanti vide la Madonna sollevare il velo che la copriva per mostrarsi ai fedeli in un alone di luce e guardare ad uno ad uno tutti i presenti tendendo verso di loro le braccia col bimbo divino. La peste cessò pochi giorni dopo e molte furono le deposizioni giurate attestanti il miracolo, conservate nell’archivio del santuario, con le quali la Curia istituì un processo che culminò il primo aprile 1486 con il riconoscimento tramite decreto arcivescovile del miracolo e del culto della Madonna miracolosa.

La costruzione del Santuario iniziò nel 1493 su progetto dell’architetto Gian Giacomo Dolcebono che prevedeva un impianto a croce latina con un’unica navata coperta da una volta a botte e una cupola. Al Dolcebono, occupato dai lavori del duomo di Milano, subentrò Cristoforo Solari che portò a termine l’opera nel 1506. Rivelatasi subito troppo piccola, la chiesa venne ingrandita con l’aggiunta di due navate e di un deambulatorio che cinge l’abside.

Nel 1513 Cesare Cesariano elaborò i disegni della facciata ed il quadriportico antistante alla chiesa considerato uno dei capolavori dell’architettura lombarda del primo Cinquecento, anche se venne poi appesantito per armonizzarlo alla ricchezza del santuario. L’imponente ed ornatissima facciata, in marmo di Carrara, fu progettata da Galeazzo Alessi verso la fine del XVI secolo in stile manierista. Realizzata da Martino Bassi, che semplificò il disegno alessiano, è decorata da numerose statue e rilievi di Stoldo Lorenzi ed Annibale Fontana.

santa maria miracoli milano altareIl Santuario custodisce numerose opere d’arte di grande valore realizzate in due fasi distinte: una di stampo manieristico tipico del periodo della dominazione spagnola (dopo la morte dell’ultimo degli Sforza, Francesco II, nel 1535 e il passaggio del ducato ai possedimenti di Carlo V); la seconda ispirata alle tendenze controriformate espresse dal 1565 da Carlo Borromeo.

Appartengono al primo periodo una serie di tele di importanti artisti, tra i quali Gaudenzio Ferrari, che vi dipinse “Il Battesimo di Cristo” (1540-41), Moretto da Brescia con la sua “Conversione di San Paolo” (1540-45) e Callisto Piazza, autore del “San Gerolamo” (1542 - 1544). Del secondo periodo sono la splendida statua marmorea dell’assunta di Annibale Fontana (1586), completata in seguito da due angioletti reggicorona di Giulio Cesare Procaccini, il coro ligneo di Galeazzo Alessi (1570) e i bellissimi affreschi sulla volta della cupola di Andrea Appiani (1795). La prima cappella della navata sinistra, poi ospita una pregevole pala del Bergognone raffigurante la “Vergine che adora il Bambino e santi”.
L’antico affresco della Madonna miracolosa è ormai quasi completamente svanito ed è ricoperto dal paliotto in lamina d’argento dell’altare dell’Assunta, mentre il santo velo del miracolo è conservato in una teca di cristallo e viene per tradizione mostrato agli sposi milanesi che, dopo la cerimonia, vengono in questa chiesa per ricevere una benedizione particolare.
Il Santuario è affidato dal 1947 ai Padri Oblati Vicari, sacerdoti diocesani appartenenti ad una delle famiglie della Congregazione degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo. Il Cardinal Schuster ha voluto mettere accanto alla Madonnina di Sant’Ambrogio e al Santuario mariano amato da San Carlo, sacerdoti che hanno in questi due santi i loro particolari patroni.

Caratteristica specifica della famiglia degli Oblati Vicari è la completa disponibilità dei membri all'arcivescovo per quanto riguarda in particolare: le "vicarie", cioè la responsabilità temporanea di una parrocchia o di una comunità di fedeli; la conduzione pastorale di santuari diocesani; l’assunzione di qualsiasi altro incarico, che l’arcivescovo ritenesse opportuno affidare nell’ambito della pastorale diocesana.

Indirizzo: Corso Italia, 37

Orario di apertura:
dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30

Mezzi di trasporto:
Tram 15 (Piazza Fontana - Rozzano via Cabrini)
(fermata Corso Italia angolo via Lunardi)

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