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Le Quattro Sentinelle: non è ciò che sembra… o lo è?

Milano è sempre stata vista come la città delle novità, delle stranezze, e le sculture di certo non rappresentano un'eccezione. Tempo fa accadde un episodio che fece molto discutere. Si trattò dell'installazione temporanea di una scultura particolare dell'artista statunitense Gavin Keyon.thefoursentinels

Ebbene sì! Anche questo monumento molto fantasioso è stato presente, lasciando allibita gran parte della popolazione di Milano. Oggi siamo davvero abituati a tutto, o quasi, eppure questa statua molto originale ha suscitato talmente tanto scalpore che alla fine è stata rimossa dal luogo in cui era stata collocata. Si tratta delle Quattro Sentinelle, o The Four Sentinels dell'artista americano Gavin Keyon. La scultura di oltre tre metri di altezza, era stata posta in Piazza Risorgimento, temporaneamente, per pubblicizzare l'esposizione dell'artista Keyon "Lift your head, give me the best side of your face", che in quel periodo era stata allestita presso la Galleria Zero, in viale Premuda. L'opera è stata realizzata utilizzando diversi materiali: cemento rinforzato, pigmenti, pelliccia sintetica. Le sue dimensioni sono: 294 x 254 x 462 cm.

Dopo il 20 gennaio 2015, anche a causa delle numerose discussioni e critiche sulla decenza, sobrietà, buon senso ecc. si è deciso di spostarla. Di fronte alle proteste dei residenti l'amministrazione pubblica aveva affermato che "l'opera era ispirata ai monumenti della città, interpretati in chiave contemporanea attraverso un processo di astrazione e la sperimentazione di nuovi materiali, e rimandava a forme architettoniche tradizionali e riconoscibili, come colonne e basamenti".

La scultura "Le Quattro Sentinelle", ha suscitato clamore e critiche, imbarazzo e sdegno, principalmente per la sua forma particolare, che per alcuni sembrerebbe raffigurare non sentinelle-soldati, e tanto meno colonne e basamenti, bensì quattro peni. Altri si sono opposti sostenendo che la somiglianza forse, potrebbe far pensare più a salsicciotti o insaccati... ma il punto è: sentinelle proprio non sembrano!

L'occhio vede ciò che vuole, o che gli altri vogliono che veda

La prima volta che ho visto, in foto, questa scultura, influenzata dal titolo dell'articolo che parlava di "statua hard" ho visto anch'io ciò cui il titolo alludeva o induceva a pensare. Ho voluto associare alla statua un significato osceno. In un secondo momento, però, studiando il nome originario dell'opera "Four sentinels" ho pensato ai soldati. Ho pensato che questi quattro pezzi di scultura fossero soldati, con il proprio elmetto e il proprio giro collo di lana, accasciati per la stanchezza o il sonno o addirittura morti e arrotolati in un filo spinato o nel proprio giubbotto trapuntato.

Ma, anche qui influenzata dal titolo dell'opera? Voglio vederci assolutamente delle sentinelle? E vedere i particolari dal punto di vista militare? Personalmente ritengo che non si possano giudicare un artista o una sua opera. I lavori e le opere sono molto personali, e ciò che il fautore vede nella sua creazione non è quasi mai ciò che gli altri possono vederci. L'occhio umano vede ciò che vuole vedere, o che gli altri vogliono che veda. Naturalmente si tratta del mio parere assolutamente opinabile.

Chi è Gavin Keyon

Nasce nel 1980 a Binghamton, New York. Sempre a New York ha frequentato la School of Visual Arts e in seguito la Syracuse University presso la città di Syracuse, New York. Espose per la prima volta nel 2002. Le sue opere sono state esposte a New York, Long Island City, Brooklyn, Syracuse, Miami Beach, Los Angeles, Newark, New Orleans, Braddock, Buffalo, Pittsburgh, Mahwah Parigi, Milano, Firenze, e anche in Korea. Attualmente risiede e lavora a Brooklyn. Gavin Keyon è un artista americano, molto originale e bizzarro. Non è estraneo a rappresentazioni che vengono lette in chiave erotica. C'è chi lo elogia per la sua originalità, chi lo accusa di far solo scandalo per far parlare di sé, invece di proporre arte. Per la realizzazione delle Quattro Sentinelle l'artista ha lavorato a Piacenza per circa due mesi, con il supporto di alcune imprese edili del luogo. Le sue opere sono originali e, in effetti, si prestano a un’interpretazione ambigua.

Barbara Lozzi

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